Generalmente all'arrivo all'imbarco fanno mettere le moto davanti perchè le imbarcano per prime. Le infilano negli anfratti che poi, quando ci saranno le auto, non saranno più raggiungibili. Ci sono sempre delle corde disonibvili per legarle. Nei traghetti più fichi ci sono delle cinghie a cricco.
Generalmente lasciano legare la moto al proprietario, quando sanno che si potrebbe anche lasciare senza niente perchè il mare è una tavola. Quando il mare è più agitato passano, dopo che i proprietari se ne sono andati (così non soffrono), a controllare le legaure e generalmente a stringerle. Dato che generalmente vengono legate al ponte tramite corde che passano sulla sella sarebbe buona norma portarsi del cartone da metterci sopra, oppure un asciugamano. Più volte ho trovato la corda che sembrava incidere profondamente la sella, ogni volta mi sono preoccupato ma non è mai rimasto alcun segno.
Soltanto una volta in Norvegia ho fatto una traversata veramente tosta. Arrivando alle Lofoten da nord su un piccolo traghettino. Il primo tratto di traversata era in un fiorda dall'acqua ferma dava l'impressione di una traversata tranquilla. L'addetto ha incastrato la moto, carica, con la ruota anteriore contro la paratia, sul cavalletto laterale e ha messo corde ovunque tirando come un dannato. Ho sofferto un po'. Usciti dal fiordo c'erano delle onde che, seduti su un divano dovevamo tenerci allo schienale con entrambe le bracia per non essere sbalzati via. Tutti i cesti e secchi della carta sono volati. Uno su una sdraio all'aperto è caduto a terra perchè la sdaio si è chiusa ed ha rischiato di finire in mare.
La moto è arrivata indenne.
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