Qualche tempo fa avevo comprato e letto un libro molto interessante "Europa selvaggia" di Bozidar Jezernik.
Vi posto un pezzo:
Nella Turchia europea i caffe si trovavano in genere in luoghi piacevoli, vicino all’acqua o su un’altura dalla quale si poteva godere di una bella vista. I locali erano molto frequentati, specialmente in estate, quando i signori si sedevano con caffe e chz'bouk, contemplando le bellezze della natura. Secondo alcuni viaggiatori occidentali, le sale da caffe erano l’unica cosa, e la più importante, che impreziosiva la vita nei Balcani, e permetteva ai suoi abitanti di “godere di un assaggio del Paradiso..., anche se le tipiche “sale da caffe turche” erano “senza pretese, e dall’aspetto assolutamente poco invitante“. Nella Turchia europea erano allestite con tappetini di paglia, coperte e cuscini; l’unico arredamento consisteva in genere in una fila di panche di legno allineate alle pareti, sulle quali i clienti sedevano a gambe incrociate a fumare; in un angolo si trovava un cuscino più bello e in posizione più elevata, riservato a qualche distinto aga o bey“ che frequentava abitualmente il locale. Di sera panche o tappeti servivano anche da letto; la sistemazione era gratuita, e la consumazione di una tazza di caffe costituiva l’ “Apriti Sesamo!”. I viaggiatori stranieri che nel XX secolo provarono a fermarsi a dormire erano però infastiditi dagli altri ospiti e dai cattivi odori, che li stimolavano a terminare il riposo notturno il più presto possibile”.
Ora quanto descritto qui non credo sia più possibile trovarlo - già nella Turchia orientale sono rari - ma c'è sempre la speranza di imbattersi in queste cose.