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Vecchio 27-06-2014, 20:20   #1
framax
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predefinito Caponord - report giugno 2014

Su caponord è stato scritto di tutto, lo so bene.
Qualcosa ho letto prima della partenza, altro ho letto dopo il rientro e confrontato con la nostra esperienza...
quasi nulla è stato come me lo ero immaginato, non posso dire se sia stato migliore o no, ma ho provato una sensazione molto simile a quella di quando si guarda un film dopo averne letto il libro.

Ecco allora il mio report sul Viaggio.
Da notare che la maiuscola è dovuta non solo al fascino che la meta evoca, o ai kilometri di strada compresi tra essa e un qualsiasi punto del Belpaese, ma soprattutto al fatto che per me e mia moglie è stato il nostro Viaggio di nozze.

Abbiamo scelto le prime tre settimane di giugno; la decisione è stata dettata più da esigenze legate al matrimonio che al viaggio. Periodo un po’ insolto per noi italiani, che solitamente preferiamo luglio o agosto, ma altrettanto non posso dire per austriaci, tedeschi e persino mototuristi interni, incontrati a decine per le strade norvegesi.
Giugno ci ha garantito luce per tutto il giorno e poche precipitazioni nella penisola scandinava, seppur con temperature freschine... diciamo pure che qualche giorno abbiamo patito un freddo cane. Consola l’aver avuto l’opportunità di vedere un po’ di luoghi ancora innevati.

Nota metodologica:
di seguito riporto la narrazione dei giorni di viaggio, a conclusione è mia intenzione riportare alcuni aspetti pratici su alloggi, abbigliamento, pagamenti, ecc.


FOTO
che aggiungerò via via che procedo con la narrazione

3 giugno, martedì - (Città di Castello - Fussen)
L’idea era di partire da Città di Castello di prima mattina, ma un po’ per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti e non smaltita a solo un giorno dal matrimonio, un po’ per alcune ultime faccende da sbrigare, riusciamo a metterci in viaggio solo verso mezzogiorno.
Ovviamente in direzione nord: prendo allora la E45, ma a Cesena, vuoi l’emozione di essere partiti, vuoi che mi distraggo parlando all’interfono con mia moglie, non esco per imboccare l’A14 verso Bologna. Mi accorgo del pasticcio solo a Ravenna e così perdo altro tempo percorrendo strade statali fino a Imola, dove, finalmente, imbocchiamo l’autostrada.
Il viaggio procede sotto il sole fino a Verona, dove ci vediamo costretti ad indossare gli antipioggia: brevi acquazzoni si alternernano a schiarite, con temperature via via in diminuzione in prossimità del confine austriaco. Poi, per chiudere in bellezza, dopo Innsbruck incontriamo un temporale di forte intensità che cessa solo al confine tedesco, proprio alle porte di Fussen, dove arriviamo sul far della sera.
L’albergo, uno dei migliori di tutto il viaggio, per fortuna è già prenotato.
Il tempo d’un bagno caldo e d’indossare abiti “civili” che fuori è già fatto buio: a quest’ora l’unico locale con la cucina ancora aperta è un ristorante italiano.
E io che già pregustavo gli stinchi arrosto... pazienza, la birra almeno è buona!

4 giugno, mercoledì - (Fussen - Kassel)
Sveglia di buon’ora e abbondante colazione in albergo; alle nove siamo in sella per percorrere un po’ di Romantische Straße.
Ci concediamo un frugale passaggio ai piedi del magnifico castello di Neuschwanstein, dove scattiamo qualche foto e via verso Augusburga.
La strada romantica è molto bella, ma, come temevamo, è altrettanto lenta da percorrere, così, dopo un po’, l’abbandoniamo in favore di una strada più scorrevole, che lambisce i tanti paesini bavaresi senza attraversarli, offrendo comunque dei bei scorci sul paesaggio bucolico. A tratti, invero, credo che il percorso della Romantische Straße sia proprio coincidente con la statale in questione, ma non ne ricordo la numerazione e quindi non posso garantirlo!
Raggiunta Augsburg, le gomme della moto calpestano finalmente il suolo di un’autoban, da cui usciamo a Rothenburg ob der Tauber, che visitiamo abbastanza velocemente a causa di un imminente acquazzone. Il tempo atmosferico ci grazia qualche decina di minuti, ma alla ripartenza inizia a dar sfogo alla carica di pioggia, che ci accompagnerà fino a Kassel.

