Quote:
Originariamente inviata da Wotan
farsi male oppure no è sostanzialmente nelle nostre mani, il Fato decide una frazione minima degli incidenti che abbiamo.
Se pensassi che la mia incolumità sulla moto dipendesse sostanzialmente dal Caso, non ci salirei nemmeno.
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Quoto questo mio vecchio messaggio di questa stessa discussione per approfondire il discorso.
La
stragrande maggioranza dei motociclisti che conosco (e ne conosco davvero tanti, di tutti i tipi possibili) corre
sistematicamente una quantità di rischi impressionante, per varie ragioni:
- perché si sta divertendo;
- perché sottovaluta il pericolo di certe situazioni (per esempio, sorpassare in corrispondenza di un incrocio o una stazione di servizio);
- perché non ha le capacità di guida necessarie per affrontare un imprevisto a quella data velocità, su quel dato tratto di strada e con quel dato traffico cirostante.
Il risultato di questo modo di guidare è una lunga serie di spaventi o almeno di tuffi al cuore, che vengono vissuti come necessari o anche emozionanti, adrenalinici, ma che in realtà sono indicatori di rischi effettivamente corsi.
Capisco bene che chi guida così, possa pensare che la moto sia davvero molto pericolosa, ma in realtà è
lui a essere pericoloso.