06/08 Skoura – Tinghir – Gole Todra - Imilchil Km. 262 – In Moto H 4,28 – Totali H 05,27
Diciotto anni fa, due giorni prima del mio compleanno che sarebbe caduto il 31 Maggio del 1998, partii per un viaggio Turistico-Enduristico in Marocco organizzato da una agenzia specializzata in questo tipo di viaggi ed in compagnia di un mio amico con cui avevo condiviso il viaggio ufficiale organizzato da BMW Motoclub Italia in Namibia nel 1995 ed alcune trasferte con le moto da Enduro: dal Lago Trasimeno a Campo Imperatore ed un’ altra in provincia di Cuneo con salita sullo Chaberton.
La moto fu spedita a Roberto Musi, il tour leader, che con le altre moto la portò a MELILLA l’ altra enclave Spagnola in Marocco.
Avevo trasformato la mia Dominator del 1992 ( l’ ultima importata dal Giappone prima che venisse fabbricata in Italia ) in quella che Roberto Ungaro definì nel corso di Guida Enduro all’ Isola D’Elba da lui condotto : “ Una Poltrona Frau da Enduro”
Ammortizzatore WP, molle ed olio WP nelle forcelle, serbatoio Acerbis, scarico Supertrapp, corona, pignone e molle spingi frizione modificati, sella Tecnosel, contakilometri preso ad una Xr600R, fanaleria, parafanghi, manubrio, paramani tutto aftermarket.
Circa 20 kili in meno che nella versione originale.
L’ itinerario previsto comprendeva alcune piste del Rally dell’ Atlas ( assolutamente percorribili tanto che del nostro gruppo faceva parte un GS100 ed eravamo seguiti da Roberto Musi con il suo Land Rover Discovery ) con due mete particolari come il CIRQUE DE JAFFAR ed il LAGO TILSIT ad IMILCHIL.
La prima notte, il giorno del mio compleanno, facciamo il campo tenda su un Reef con splendido panorama.
Ho portato da Roma champagne ed una torta tipo Ploum-Cake e festeggio con i miei compagni leggendo il biglietto d’ auguri di Lilli che è rimasta a Roma.
La mattina dopo, il primo giorno di viaggio ci avviamo per quella che si presagiva una tranquilla giornata fatta di guida tra panorami e profumi di questo paese fantastico su piste di facile percorrenza anche per le endurone bicilindriche.
Faccio anch’ io una sosta e mi faccio scattare una foto dove si può vedere bene la mia moto e notare la custodia della mia Pentax analogica a tracolla, una costante dei miei viaggi enduristici.
Riprendo la strada, siamo a circa 2000 metri di quota fra magnifici panorami, montagne innevate e profumo di Cedro del Libano.
Superiamo IMOUZZER De MARMOUCHA.
Forse proprio perché estasiato da tutto ciò che mi circonda non faccio caso ad un masso al lato della pista e lo prendo in pieno col mio piede destro in maniera così violenta che nell’ urto anche la pedana si piega.
Sento un dolore fortissimo, sto per svenire, la pista è fiancheggiata da un profondo burrone, punto su un ostacolo e volontariamente vado a sbatterci per fermare la moto che non sono in grado di guidare, cappotto e mi trovo a terra, muovo le gambe e mi rassicuro di non aver subito danni irreparabili, svengo.
I miei compagni mi raggiungono e mi tirano su in piedi, cadendo sono finito violentemente sulla macchina fotografica a tracolla che mi ha rotto un paio di costole. Il dolore è fortissimo tanto da non riuscire a respirare, per alcuni secondi entro in panico ma poi si assestano e respirando mi tranquillizzo, la spalla destra mi fa male : la clavicola è lussata.
Mi prestano i primi soccorsi togliendomi lo stivale destro, che essendo da Trial e non da Enduro non mi ha protetto adeguatamente ( colpa mia ! ) e mi fasciano il piede caricandomi sul Discovery al quale fissano anche la mia moto.