5 giugno, giovedì - (Kassel - Kristiansand)
La Germania è lunga da attraversare, ma sappiamo che l’ultimo traghetto che salpa da Hirtshals, in Danimarca, alla volta di Kristiansand, in Norvegia, lo farà alle 20.45 per raggiungere il porto d’attracco alle 24.00; quello successivo non partirà sino al pomeriggio dell’indomani ed arriverà solo a sera: non possiamo permetterci di perdere tutto questo tempo, così la parola d’ordine del giorno è “Norvegia entro mezzanotte!”.
Ci attendevamo una giornata non proprio riposante, ma l’infinità di lavori in corso e relativi rallentamenti che abbiamo incontrato sul suolo teutonico hanno reso la cavalcata più ardua del previsto. Se aggiungiamo che abbiamo attraversato quasi tutta la Danimarca sotto una pioggia battente, in aumento man mano che ci avvicinavamo al porto, con progressivo calo della temperatura, penso di aver reso l’idea di che bella giornatina sia stata. In ogni modo, verso le 19.30 raggiungiamo l’imbarco; siamo infreddoliti al punto che, seppur avessi le manopole riscaldate al massimo, le mani erano talmente algide da non riuscire a quasi scrivere il mio nome con una grafia leggibile sulla carta d'imbarco.
Ci riscaldiamo in sala d’attesa e presto arriva la nave: sono il primo a salire.
A bordo la stanchezza è tale da aver annientato anche la fame (o forse non abbiamo digerito l’hot dog mangiato in precedenza) tant’è che ceniamo con un thé caldo ed una buona pasta danese, che, vista la quantità di burro impiegata per la realizzazione, credo fornisca l’apporto calorico che un dietologo consiglierebbe per un anno!
La pioggia incontrata in Danimarca non ci lascia nemmeno durante la traversata, così sbarchiamo a Kristiansand a notte fonda, sotto la pioggia; per fortuna il Thon Hotel prenotato nel frattempo è proprio in prossimità del porto.
Poco prima dell’una riusciamo a godere del meritato riposo.

