La mia romantica Magda
Arriva silenziosa una motocicletta, si ferma dolcemente dietro la linea bianca. Ha un grosso faro quadrato davanti, è tutta uno spigolo, si vede che è fatta per andare veloce. È senza telaio, braccia e gambe attaccate direttamente al cuore, forse perché appena pensa di muoversi lo fa, senza intralci inutili. Ma lo fa con dolcezza, con un canto delizioso che manda in estasi, e che si trasforma in un urlo gutturale quando quell'uomo , tutto nero dalla testa ai piedi, gira la manopola.
Non c'è più bisogno di cercare.
L'ho vista, me ne sono innamorato.
L'ho trovata e l'ho presa.
Da quando l'ho provata per la prima volta, ho capito che non volevo altro che questo.
È difficile spiegare a tutti quelli che ti chiedono perché hai preso una moto così vecchia, perché hai venduto la tua moto per questa, perché non hai preso un'altra sportiva, perché non una italiana giapponese o tedesca più recente... Cosa volete che vi dica, ognuno di noi a un certo punto sente qual è la sua.
Io non ho mai avuto una moto più divertente e più "moto" di questa.
L'ho chiamata Magda.
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