Rientrato da qualche giorno da Polcanto (13-16/06), soddisfatto di tre giorni in moto su strade molto belle, con una compagnia più che simpatica



, scoprendo un modo di andare in moto che non avevo ancora considerato dopo vent'anni di esperienza.
E per una volta tanto anche la presenza della pioggia non mi ha disturbato troppo...
Dal corso (mai fatto in precedenza) porto a casa la consapevolezza di come si possa "contenere" il rischio intrinseco della guida su strada in moto, senza per questo rinunciare all'ebrezza, al divertimento, al gusto che due ruote a motore sanno trasmettere.
Quel che più mi ha colpito del corso è l'impostazione data sin dal primo incontro - io subito non lo avevo neppure considerato

- cioè si guida a priorità di traiettoria e non di velocità.
Può sembrare banale ma finora per me la velocità, anche se relativa, l'ho sempre considerata una componente della guida in moto. Sui passi posso guidare rilassato ma se le curve spingono alla guida, dopo poco la manetta la apro, in fondo la staccata ci sta proprio bene e la piega l'affronto cercando di essere veloce. Più veloce. Ancora di più alla prossima curva...
E va a finire che non la faccio neppure più la curva, la taglio raddrizzando la traiettoria...
Invece ho visto come la propria careggiata debba/possa essere usata "a tutta larghezza" per impostare la traiettoria più sicura e redditizia alla guida. Il margine destro non è un nemico di cui temere nelle curve a sinistra e va percorso/usato in sicurezza "cancellando" dalla mente il preguidizio dello sporco, del fosso, del guarg-raid così vicino.
Usare gli occhi come "mirino" e andare oltre con lo sguardo cercando/impostando il prossimo obiettivo è un esercizio che se si fa proprio, riesce ad "aprire" la strada come nessuno.
Fare il pendolo SEMPRE in ingresso curva per impostare la moto in piega si può fare anche senza mai (!!!) superare, ne con le ruote ne tantomeno con l'ingombro piegato di moto+pilota, la linea che ci separa dalla corsia opposta.
Ora so per certo che NON sono così bravo come immaginavo. Poco male, recupererò.
Un grazie sentito va agli istruttori e all'organizzazione in generale per come hanno gestito il corso a cui ho preso parte, mi sono trovato sempre a mio agio in ogni situazione.