guida e concentrazione
ieri , dopo 13 giorni dall'operazione alla colecisti, ho deciso che dovevo provare ad andare in moto. SOno abbastanza a posto, a parte una dolorosita' al torace e alla pancia se faccio sforzi, e una certa fiacca saltuaria durante il giorno. Prendo su e vado "in palestra", ovvero sul bracco, di feriale non ci sara' nessuno. Prendo il mio passo abituale, anzi un filo in meno, e tutto va bene, gli automatismi di guida funzionano a perfezione. Sul ritorno rallento un bel po', per rilassarmi e inizio a guidare da schifo, sbaglio il punto in cui stacco il gas, sbaglio le traiettorie, sento le gomme consumate che mi fanno remare in curva. RIaccelero un po' e per incanto tutto torna a girare per il verso giusto. Ormai ne sono straconvinto, ognuno nella sua vita motociclistica matura degli automatismi di guida che danno il meglio a un certo livello di guida congeniale ad ognuno, se si esce sensibilmente da quel range si va male, ma se questo e' intuitivo se si esagera, lo e' un po' meno se si va piu' piano. Eppure e' cosi. Quanti piloti han fatto errori di guida quando ci mollano perche' "amministrano" il vantaggio.
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