Complice la splendido we, ho percorso un migliaio di chilometri con gli amici di sempre.
In compagnia, una Guzzi V85 TT fresca di ritiro da concessionario. Ho avuto modo di provarla per qualche chilometro sullo Spluga.
Senza soffermarmi sulla moto in sè, sono rimasto particolarmente deluso dal propulsore, estremamente fiacco ai regimi medio bassi.
Ne è nata una "gioiosa discussione" capitanata da un altro Guzzista (proprietario di una Stelvio) .
La sua tesi, è che i motori raffreddati ad aria soffrano l'altitudine più di quanto non avvenga con i propulsori raffreddati a liquido.
Dice infatti che - fatte le medesime proporzioni - anche la Stelvio patisca l'altitudine, più di quanto non farebbe un liquid cooled.
Ribatto dicendo che a parere mio, la tipologia di raffreddamento non incide in alcun modo sulla perdita di potenza.
A meno di non attribuire il calo prestazionale ad un surriscaldamento, che nella fattispecie della mia prova non poteva esistere dati i 10 / 15 gradi di temperatura, non si vede che incidenza possa avere la questione.
Ecco quindi il quesito odierno: chi ha ragione, il Guzzista o il sottoscritto?
Ai lettori la sentenza.
In casi di disaccordo, arriva il Giudice Supremo Aspes, e tutti muti


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