Eccomi, un pò di lavoro accumulato...ma adesso, pronti, via!
È una giornata quasi tranquilla quella di navigazione, e io, che soffro il mal di mare anche nella vasca da bagno riesco a reggere quasi bene, giusto un colorito verdognolo ogni tanto
Sbarchiamo a Tunisi verso le 00.30 e qui inizia il valzer del lasciapassare A38 (
cliccate qui se non sapete cosa sia): timbra qui, timbra li, torna a quell'ufficio, fai un giro su te stesso, sacrifica un gallo agli dei, infine spera che tutto vada bene.
Insieme a noi una montagna di italiani: sembra che tutti quelli che hanno un mezzo 4X4, o una moto da enduro (e non) sia qui. Io inizio ad accusare nervosismo e stanchezza, ma siamo in Africa e devo portare pazienza, come ricordo di avere letto nel forum mille volte; se non sono pronto per la Tunisia che è quasi Europa, figuriamoci se potrò andare mai in altri paesi africani...
Cambio anche i soldini e via, sono quasi pronto, quando ci si affianca una mini gialla degli anni 70 con a bordo un signore over 70 che ci chiede se vogliamo fare amicizia e vedere la città di notte. Caro signore, sei gentile, ma a) sono le 2.30 di notte, b) sono etero e c) ma dove [CENSURISSIMA] dovremmo andare a quest'ora?
Via, finalmente free, facciamo la strada che collega la Goulette a Tunisi: è notte e non si vede un accidente, si intuisce solo il mare a destra e sinistra e un lungo tratto davanti a noi. Mi dispiace che il primo assaggio di Tunisia sia questo, purtroppo non riuscirò a vederlo nemmeno al rientro, e mi resterà la curiosità di capire come sia questo tratto.
Io sono carico e cosi i miei compagni di viaggio: siamo un bellissimo gruppone e quando passiamo ci facciamo notare. Io viaggio più anonimamente di solito, ma va benissimo anche cosi.
Giungiamo all'albergo (Hotel du Parc) che è notte fonda, ma è in centro e lo troviamo con estrema facilità: le OSM Tunisia lavorano benino e il nostro amico Mario, veterano tunisino, conosce perfettamente le strade.
Al mattino, dopo 6 ore di sonno, doccia e sono carico a pallettoni.
La strada è lunga e la direzione Tozeur: questa mattina ci sarà un
attentato, ma noi siamo ignari di ciò che sta per accadere, lo apprenderemo soltanto nelle vicinanze della nostra meta. Faccio rifornimento con una benzina ultra economica (55 cent. litro), e super pura: me ne accorgo dall'autonomia che sale di oltre 60km rispetto al mio normale e dal canto del 6 che è totalmente diverso.
Iniziamo i chilometri uscendo subito da Tunisi e prendendo l'autostrada che per il primo tratto è assolutamente simile alle nostre. Ad un certo punto, mentre sono in piena guida sento un'auto affiancarsi e chiamarmi per nome.
Ma chi cazz'è che mi conosce qui? In realtà è un amico, nonchè cugino di mia moglie che mi ha riconosciuto: anche lui qui per un bel giro con il suo club di fuoristrada. Ve l'avevo detto che c'era tutta l'Italia no?
Cosi tra una pausa e l'altra arriviamo alla periferia di Kairouan, città che prima ci trattiene con una buca che spacca il cerchio di una delle nostre moto (riparazione on the road 1 ora e 10 minuti) e poi, alcuni chilometri fuori dalla città, con un paio di pecore che mangiamo alla brace in un bel posto.
Qui mi colpiscono due particolari: le pecore sono legate direttamente al barbecue pronte da macellare, e dentro il ristorante c'è una sala per pregare rivolti alla Mecca.
Sarà l'ultimo momento tranquillo prima di arrivare a tozeur: da qui in avanti ci succederà di tutto, moltiplicato due.