Mi portano all’ Ospedale di Midelt dove il capo chirurgo dopo la lastra che rivela la frattura al piede ( secondo, terzo, quarto, quinto metatarso + cuboide e cuneiforme ), mi riduce la frattura e mi ingessa.
Chiamo Europ Assistance, saluto dall’ albergo di MIDELT dove mi hanno portato i miei compagni di viaggio che proseguono il loro viaggio ed aspetto l’ ambulanza che mi porterà a CASABLANCA e da lì con l’ aereo a ROMA per essere operato dal Prof. Mariani a Villa Stuart allertato direttamente da MIDELT.
Lunga e spero non tediosa digressione per spiegare perché la tappa di oggi è così importante per me.
Già nel 1998 e poi nel 2003 mi ero ripromesso di tornare per andare a vedere IMILCHIL ed il lago TILSIT e nemmeno la costola rotta nel secondo giorno di viaggio mi avrebbe potuto fermare !
Sveglia e caffè con Lilli ormai specializzata a porta re le borse dalla stanza alla moto.
Facciamo colazione in giardino, completissima ma al solito, quando si tratta di giornate impegnative mangio pochissimo.
Pago il conto di € 150,00 in contanti usando gli Euro perché qui non hanno la connessione per il POS, saluto Caroline e la ringrazio per la splendida ospitalità.
Carichiamo la moto e questa volta senza aiuto mi dirigo per la stessa strada dell’ andata questa volta ad andatura più veloce il ché rende la guida più agevole sullo sterrato ed il pietrisco tanto che Lilli sarà convinta di aver percorso un’ altra strada sembrandole più breve di quella percorsa la sera prima.
Riprendiamo l’ asfalto e seguiamo la VALLE DEL DADES come nel 2003, superiamo le GOLE DEL DADES ed arriviamo a TINGHIR dove facciamo il pieno per viaggiare sicuri su una strada di cui non conosciamo i punti di rifornimento.
Prendiamo la strada per le GOLE DI TODRA, anche queste fatte nel 2003, Lilli ha la sua videocamera, le foto di questa tratta sono in ricavate dai suoi filmati, è stata una fortuna perché impegnato nella guida non me la sono
sentito di fermarmi per fare foto.
Le Gole sono frequentatissime in questa stagione e rinuncio a fare sosta come previsto in uno dei tanti locali lungo il fiume per il casino tra pedoni e macchine in cerca di un posteggio.
Superiamo il casino e superiamo anche il tratto chiuso nel 2003 proseguendo sulla R703 che una volta era una pista in terra battuta ed ora è asfaltata.
Fondo un po’ sconnesso ed a tratti interrotto con deviazione ma assolutamente percorribile anche da moto stradali come una RT.
Velocità tra i 60 e 70 Kmh non per la difficoltà del percorso ma perché ogni tanto ci sono delle buche improvvise e non desidero caderci dentro, poi non abbiamo fretta e ci vogliamo godere il panorama offerto da questa strada che abbandonato il caos trovato nella parte “turistica” ci offre spazi aperti e solitari.
Anche Lilli è affascinata dal luogo e non smette di riprendere, peccato dimentichi che per poter fare foto durante la ripresa deve schiacciare il tasto sinistro e non di nuovo il destro così invece di fare una foto interrompe la ripresa. Non importa, sono contento così, con lei più sicura in sella la mia guida è più facile e mi godo il panorama sempre attento a dove metto le ruote.
Ci fermiamo per una sosta in quello che prima era il crocevia per chi percorreva la pista che congiunge le GOLE DEL DADES a quelle di TODRA e ci facciamo una chiacchieratina misto Francese ed Inglese con proprietario ed avventori tutti contenti che la strada sia stata asfaltata per l’ aumento dell’ afflusso turistico e dei viaggiatori in transito.
