Lunedì 31-05-16
Sveglia alle 6.00: gli squali balena mi attendono. Sono subito al desk dove l'ufficio del turismo compone gli equipaggi. Massimo 6 persone: non è consentito a gruppi maggiori di avvicinarsi agli squali balena. Alla fine siamo in 5: io e due coppie, una inglese e una filippina.
Prima ho noleggiato pinne e maschera con boccaglio.
Sulla barca ci dirigiamo verso un'isola
l'addetto all'avvistamento degli squali balena
per ora nulla. Ci immergiamo per un poco di snorkeling: nulla di particolare, ma per me è un'esperienza fantastica, che ho avuto modo di provare poche volte, compreso un corso da sub di 6 giorni in Sardegna.
Io da bambino rimanevo a bocca aperta coi documentari del capitano Cousteau
Sono attrezzatissimo grazie alla mia seconda macchina fotografica una fantastica Kodak Easyshare Sport da 14 megapixel, waterproof fino a 5 mt
L'intrepido sub
dopo un paio d'ore, facciamo un'ultimo infruttuoso tentativo di avvistare gli squali balena
pazienza: per me comunque la nuotata a pelo d'acqua è stata comunque fantastica
Rientrato, mi accontento del documentario dimostrativo dell'ufficio del turismo
e dei suoi gadget relativi allo squalo balena
Rientro al resort, e dopo la doccia mi sdraio sul letto. Da dieci minuti ad un apio d'orette il passo è breve. A fine pomeriggio prendo la moto e guido verso Donsol: toh chi si rivede
Mi reco alla palestra della città
poco più di uno scantinato: le macchine sono decisamente datate, ma con un poco di ingegno si mette in piedi un'allenamento. Caldo e umido pazzeschi
Cena
Mentre rientro vedo una scena che qui nelle Filippine è comune, mentre da noi in Italia forse lo era negli anni 50/60. Una famiglia che gestisce un piccolo spaccio, ha la casa proprio a fianco di esso. Dentro i figli stanno giocando a carte e amici e vicini o passanti, guardano la televisione accesa all'interno: si condivide con tutti il piccolo schermo.
Nessuna incertezza su quale programma seguire: il successo televisivo del momento: Dolce Amore.
il tormentone/polpettone che impazza per le Filippine. Geniali produttori e sceneggiatori, che hanno introdotto con nessuna spesa, in pratica, l'Italia nella loro telenovela. Pur non capendo nulla (il filippino è un poco ostico) ogni 5/6 minuti c'è un piccolo colpo di scena e il pubblico di ogni età segue con trasporto le vicende dei 2 protagonisti. Il bello è che non sanno cosa esattamente significhi Dolce Amore: infatti parecchie ragazze, saputo che ero italiano, mi hanno chiesto di tradurlo in inglese.
Decisamente deserta questa discoteca organizzata nel campo da pattinaggio. Rientro per la nanna