BUENOS AIRES - Sedici tappe lungo le strade dell'Argentina e il Cile. Per secondo anno consecutivo, il Rally Dakar lascia il suo habitat tradizionale, e perde il sapore africano, visto che si svolgerà nei due paesi sudamericani, lungo novemila chilometri che verranno percorsi da 138 auto, 184 moto e 59 camion, un centinaio di veicoli meno dello scorso anno. Dopo le verifiche tecniche di questi giorni, a Buenos Aires é già cominciato il conto alla rovescia.
Oggi il via ufficiale di questa 32/a edizione della gara, con una 'passeggiata' e la presentazione dei veicoli. Il 'circo Dakar' partirà dal centro della capitale argentina verso la cittadina di Colon, nel cuore della Pampa, quindi attraverserà le province di Cordoba, La Rioja e Catamarca. Dal 5 gennaio sarà il turno del Cile (all'Atacama, Antofagasta, La Serena, Santiago). Infine, il 13 gennaio, di nuovo in Argentina passando da San Juan, Mendoza, La Pampa, con arrivo a 'Baires' il 17 gennaio. Il momento chiave del percorso - 9.030 chilometri, dei quali 4.810 cronometrati, per le auto; 8.937 per le moto (4.717 cronometrati) - sarà la durissima traversata del deserto dell'Atacama, che si svolgerà lungo cinque tappe, con una giornata di riposo ad Antofagasta. Le dune cilene sembrano infatti vere e proprie montagne, e devono essere scalate e discese dai lati, sottolineano gli esperti, che ricordano come qualche volta la Dakar sia accompagnata dagli incidenti mortali: lungo la sua storia, sono infatti morte 56 persone, 26 delle quali piloti. Nella categoria auto, l'edizione dell'anno scorso è stata vinta dal francese Giniel de Villiers su Volkswagen.
Anche quest'anno, de Villiers è della partita, così come il suo compagno della VW, lo spagnolo Carlos Sainz, che l'anno scorso ha sfiorato la vittoria e rimane tra i favoriti del pubblico sudamericano. Oltre a de Villiers, Sainz avrà un altro grande 'nemico' in casa, l'americano Mark Miller, che correrà come lui con una Volkswagen, così come un altro dei favoriti Nasser Al Attiya (del Qatar). La casa tedesca dovrà vedersela in particolare con il francese Stephane Peterhansel, ora alla guida di una Bmw, e con l'americano Robby Gordon (Hummer). Oltre a Sainz, l'altro spagnolo sotto i riflettori è Marc Coma, che partirà con il numero 1 della Ktm 690 Rally, visto che è il vincitore dell'edizione scorsa tra le moto, dove hanno grandi chances anche i francesi Cyril Despres (Ktm), David Fretigne (Yamaha) e David Casteu (Sherco), secondo, terzo e quarto l'anno scorso. Da segnalare anche Francisco Lopez, con Aprilia. Numerosi gli italiani in gara tra le moto, tra i quali Luca Manca e Luca Ceci, Fabrizio Mugnaioli, Silvia Giannetti, Remo Pini, Ktm, Francesco Beltrami (Aprilia), Franco Picco (Yamaha) Tra le auto c'é Maurizio Traglio (Nissan). Sia a Buenos Aires sia a Santiago sono intanto già scattate le critiche degli ambientalisti, che così come hanno fatto l'anno scorso, sottolineano i rischi - in particolare per il patrimonio archeologico - derivante dal passaggio soprattutto dei pesanti camion e delle auto. Critiche che però probabilmente non faranno molta strada, visto l'ingente 'business' derivante dal Rally, sul fronte sia della visibilità dell'evento, del turismo e della scia di soldi (hotel, ecc.) che il Dakar lascerà al suo passaggio nelle diverse tappe dei due paesi.