Una riflessione sul modo di vivere la moto...
Una breve storia, se vi va di leggerla.
Avevo 4 o 5 anni, mio padre aveva un Galletto recuperato da un contadino.
Mi portava tra i vigneti della Franciacorta con il tum-tum-tum di sottofondo del mono alato...
A 13 mi ha messo in sella allo scooterino, a 14 ho cominciato a scorazzare libero. A 19 avevo fatto 34000km in tutta la provincia di Brescia.
Poi il 125, orizzonti allargati, Romagna, Liguria, Trentino oltre alla Lombardia, 29000km in 3 anni.
Col 500 la vita è davvero cambiata. Anche all'estero!
E' stata la prima vera moto (KLE500), con la quale ho maturato i miei gusti in fatto di moto, imparato i rudimenti, fatto le prime esperienze importanti.
Poi ho iniziato a voler crescere e cambiare, forse troppo e troppo in fretta: Honda CB750 ma aveva poco motore, allora ho preso il 900.
Poi un BMW K100RS e un secondo RS per pensionamento del primo.
Forse a breve un K100LT da affiancare al RS o forse a sostituirlo (dipende come va il lavoro). Il tutto in meno di 4 anni.
Ho impressione di non aver maturato un rapporto con le mie moto (honda e bmw intendo), per godermele, instaurare il rapporto di fiducia e confidenza come con il 125 e il 500.
Il tutto per inseguire degli ideali, la ricerca della moto perfetta per me, ma una aveva una caratteristica, l'altra ne aveva un'altra, o dei difetti, per il tipo d'uso che ne faccio, o forse per soddisfare dei capricci.
Adesso, dopo 6 anni e 120000km fatti con 5 moto diverse, ho deciso di tenermi e godermi la moto che ho, farla invecchiare con me, curarla quando ne avrà bisogno, farci strada per andare nei posti dove mi piacerebbe andare.
Senza farmi condizionare dai capricci.
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