sia il laverda che il guzzi erano granitici in velocita' rispetto alle jap, ma ovviaemnte pagavano in maneggevolezza perche' erano moto lunghe (guzzi) e alte (laverda), per cui in entrambi i casi la maneggevolezza era abbastanza scarsa. Ma in pista non ci sono i toboga del bracco e quindi andavano bene nelle gare di durata.
Una curiosita' che non molti sanno, quando Piero Laverda fece il 750, bicilindrico, si ispiro' a una honda 125 bicilindrica che aveva visto in america, parliamo di meta' anni 60 in su. Il motore honda sembra una miniatura del laverda, ma in realta' fu laverda a copiare honda. E ricordo nelle interviste , ove si rievocava il sovradimensionamento enorme delle laverda, che lui ammise candidamente che siccome non avevano fino ad allora esperienze di grosse cilindrate, avevano esagerato con i dimensionamenti per paura di rompere . Ricordo ancora che le laverda grosse montavano di serie la migliore componentistica italiana come freni, sospensioni e ciclistica. E pero' montavano strumenti e comandi al manubrio jap perche' erano largamente migliori di quelli europei disponibili all'epoca. Infatti le laverda erano costose ma fatte con componentistica top
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