TOKYO - La crisi economica internazionale lascia sul campo un altro nome illustre dei motori 'Made in Japan': il costruttore di motociclette Kawasaki ha annunciato oggi il ritiro immediato dalle competizioni della MotoGp per tagliare i costi, seguendo la strada già intrapresa dalle connazionali Honda, Subaru e Suzuki, che lo scorso anno avevano formalizzato l'addio alle corse di Formula Uno e Rally. La decisione del gruppo Kawasaki Heavy Industries, già nell'aria da settimane, è stata formalizzata tramite un comunicato diffuso oggi a Tokyo: "L'effetto della crisi economica internazionale in corso è stato determinante - si legge nella nota -, e, nonostante gli sforzi dell'azienda per affrontare rapidamente i profondi cambiamenti in atto, prevediamo che i tempi per la ripresa saranno lunghi. Per questo abbiamo ritenuto opportuno riorganizzare al meglio le risorse del gruppo, lasciando dal 2009 le corse del campionato MotoGp".
Alla base del ritiro di Kawasaki - presente nel massimo circuito motociclistico complessivamente per 17 anni, in tre periodi, l'ultimo dei quali cominciato nel 2002 - il sensibile calo delle vendite globali, soprattutto sui mercati statunitense ed europeo, nella scia della pesante crisi economica mondiale; oltre a risultati inferiori alle attese nelle competizioni della MotoGp. L'addio alle corse, si apprende, permetterà al gruppo di risparmiare su base annua circa 4 miliardi di yen (oltre 31 milioni di euro). Le voci in merito all'abbandono delle competizioni da parte del costruttore nipponico - una decisione che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe già stata annunciata da tempo ai piloti che avrebbero dovuto prendere parte al mondiale 2009, John Hopkins e Marco Melandri - si erano susseguite con sempre maggiore insistenza dalla fine dello scorso anno, senza tuttavia trovare, fino ad oggi, nessuna conferma ufficiale da parte dall'azienda.
Con l'addio di Kawasaki alle corse, salgono a quattro, nell'arco di poche settimane, le vittime illustri del mondo dei motori nipponico piegate dagli effetti della crisi economica planetaria: nel dicembre scorso era stato per primo il gigante dell'auto Honda a gettare la spugna, annunciando tramite l'ad Takeo Fukui la "decisione difficile" di abbandonare la Formula 1. Poco dopo, per le stesse ragioni, la stessa strada era stata intrapresa anche da Subaru e Suzuki, ritiratesi una dopo l'altra dal mondiale Rally.
KAWASAKI, IL RITIRO DOPO 17 ANNI IN CLASSE REGINA
La Kawasaki, che ha annunciato oggi il ritiro dalle competizioni della MotoGp, ha disputato il Campionato del mondo di motociclismo nella classe regina per 17 anni complessivamente, in tre periodi inframezzati da due assenze, la più lunga dal 1983 al 2001. La casa giapponese esordì nella classe 500 nel 1970, diventando subito vicecampione del mondo costruttori grazie al pilota privato neozelandese Ginger Molloy (Bultaco-Kawasaki), piazzatosi al secondo posto dietro Giacomo Agostini, campione del mondo su Mv Agusta. La Kawasaki fu assente dalle gare dal 1976 al 1978, prima di ripresentarsi come scuderia ufficiale all'inizio degli anni '80 con il pilota sudafricano Kork Ballington. Poi, per una ventina d'anni non vi sono state più moto della marca giapponese fino all'avvento della MotoGp nel 2002. Ecco i tre periodi Kawasaki in 500cc/MotoGp, con relativi piazzamenti. 1970-1975 1970: Ginger Molloy (Nzl/Bultaco-Kawasaki), 2/o 1971: Dave Simmonds (Gb), 4/o 1972: Dave Simmonds (Gb), 7/o 1973: Eric Offenstadt (Fra/Kawasaki-Smac), 13/o 1974: Christian Leon (Fra) 20/o 1975: Mick Grant (Gb), 14/o 1979-1982 1979: Mike Baldwin (Usa/Kawasaki-Suzuki), 13/o 1980: Kork Ballington (Saf), 12/o 1981: Kork Ballington (Saf), 8/o 1982: Kork Ballington (Saf) 9/o 2002-2008 2002: Andrew Pitt (Aus), 25/o 2003: Garry McCoy (Aus), 22/o 2004: Shinya Nakano (Gia), 10/o 2005: Shinya Nakano (Gia), 10/o 2006: Shinya Nakano (Gia), 14/o 2007: Randy De Puniet (Fra), 11/o 2008: John Hopkins (Usa), 16/o.