continua...
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Vecchio 27-06-2014, 20:46   #2
sir_alex
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Complimenti! Il viaggio di nozze in moto non è da tutti; complimenti 2 volte. Attendiamo le prossime puntate!!!
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Vecchio 27-06-2014, 20:51   #3
fastmirko
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La prova del fuoco :se la sposa non ti ha abbandonato sotto la pioggia della danimarca sei l'uomo piu' fortunato del mondo.W gli sposi e buon viaggio
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Vecchio 27-06-2014, 21:29   #4
ik4clf
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ciao, io adesso Sono a Tallin e traghetto domani per helsinki. Per tutto il viaggio (austria, rep. ceka, lythuania, lettonia e estonia) solo qualche goccia.....posticipavo l'acquazzone. Qui oggi giornata stupenda cielo senza nuvole e temperatura sui 23°, ieri quando sono arrivato ce n'erano 13. Mi aspettano già a helsinki e Oulo amici che mi ospitano (il mio è un viaggio pochino diverso dal solito hihi )
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Vecchio 27-06-2014, 23:16   #5
redelmirto
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Ciao io arrivato Malmo domani Stoccolma poi Helsinki
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Vecchio 27-06-2014, 23:51   #6
RESCUE
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Aspettiamo prosieguo racconto, molto ben scritto finora
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Vecchio 28-06-2014, 18:42   #7
framax
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6 giugno, venerdì - (Kristiansand - Stavanger)
La sera precedente, quando il traghetto era quasi arrivato in porto abbiamo incontrato un italiano: un camionista di Mestre che effettua consegne di mobili in Norvegia. Questi ci ha consigliato di risalire la Norvegia lungo la costa, precisamente seguendo la E39, in quanto avremmo attraversato un’infinità di fiordi, da superare servendoci di traghetti, ponti e tunnel sottomarini.
Decidiamo di seguire il suo consiglio e, dopo un breve giro per la graziosa cittadina che ci ha ospitati per la notte, prendiamo la strada consigliataci in direzione di Stavanger.
Un piccolo contrattempo rischia di darci seri problemi: in un distributore di benzina, fatto il pieno, vado a mettere la moto sul cavalletto laterale, ma l’asfalto, forse indebolito dagli idrocarburi assorbiti nel tempo, si sgretola sotto il peso della ghisa lasciando cadere il bisonte a terra. Io mi rendo conto di quanto stia accadendo e cerco di tenere la bestia, ma, come sapete, cercare di prendere “al volo” un’adv carica di bagagli e con 30l di benzina in pancia è impresa impossibile; riesco però a rallentare la caduta quel tano che basta a non ammaccare la borsa laterale.
Per rialzarla si è reso necessario l’aiuto di un automobilista norvegese, che inizialmente ci ha guardati come a dire “in due non alzate una moto?”, per poi mostrare lo stupore di chi scopre quanto possa pesare una delle nostre moto!
Il tratto di strada percorso non è affatto bello, almeno la prima parte; c’è qualche ponte interessante, forse un paio di tunnel, ma non offre gran che... l’ultimo tratto costeggia un fiordo e offre qualche scorcio su di esso, ma niente di esaltante.
Mi torna in mente quello che ha detto in italiano stentato il marittimo norvegese quando la sera prima abbiamo legato la moto sulla stiva del traghetto: “in Italia avete pizza, fi*a, vino, tutto... che venite a fare qui? piove sempre e non c’è un ca**o”.
Mi sorge anche il dubbio che abbia ragione, ma penso che siamo solo all’inizio e che non posso giudicare un’intero stato dai primi cento chilometri.
Alla partenza era nuvoloso, ma a Stavanger c’è un bel soe e il cielo è privo di nuvole.
Troviamo velocemente alloggio al solito Hotel Tohn e usciamo per un giro della cittadina, che si presenta molto graziosa, anche se l'aria è carica di odore di letame, come nei piccoli centri della bassa padana o delle pianure tedesche.
Consultando la guida, decidiamo di mangiare in un locale del lungomare. E’ un pub ristorante su due livelli arredato con oggetti provenienti d vecchuie barche. Ha anche un bar dallo stile molto più moderno e internazionale. La guida dice che i locali prediligono mangiare al piano superiore, ma quando andiamo a salire le scale ci accorgiamo che al primo piano è in corso un ricevimento nuziale. Sposi e invitati, elegantemente vestiti sorseggiano le loro pinte di birra, stuzzicando quà e là. Mia moglie ed io ci guardiamo sorridendo e scendiamo di sotto, mentre il pensiero vola inevitabilmente al nostro ricevimento di qualche giorno prima.
Cena ottima, ma incredibilmente cara. Sapevamo che i ristoranti norvegesi non sono economici, ma non pensavo, o non volevo credere che fossero così esosi: due antipasti, due piatti di carne, due dolci con una birra e una coca per l’equivalente in nok di circa 170/180 euro!
Dopo cena usciamo sul lungomare e, senza rendercene bene conto, abbiamo il primo assaggio di luce continua: sono passate le 23 e anche se il sole è ormai sotto l’orizzonte c’è ancora luce.

