(OT) Bridgestone (SERIO)
La multinazionale Bridgestone/Firestone ad Harbel City, in Liberia (Africa), ha una piantagione con circa 20.000 dipendenti (14.000 fissi e 6.000 saltuari) per la coltivazione del caucciù.
Si trova qui dal 1926, da quando il fondatore della fabbrica firmò con il governo liberiano una concessione di 99 anni ad un costo irrisorio.
La concessione è stata recentemente ratificata per altri 36 anni.
I dipendenti vanno al lavoro alle 04.00 del mattino e smettono alle 16.00, per 1,5 dollari al giorno e sono sottoposti al bombardamento di sostanze chimiche (stimolanti e fungicidi); queste sostanze tossiche , alla fine del loro periodo lavorativo, li porterà alla cecità totale. Ogni operaio arriva ad incidere all'incirca 1.500 (!!) alberi al giorno nella vana speranza di ottenere premi di produzione che in realtà vengono riconosciuti ai c.d. sovrintendenti (una sorta di guardiani).
Mentre le dimore assegnate ai lavoratori sono baracche fatiscenti, ad Harbel Hills, oltre una sbarra, ci sono le case dei dirigenti della piantagione: lussuose, con corrente (hanno un generatore), parabole e anche un campo da golf.
Lo stabilimento emette grandi quantità di fumo con elevate quantità di diossido di carbonio nell'aria; i rifiuti della lavorazione della gomma finiscono nel fiume Farmington: acido sulfurico, ammoniaca, formaldeide e altre sostanze tossiche.
La Bridgestone/Firestone non produce alcunché in loco; la trasformazione e la lavorazione avvengono interamente all'estero.
(Fonte: Nigrizia di Giugno 2005)
Due sono le mie considerazioni di fronte a questo scempio:
1) Ma alla Ferrari, ove dell'etica ne hanno fatto un punto d'onore, non le sanno queste cose?
2) Personalmente non comprerò mai più Bridegestone
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