Forse l'amico Giacomo qualche forcella l'ha aperta... cmq pare assodato che la tenuta resista in modo inversamente proporzionale alla pressione applicata (proporzionale... ha la sua bella curva) e le pressioni massime ammissibili sui diametri tipici delle forcelle sono - salvo realizzazioni ulteriormente speciali - attorno agli 8 bar, che a seconda della dimensione della camera d'aria vengono comodamente raggiunte e oltrepassate all'atto della compressione verso fine corsa.
Questo è fisiologico, ed è vero che la pressione a forcella estesa sale lavorando (con la temperatura) ma è altrettanto vero che se la si gonfia già da fredda, questa pressione salirà ulteriormente.... di quanto?
Vi risparmio i conteggi, che siete naturalmente liberi di verificare.
Se la diminuzione di volume da estesa a fine corsa è 1:6, per esempio, partendo da pressione atmosferica avremo 6 bar.
Partendo da 0,7 bar avremo invece 9,2 bar a cavallo della tenuta.
...da freddo, perché se a tutta estesa si incrementa di ulteriori 0,5 bar, verrà raggiunto l'interessante valore di 12,2 bar.
Ora, visto il lavoro che deve fare una forcella, si potrebbe considerare che per uso stradale la minor durata (trascurabile, forse) compensa il risparmio della sostituzione della molla, ma a lato di questo, invito a riflettere sul fatto che quella bella abitudine "anni '80" è stata abbandonata: perché?
Aggiungo che esiste la realtà di soluzioni tecniche particolari (penso anche e soprattutto al mondo della MTB), ma anche l'accettabilità in campo agonistico di sacrificare l'affidabilità a fronte del vantaggio oggettivo dell'alleggerimento dalla molla e del vantaggioso comportamento del gas rispetto alla molla stessa.
...ricordo anche che dove il peso non è poi così basilare (nel DH) si torna a montare molle: perché?
Ultima modifica di gaspare; 22-05-2017 a 17:00
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