7 giugno, sabato (Stavanger - Balestrand)
Ci svegliamo preso a causa della luce a cui non siamo ancora abituati e del gran caldo patito in camera. Qui si dorme scoperti o con il piumone, nel primo caso è freddo, nel secondo ci si scioglie, non vi sono altre possibilità, se non quella di coprirsi solo parzialmente...
Solita colazione abbondante (sarà una costante del viaggio) e via verso Bergen.
Il cielo è ancora terso e le temperature miti; con queste condizioni prendiamo il primo di una lunga serie di traghetti che ci consentiranno di superare i tanti fiordi che s’incuneano nell’entroterra.
Qui facciamo conoscenza con una coppia di bikers indigeni; sono moglie e marito, vengno da Oslo e ci raccontano che l’anno scorso sono stati a Roma in moto. Domandano dove siamo diretti e, quando timidamente dico che proviamo ad arrivare a Caponord, chiedono se ne siamo sicuri, aggiungendo che sarà davvero duro arrivarci a causa della distanza e del freddo che incontreremo. Ribadiamo che ci proveremo, se poi non sarà possibile pazienza, l’obiettivo minimo sono le Lofoten, poi si vedrà!
Dal traghetto intanto godiamo di qualche bello scorcio sul fiordo che stiamo attraversando, anche la strada percorsa è molto più piacevole di quella del giorno prima e quella da fare lo si preannuncia altrettanto. Siamo felici e quasi non ci rendiamo conto di quanta strada abbiamo già percorso e di quanta ne abbiamo ancora davanti.
I nostri amici dicono che Bergen è vicino e che, quindi, non ci conviene passare la notte lì, anche se per bellezza lo meriterebbe. Meglio andare più avanti, abbandonado per un po’ la E39, costeggiando il Sognefiord (uno dei migliori della Norvegia) e pernottando a Balestrand, cittadina in cui loro non sono mai stati, ma di cui hanno sempre sentito parlar bene, persino in televisione. Decidiamo di seguire il loro consiglio.
Nel pomeriggio intanto arriviamo a Bergen, parcheggio la moto proprio lungo il porto e visitiamo il il quartiere anseatico e il mercato del pesce. Qui conosciamo prima una ragazza di Brescia, poi una spagnola con cui sfoggio il castellano imparato in erasmus. Su loro consiglio degustiamo crudità di gamberetti e gambero reale, salmone e persino un po’ di balena, mentre ci raccontano di come sia duro vivere in Norvegia d’inverno, quando c’è luce solo tre ore al giorno e le temperature non sono certo miti. Dicono che quest’anno l’estate si preannuncia molto calda e, stranamente, da almeno un paio di settimane non hanno avuto precipitazioni, cosa davvero eccezionale.
Riguardo la balena, non sono certo a favore della loro caccia, anzi... ma lì al proto di Bergen non potevamo certo esimerci da un piccolo assaggio!
Ripartiamo verso Balestrand, la cittadina consigliataci in mattinata. La strada abbandona la costa e s’inoltra nell’entroterra, costeggiando sempre acqua, a tratti non sappiamo distinguere se sia un fiume, un lago o un fiordo, ma è comunque un bel panorama.
Cambiamo ancora, ora anche la carreggiata è di dimensioni più ridotte ed il paesaggio è più montano, poi, in men che non si dica ci troviamo ai piedi di una ripida salita, che, a fianco di un’imponente cascata, scala in pugno di ripidi tornanti una parete rocciosa, alla cui sommità si estende un altipiano ghiacciato. Il posto è da favola, ma la temperatura divenuta bruscamente molto più rigida, ci coglie impreparati.
Presto scendiamo di nuovo al livello del mare dove ci imbarchiamo sull’ultimo traghetto della giornata. A bordo un bulgaro con la faccia non proprio rassicurante, vestito con una t-shirt piena di macchie si avvicina offrendosi, in italiano, di aiutarci a trovare alloggio. Penso che potrà essere il più bravo di questo mondo, ma noi non siamo nati sotto un cavolo! Declino. Lui insiste un po’, ma alla fine si allontana. Allo sbarco indugia a partire e temo che voglia vedere dove andiamo, io mi fermo e non riparto fin quando non lo abbia già fatto lui. Dopo qualche istante va per la sua strada, attendo ancora un po’ e poi riparto.
Il fiordo è bello e la strada consigliataci è stata davvero piacevole, ma a Balestrand non c’è proprio niente, solo qualche casa e due alberghi. Il primo è al completo, ma al secondo hanno una camera con vista sul fiordo, che al far della mezzanotte si tinge di rosa mentre tutt’intorno c’è un silenzio indescrivibile, come non ho mai udito prima!

continua...
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Vecchio 28-06-2014, 19:35   #8
framax
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Nel primo post ho aggiunto un link alle foto.
Ne aggiungerò altre via via che procedo con la narrazione.
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Vecchio 29-06-2014, 07:09   #9
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Leggo con piacere il racconto " a puntate". La prossima estate vorrei andare su anche io. Certo che 170-180 euro per una cena normale in 2 è una follia...si sa che non sono paesi low cost ma....gli asfalti come sono? Pompe benzina frequenti?
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Vecchio 29-06-2014, 08:13   #10
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Certo che 170-180 euro per una cena normale in 2 è una follia...?
E non ha ancora accennato al costo della benzina
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Vecchio 29-06-2014, 13:03   #11
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Come ho indicato nella "nota metodologica", di costi per benzina, ecc. parlerò al termine.

