@jack2425, grazie: prossimamente altre foto di moto in battaglia e numeri civici.
Questo è il mio modo di viaggiare e fare turismo in moto.
In Normandia ci sono stato tre volte. Per me non è solo spiagge e cimitero. Ben vengano, ma questi li lascio al turista occasionale.
La Normandia per me è soprattutto l’entroterrra: una miriade di stradine, sentieri sterrati, incroci, curve, casette, fontanelle, prati, fossi, paletti di legno, filari di alberi, siepi, muretti.
Mi piace rivivere gli stessi posti che tanti altri più sfortunati di me hanno dovuto loro malgrado vivere, e vedere come davvero ogni singolo luogo ed oggetto sono testimoni del tempo, ancora e sempre.
Come altri luoghi di battaglie che ho visitato.
Mi sbalordisco sempre a vedere come in realtà nulla cambia davvero.
Lo stesso muro solo meglio intonacato e rinfrescato, gli alberi ora più grandi, gli stessi portoni in legno riverniciati. Quante storie hanno da raccontare!
Parcheggio la moto dove il Tigre tiene d'infilata tutta la strada e fa strage della colonna in arrivo: la leggera curva e il declivio sono ancora gli stessi. Dove il Panther è fermo perché bisogna lavare la torretta dal sangue del capocarro tagliato in due dai proiettili anticarro inglesi. Mangiare pranzo dentro un bunker aspettando che smetta di piovere. Mi appoggio al muro dove i sopravissuti ad un attacco prendono fiato e ricaricano le armi. Con la mano mi copro gli occhi dal sole nello stesso angolo di strada e nella stessa direzione del comandante tedesco che col binocolo dirige il tiro ad alzo zero delle Flakwierling 38 quadrinate contro il nemico due case più avanti. Il cancello in ferro da dove un cecchino non sparerà più. La casa dove lo Jagdpanzer entra in retromarcia sfondando il muro e nascondendosi dentro. Il cortiletto dove soldati yankee con le baionette controllano l’interno delle giubbe di artiglieri senza vita intorno a ciò che resta di un pezzo anticarro PAK 40.
E vedere lo stesso muretto, in una campagna assolata e senza fine, ancora sbrecciato perché il muso di un Me109 gli si è semplicemente appoggiato contro alla fine dell’atterraggio d’emergenza.
Intorno a me tanto silenzio. Il traffico è lontano. Vento tra gli alberi e sull’erba nei prati.
Tanta pace, dentro e fuori.
__________________
Burgman 650
"Quando un Mustang arrivava in coda al tuo Me410, potevi solo pregare".
F. Stehle
|