Cerco conforto da voi, che spero mi possiate capire.
Da qualche giorno ho dei tremendi sensi di colpa nei confronti di mio figlio , bambino di dieci anni.
Lo porto in giro con me, per adesso che sono libero dal lavoro.
Andiamo in montagna, in pianura, sul lago,al mare, ovunque:l'importante è fare strada, che sia gradevole.
A lui piace tantissimo, ma io mi sto comportando da buon padre?
Ne vedo tanti di padri in giro, loro al sabato portano la famiglia a fare la spesa, per adesso che sono in ferie magari sono in qualche località balneare a fare bagni e passeggiate in centro, oppure (quelli migliori) inforcano la bicicletta e portano il bambino in giro al centro del paese.
Fra i migliori, senza dubbio giganteggiano quelli "del parco" con le bici sul tettuccio, si mettono a girare nella natura incontaminanta, non facendo casino e sicuramente senza inquinare.
Io invece devo controllare l'olio, metto benzina che, oltre a costare cara, aumenta l'inquinameto e la dipendenza dai paesi produttori di petrolio.
Lui mi osserva e non apprende i veri valori della vita, il contatto con la natura, la bontà di un sentiero percorso a piedi
Quando sorpasso questi bravi padri, vengo additato come un debosciato che non insegna nulla di positivo al proprio figlio,magari mi guardano storto perchè faccio rumore e persino, a causa della cientralina, fumo.
Quelli che hannoa cuore i ragazzi, magari sussurrano qualcosa in direzione del bambino, magari per dire che lui è ancora in tempo, che se vuole potrà non essere un debosciato come amme che invece di andare in giro in bici , scorrazzerà per stradine di montagna in piega.
Ho paura di aver commesso un errore madornale nel trascinarlo in questa cattiva abitudine....
Per fortuna che l'estate è finita e adesso la moto , con tutti i suoi difetti, andrà in box.
Scusa figghio mio, non sono stato un buon padre....