Intanto segnalo che la strada fatta per arrivare a Balestrand è stata la E16 fino a Vinje, poi la 13 fino a Vangsnes, da lì abbiamo traghettato per Dragsvik (fino a metà giugno il traghetto non è diretto e fa scalo a Hella), poi abbiamo raggiunto velocemente Balestrand seguendo la 55 che compie il periplo del piccolo ramo di fiordo.
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Vecchio 29-06-2014, 18:12   #12
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Grazie per la condivisione del tuo viaggio.
Bello, bello e.... bravo !!
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Vecchio 30-06-2014, 22:23   #13
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8 giugno, domenica (Balestrand - Kristiansund)
Ripartiamo seguendo la E55 che costeggia il Sognefjorden e s’immette in un lungo tunnel per poi ricongiungersi alla E39. Qui avremmo potuto - forse dovuto - prendere la strada che porta al Dalsnibba e quindi a Geirange, invece continuiamo per la E39, che, invero, non offre molte emozioni, se non gli ormai consueti paesaggi di fordi, con relativi traghetti, dei quali mia moglie comincia a stancarsi, anche perchè più saliamo a nord e più gli attracchi si fanno bruschi, forse a causa del vento laterale, a tratti abbastanza forte.
Anche il cielo comincia farsi grigio; noi non la sappiamo ancora, ma lo resterà per diversi giorni.
Raggiungiamo Molde nel tardo pomeriggio e ci appare come una graziosa cittadina turistica, non a caso nel porto sono attraccate un paio di grosse navi da crociera.
Potremmo fermarci, ma io non vedo l’ora di percorrere la mitica strada 64, l’atlantic road, che ho da mesi come sfondo del pc, sia a casa che in ufficio.
Avvicinandoci la cortina di nubi, pur non dissolvendosi, sembra assottigliarsi un poco, lasciando penetrare qualche raggio solare, orami nelle tonalità del rosso, rosa e arancio.
L’emozione, soprattutto la mia, è forte.
Eccoci presto sulla strada, l’acqua è poca e l’odore non dei migliori, forse a causa della bassa marea, ma ecco che si avvicina il ponte di Hulvågen, lo percorriamo a bassa velocità mentre Catia (che ho dotato di reflex come un fotografo del Giro d’Italia) scatta qualche foto in movimento, lo superiamo, eccone un’altro, un paio di curve e poi... è gia finita!
Delusione.
Sia chiaro, non si può negare la bellezza della strada sia dal punto di vista paesaggistico, che da quello architettonico, ma sicuramente è troppo blasonata rispetto a quello che realmente offre.
Un paio di bravi fotografi, qualche campagna pubblicitaria e un po’ di bombardamento mediatico ne hanno senz’altro ampliato a dismisura la reputazione.
Se non mi fossi impipinito di percorrerla in serata, avremmo almeno potuto vedere Alesund, che invece ho superato senza fermarmi.
Rassegnato imbocco il profondo tunnel sottomarino che ci porterà a Kristiansund, non senza prima pagare il relativo pedaggio.
Alloggiamo al Rica Hotel, che si rivelerà il più economico (si fa per dire) di tutto il viaggio.
Kristiansund non ha molto da offrire, anche in termini di locali dove mangiare, considerata l’ora poi, le alternative non sono molte: burger king o un pub indicatoci alla reception. Optiamo per il primo anche perchè viene presto a piovere.
Uno sguardo sul fiordo dall’ultimo piano dell’hotel e via a letto.
La delusione della strada 64 e il fatto che, pur passando ore in sella, Caponord, la meta, è ancora temendamemnte distante mi danno qualche pensiero. Mi ripeto, senza crederci troppo, che l’obiettivo minimo sono le Lofoten e presto il sonno prevale.

