Conosco il Barba dal primo giro ufficiale di QdE, quando un ristrettissimo gruppetto di amici che condividevano la passione per la marca bmw ha deciso d’incontrarsi per passare un weekend assieme facendo tante curve nelle dolomiti, anzi posso dire che è stata la prima persona che ho incontrato quel giorno al primo raduno/uscita ufficiale con ritrovo nell’autogrill di seriate BG…era il 10 luglio 2002.
Il barba è cambiato parecchio da allora, è passato da uno status di “talebano-bmw”, guai a chi gli toccava i “boxer di ghisa”, a denigratore per antonomasia di tutto ciò che viene prodotto con il marchio bavarese.
Sinceramente è sempre stato, come lo sono anch’io peraltro, dichiaratamente contro il “rovescio della medaglia-bmw”, ovvero quelli che dietro imput dell’ importatore italiano, hanno tentato di accattivarsi le simpatie della noblesse ricca-benestante alta borghesia italiana, cercando di fare di queste moto uno status symbol, un qualcosa d’elitario, un distintivo con cui esprimere il proprio agio ed il proprio benessere economico, un qualcosa per differenziarsi dalla massa, quando invece i prodotti bavaresi al nord europa si rivolgevano prevalentemente ai viaggiatori ed il macinatori di chilometri.
All’inizio ha prevalso comunque la voglia d’aggregazione e la contrapposizione a bmw-italia, poi qualcosa si è rotto, cosa sia successo, qual è la casa di tutto questo è in parte chiara, in parte difficile da spiegare. Di sicuro la causa non è la (sua ex) GS 1150 nera con sella rossa che non l’ha mai lasciato a piedi e con cui ha girato in lungo e in largo tutta Europa posso assicurarvelo, si è rotto qualcos’ altro a livello interiore.
Il barba, con il quale condivido tante opinioni, modi di vedere le cose e non l’ultimo l’estrazione sociale piccolo borghese con radici (ascendenze) proletarie, in quanto io stesso vengo da una famiglia di docenti, di laureati che hanno sempre misurato le spese e lavorato onestamente ed umilmente per crescere i propri figli e far quadrare i conti a fine mese, non di una famiglia di arricchiti, di industriali, o di commercianti, di cui è pieno il forum, il barba che chiarisco a chi non lo sapesse è dichiaratamente sinistroide, differentemente da me che vengo da una famiglia cresciuta col credo del ventennio, il barba, con simpatie manco poi tanto velate verso la sinistra radicale, si è trovato sempre più confrontato verso l’utente tipo di moto bmw ovvero una persona che ha una buona, a volte ottima disponibilità economica, ricco di famiglia, magari industriali o comunque molto diverso come status, disponibilità economiche e “budget” annuale, da poter spendere per i propri capricci e le propri velleità.
Questo è il punto, cari miei e su questo punto, (alberoni docet) la piccola borghesia con radici (ascendenze) proletarie, quale può essere quella del barba o del sottoscritto si divide nettamente in destra e sinistra, questa differenza fa si che il comportamento, la critica, il pensiero, il porsi nei confronti della nuova “aristocrazia per diritto economico”, assuma aspetti che di volta in volta sono convergenti, reciprocamente tollerabili o totalmente antitetici.
Tentiamo d’analizzarli insieme, il comportamento che il barba assume a questo punto ha la valenza e le connotazioni di una ben precisa categoria politica, vi ricordata la campagna del barba contro i SUV? e se vi dicessi che è il cavallo di battaglia della sinistra radicale, rifondazione e comunisti italiani?!
Il barba identifica a ragione a volte, forse nella maggioranza dei casi, l’utente medio bmw, non con l’appassionato macinatore di chilometri, il viaggiatore indomito, bensì con:
-l’annoiato-figlio di papà, in cerca di passatempo
-il collezionista-sbruffone che può permettersi un garage pieno di “vecchie glorie”, esclusivamente per disponibilità economica ed arrogantemente ne fa sfoggio
-il fighetto, attento all’abbigliamento e per il quale importa più l’apparire che l’essere
-il dentista, identificando in questa categoria il un tipo di motociclista che di motociclista non ha proprio niente.
Questo perché fondamentalmente il barba-compagno nutre una forte invidia mista a rivalsa nei confronti dell’aristocrazia, vorrebbe ma non può, quindi denigra.
A questo punto sorgono le principali differenze tra DX e SX:
il barba (SX) critica aspramente mosso da invidia, segue pari-pari gli imput di partito, non posso quindi critico fino all’estremo, fino all’irrazionale, critico e denigrazione fine a se stessa (in politica nel dopoguerra è stata sistematicamente applicata a tutto ciò che di buono aveva fatto il regime fascista) se uno come il barba fosse di DX, con eguale estrazione sociale, disprezzerebbe eventualmente, come disprezzo io, ma senza invidiare e senza lasciarsi andare a farsesche ed inutili dimostrazioni di “vorrei ma non posso” che il più delle volte lasciano il tempo che trovano e servono solo a compattare la controparte.
I punti in comune tuttavia sono tanti, l’ambiente che si è creato attorno al marchio bmw (in Italia) a volte è asfissiante, i concessionari sono intrattabili, diversi sono i bmwisti altezzosi, con la puzza sotto il naso e per questo in assoluto non me la sento, pur non condividendone la forma, di criticare più di tanto quello che dice e che scrive il buon Barba.
Direi innanzitutto di non prendersela quando al buon Barba scatta l’invettiva ed alla luce di questa modesta e forse inopportuna analisi del “caso”, cercare di volta in volta in quello che scrive, uno spunto per una possibile riflessione autocritica…
Barbasma La Genesi
e a volte amici ....
Modalità lineare