Riprendiamo il nostro percorso, la strada continua a salire in maniera costante ma graduale fino ai tornanti ce portano al passo TIZI-TIRHERHOUZINE a 2700 metri di altezza, ci sono lavori in corso e facciamo un paio di tornanti niente male così non ho il coraggio di fermarmi per fare un po’ di foto, così proseguo diritto ma senza rimpianti.
La strada comincia a scendere ancora una volta in maniera graduale alternando vasti altipiani a pareti di rociia scanalata dalle intemperie.
Superiamo diversi villaggi che rompono la piacevole solitudine che si prova viaggiando su una strada dove passano pochi mezzi e dove non incontriamo nemmeno una moto.
Finalmente e senza alcuna difficoltà arriviamo dopo 121 kilometri da TINGHIR ad IMILCHIL che attraversiamo senza fermarci perché ho troppa voglia di “Sciogliere il mio Voto”.
Dopo pochi kilometri arriviamo sulle sponde del LAGO TILSIT dove fermiamo la moto per le foto di rito.
Sono emozionato e felice allo steso tempo, il luogo è affascinante ma pur nella sua bellezza è il fatto di esserci arrivato dopo 18 anni di attesa che mi rende felice e per questo ringrazio mia moglie che pur con le sue paure, recriminazioni, fisime, strepiti, lamentele, rotture di coglioni alla fine mi segue paziente ovunque nei miei viaggi risultando quello che è: una compagna di vita straordinaria ed un co-pilota insostituibile.
Mi faccio scattare una foto commemorativa prima di tornare in paese.
Entriamo ad IMILCHIL e parcheggiamo davanti all’ ingresso del nostro albergo che si trova all’ uscita ( od all’ entrata dipende dalla provenienza ) del paese :
Hotel Chez Bassou.
Comodo, pulito, scelgo la camera numero 17 con terzo letto, bagno spazioso e vista sulle montagne.
Pagheremo € 45,00 con cena e prima colazione oltre naturalmente The alla Menta e litri d’ acqua minerale non gassata che beviamo ogni giorno per reidratarci.
Mi faccio una lunga doccia e mi asciugo con i grandi asciugamani freschi di bucato che il simpatico signor Bassou, il proprietario, ci ha dato. Facciamo un riposino dato che sono solo le 17,00 e ci vestiamo per uscire in passeggiata dopo aver ordinato la cena.
IMILCHIL è famosa per il Marriage Festival che si tiene ogni anno verso la fine di Settembre con coppie di fidanzati delle Tribù Berbere che annunciano alla comunità la loro intenzione di matrimonio ed è anche una possibilità per le ragazze nubili per conoscere potenziali partnes.
La cerimonia si svolge ogni anno a date variabili nella piazza del paese.
Siamo a 2000 metri di altitudine ed a parte la festa annuale il paese non offre altre attrattive ma è un ottimo punto di sosta da e per le mete più belle dell’ Alto Atlante.
Facciamo una breve passeggiata prima di rientrare in albergo per una meritata cena.
Il nostro simpatico anfitrione, che parla perfettamente Inglese e Francese, ci serve la cena composta da un’ ottima insalata mista, pane fresco e Tajine di pecora con poca carne ma tanto Cous-Cous e verdure buonissime a cominciare da una saporitissima zucca. Porzione così abbondante da doverla lasciare. The alla Menta e conversazione piacevole con il signor Bassou che si lamenta della diminuzione del flusso turistico per gli attentati in Francia e Belgio e mi descrive gli inverni rigidi con la neve che cade copiosa interrompendo la strada che per questo poi rimane danneggiata un po’ per i mezzi spala neve un po’ per le escursioni termiche.
Ci lascia per andare con la famiglia in Moschea mentre io e Lilli ci mettiamo fuori l’ hotel seduti ai tavolini a godere della serata con il mio sigarino che mi fumo prima di salire in camera per una meritata dormita.
Ripenso alla strada percorsa ed a quella di domani che mi è stata suggerita da Bassou, ringrazio ancora mia moglie per tutto il supporto che mi ha dato e ci auguriamo la Buona Notte.