9 giugno, lunedì (Kristiansund - Grong)
La pioggia notturna ha portato via un po’ di polvere dalla ghisona, che ha passato la notte vicino a delle mucche norvegesi, tutte della serie R1200 tra GS e RT, ma il cielo è ancora nuvoloso.
Partiamo verso nord con l’obiettivo di arrivare più avanti possibile. Ritengo che questo sia un giorno cruciale per macinare quanta più strada possibile e capire, di conseguenza, se riusciremo ad arrivare a Caponord, o no.
Raggiungiamo Trondheim sotto la pioggia, non ho molta voglia di fermarmi e mi sento preso solo dalla frenesia di andare avanti, sempre più avanti. D’improvviso però ho un istante di razionalità: caspita non posso andare avanti come un automa! Devo femarmi e visitarla, anche se rapidamente.
Nell’idea che ci siamo fatti, Trondheim è un po’ la frontira tra nord e sud, tra città con nucleo storico in muratura e agglomerati moderni in cui le abitazioni e le strutture hanno più che altro l’aspetto di barcche. Essa stessa presenta entrambe le anime: la parte a monte con la cattedrale gotica, gli edifici storici e la parte a valle, che somiglia tanto a quelli che m’immagino fossero i paesi dei cercatori d’oro del nord America.
Intanto spiove, esce anche qualche raggio di sole che ci permette di scattare qualche foto, ma presto viene soffocato dalla coltre di nubi.
Torniamo in sella e abbandoniamo definitivamente la E39, percorsa quasi ininterrottamente da Kristiansand, per imboccare la più veloce, ma meno bella, E6. In serata raggiungiamo Grong, che al mattino, guardando la cartina, avevo prefissato come obiettivo odierno. Penso che potrei andare avanti ancora, ma proprio mentre medito sul da farsi, mia moglie dice di essere troppo stanca per continuare. Ok, l’obiettivo che mi ero posto per la giornata è raggiunto, meglio non chiedere troppo alla mia compagna, che già ha dimostrato di essere fin troppo brava; anzi, pur essendo più stanca di me, è stata spesso lei a dare la carica!
Scopriamo che a Grong, località di primo piano per gli appassionati di pesca al salmone, c’è un solo locale dove mangiare: un ristorante/fast food contiguo al supermarket Spar; sembra appena inaugurato e serve un buon hamburger.
Una breve passeggiata distensiva lungo la strada che costeggia il fiume e via a letto.

continua ...
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Ultima modifica di framax; 11-04-2020 a 11:56
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Vecchio 03-07-2014, 14:04   #14
flaviozzo83
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Uuuuuuuhh!! Bello.... ancora!
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Vecchio 05-07-2014, 11:23   #15
R72
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ti prego, sto leggendo il tuo report per vedere com'è la Norvegia nel 2014, dato che dovremmo andarci anche noi, e mi dici che la strada artica è una delusione? nooooo, anche io ci torno, sarebbe la terza volta, per vedere quella strada ed altre due cose (Preikestolen e Lofoten, che non sono riuscita a vedere nei due viaggi precedenti) e mi smonti così la strada artica? se piove non ci vado neanche, in favore della RV 17, che dicono essere molto bella, anche perché, essendo lunga 650 km collegando fiordi ed isolette, qualcosa di carino dovrà pur offrirlo

attendo il resto del report
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Vecchio 05-07-2014, 22:43   #16
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Lavoro e impegni vari mi hanno distolto dalla narrazione, ma presto ricomincio a scrivere.
La 64 non è brutta, ma è brevissima, la fai in 5 minuti, ecco la delusione.
La 17 invece è altra cosa (almeno la parte che ho percorso io) ma ne parlerò a tempo debito...
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Vecchio 06-07-2014, 01:22   #17
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10 giugno, martedì (Grong - Bodo)
In serata si sono aggiunti degli ospiti al nostro albergo: due motociclisti fillandesi di una certa età, uno cavalca una custom giapponese forse una Shadow, l’altro un Honda Paneuropean e al mattino ci ritroviamo tutti sul parcheggio a caricare le moto. Quello con la custom dietro dei folti baffi grigi, lunghi tipo mustacchi, ci guarda e mostra una bottiglia di liquore come ad offrircene un goccio. Vista l’ora, sono le 9 del mattino, mi viene da sorridere e glisso esclamando “gasoline!”. Ridiamo tutti e quattro, un breve saluto e via, li lasciamo lì ancora intenti a caricare quello che resta dei loro pochi bagagli.
La meta del giorno è Bodo. Per raggiungierla possimao proseguire per la E6, che corre internamente, o deviare all’altezza di Mo I Rana e prendere la bella S17, che si srotola lungo la costa e prevede alcuni tratti in traghetto.
Io avrei percorso la S17 ma Catia, abbastanza scarica e stanca dei traghetti, predilige l’idea di proseguire per la E6: così sarà.
Presto incontriamo l’installazione che segnala l’ingresso nella Norvegia del Nord dove ci fermiamo a scattare delle foto.
Nel prosieguo la strada corre molto internamente, salendo anche di quota, credo fino un migliaio di metri sul livello del mare; niente di che dalle nostre parti, ma a quelle latitudini è sufficiente per vedere la vegetazione man mano diradarsi, lasciando progressivamente posto solo a qualche betulla bassa e contorta per le avverse condizioni meteorologiche, fino a scomparire completamente dove sono presenti solo neve, ghiaccio e freddo!
In questo scenario, sotto un cielo plumbeo, raggiungiamo il circolo polare artico: caspita siamo arrivati fin quassù, che emozione!
Breve sosta e via ancora. La strada scende rapidamente di quota e lo fa costeggiando un torrente impetuoso, dalle acque tinte color mercurio per la poca luce che passa attraverso la coltre di nubi.
Se avessimo percorso la strada costiera non avremmo patito meno freddo, ma non avremmo potuto scattare la foto di rito in prossimità del cippo che indica il circolo polare, poiché in quel punto è previsto un attraversamento in traghetto.
In serata raggiamo Bodo dove contiamo di passare la notte, ma ci sbagliamo: tutti gli hotel sono pieni. Allora per la prima volta dopo giorni punto le ruote della moto verso sud in direzione della S17 sperando di trovare un luogo per passare la notte.
Appena fuori città avvistiamo un cartello che segnala un campeggio e, visto che abbiamo portato i sacchi a pelo per l’evenienza, tentiamo lì.
Sembra ancora chiuso e non c’è nessuno, solo un tizio smilzo, con tatuaggi da galeotto e la sigaretta in bocca che fa capire di doverci rivolgere ad un’abitazione poco distante.
Senza pensarci due volte risaliamo in moto e ripartiamo.
Giunti sulla S17, troviamo una grossa struttura composta da campeggio e albergo, alla reception c’è una ragazza al primo giorno di lavoro con cui mettiamo in scena un bel teatrino.
Ci dice di non avere camere e offre una hitta da sei/otto persone ad un prezzo esagerato, aggiungendo però che se provvediamo alle pulizie e abbiamo l’occorrente per dormire senza chiederle le lenzuola possiamo risparmiare. Accettiamo per il prezzo inferiore, la ragazza si allontana un attimo e quando torna riferisce che la hitta non è più disponibile.
Chiedo risoluto se ci sono problemi per il prezzo, facendo presente che se non si può fare altrimenti possiamo tranquillamente pagare per l’intero.
Risponde di no.
Insisto.
Risponde ancora di no, ma aggiunge che ora, inspiegabilmente, hanno disponibilità di una camera d’albergo per un prezzo ancora inferiore. Dice solo che c'è un problema con la doccia.
Facciamo un sacco di domande per capire quale sia questo problema, ma non riusciamo a intenderci. Alla fine chiedo di vederla, così scopriamo che il rubinetto non chiude a perfezione e gocciola. Scoppiamo tutti e tre a ridere.
Anche questa notte abbiamo trovato un tetto per dormire!
Mentre ci sistemiamo le nubi si diradano e quando usciamo la luce del sole di (quasi) mezzanotte, tinge di rosso il vicino ponte e le abitazioni circostanti.

continua ...
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Vecchio 07-07-2014, 01:25   #18
Berserk
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Bel viaggio di nozze complimenti. Attendo di leggere il resto!!!


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Vecchio 10-07-2014, 23:10   #19
framax
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11 giugno, mercoledì (Bodo - Svolvaer)
Ci svegliamo col cielo sereno e questo ci riempie di gioia. Io soprattutto sono entusiasta all’idea che probabilmente anche alle Lofoten ci sarà un po’ di sole.
Il traghetto non parte fino alle 15 e dedichiamo la mattina a percorrere un po’ della strada 17, saltata il giorno precedente, scendendo per diverse decine di chilometri, lungo i quali, grazie all’ottima luce, riesco a scattare alcune delle migliori foto di tutto il viaggio.
Prima di raggiungere il porto decidiamo di mangiare qualcosa, così, visto che mancano quasi due ore alla partenza, facciamo un po’ di spesa ad un market Coop e pranziamo sul piazzale antistante.
All’imbarco troviamo una gran confusione di auto e mezzi pensanti diretti alle Lofotne, tra questi è compreso anche un trasporto eccezionale di dimensioni davvero degne di questo nome. Noi siamo tra gli ultimi dell’ultima fila.
Presto gli addetti iniziamo a far imbarcare i mezzi seguendo l’ordine di arrivo, ma le operazioni vanno abbastanza a rilento. Dopo un po’ si comincia a vedere dalla banchina il retro delle auto imbarcate, segno inequivocabile che il traghetto è quasi pieno! Ne deriva che tra i conducenti in attesa di essere fagocitati nel ventre della nave comncia a serpeggiare il timore di rimanere a riva. Con fare disinvolto mi avvicino allora alla graziosa signorina preposta alla vendita dei biglietti facendole presente che ancora non ci ha fatto pagare quanto dovuto; come temevo risponde che non lo ha fatto perchè molto pobabilmente non c’è posto.
E ti pareva! ...già ci vedo a riva mentre la nave salpa alla volta delle tanto attese e sognate isole Lofoten, poi, come se non bastasse, il cielo si è fatto nuovamente scuro e minaccia pioggia!
Mi metto ad elaborare un piano “b”, ma ecco che ci chiamano: c’è uno spazio di nemmeno due metri tra il carico eccezionale e il portellone del traghetto, le auto che ci precedono non ci stanno, ma lo spazio è tanto quanto basta per la moto. Evviva!
Saliamo che il traghetto ha già levato gli ormeggi e aiutati da un marittimo leghiamo la moto mentre, con il portellone ancora a metà, si allontana lentamente dalla banchina.
In circa tre ore rdi navigazione aggiungiamo le Lofoten, che vediamo emergere dalle fredde acque avvolte da nuvole e nebbia. lo spettacolo è suggestivo, ma avremmo preferito ci fosse il sole.
Rimesso piede sulla terra ferma, precisamente a Moskenes, ci dirigamo a Svolvaer, dove passeremo la notte.
La strada è fantastica e i posti ancor di più: casette rosse e piccoli porticcioli si priettano nel mare ai piedi di vette caratterizzate da cime acuminate e pendii vertiginosi, metre l’aria è carica del forte odore di merluzzo steso ad essiccare.
Peccato per il brutto tempo, la poca luce ed il freddo pungente, non era questo il clima che auspicavamo al mattino e anche per l’indomani sono previste le stesse condizioni metereologiche.

continua...
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Vecchio 11-07-2014, 19:36   #20
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Complimenti per il viaggio che leggo con molto interesse e sono sempre più convinto che "personalmente" in Norvegia mi porterei sicuramente le cibaria da casa, 170/180 euri per un pasto normale mi devono frustare per essere pagati.............. o lavo i piatti sino a debito estinto
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Vecchio 11-07-2014, 20:12   #21
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è più bella la rv 17 della strada artica?
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Vecchio 11-07-2014, 20:48   #22
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La RV 17 è carina nella sua parte settentrionale ovvero in direzione Nord dall'incrocio con la 12 che proviene da Mo I Rana e sino alla sua fine che corrisponde all'incrocio con la 80 (Fauske-Bodo).
Questo tratto ha 2 traghettamenti e nel secondo dopo circa mezz'ora di navigazione si oltrepassa il circolo polare artico (è segnalato con un piccolo globo metallico posto sulla riva, ben visibile).

Il tratto più a sud di questo, pur bello, non presenta rilievi ed alternanze come il tratto descritto.

La strada che sale sull'altopiano dove si incontra il circolo polare ha un suo fascino specie in maggio/giugno in quanto c'è neve ai lati della strada, nulla di eccezionale ma il center, la pietra di marmo rosa norvegia … insomma

Quanto sopra a mio parere.
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Vecchio 11-07-2014, 20:54   #23
CAINO
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Complimenti per il viaggio che leggo con molto interesse e sono sempre più convinto che "personalmente" in Norvegia mi porterei sicuramente le cibaria da casa …
In due (io ed un mio amico) 12 giorni fra maggio e giugno u.s. portando qualcosa da casa (pasta e sughi pronti, scatolame tonno e sgombro; marmellata e biscotti secchi) abbiamo speso per il resto delle cibarie in totale l'equivalente di 198,00 €.

Abbiamo acquistato cibo (affettato, formaggio, pane) sempre nei supermercati e qualche gelato in caffetteria (compreso un Muffy ed un cioccolato a testa al Nordkapp Center).

Consiglio come formaggio di acquistare quello marcato "Norvegia", lo si trova anche a fette tipo sottilette in confezioni di varie misure; è buonissimo.

Ultima modifica di CAINO; 11-07-2014 a 20:59
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Vecchio 11-07-2014, 21:08   #24
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Sono d'accordo con tè CAINO anche perchè il gusto di cucinarsi qualcosa di genuino in questi viaggi è er toppe e spendere il giusto è ancora meglio
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Vecchio 11-07-2014, 21:12   #25
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… il gusto di cucinarsi qualcosa di genuino in questi viaggi è er toppe e spendere il giusto è ancora meglio
Difatti farsi da mangiare da soli consente di "aprire" un'altra giornata quando ci si ferma al campeggio.
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