La premessa che trovo doverosa è che da una vita in Ducati hanno un modo decisamente discutibile di condurre i rapporti coi piloti. Ricordo a tutti il savoir faire con cui fu messo alla porta Capirossi, che ebbe la conferma del suo licenziamento da (mi pare) Beltramo in diretta tv...
Detto questo, va ammesso che i piloti che hanno oggi non sono in grado di competere ai massimi livelli. Non sono delle pippe: nessuno in MotoGP lo è, ma ci sono piloti vincenti e comprimari.
E i vincenti oggi sono solo tre: Rossi, Marquez e Lorenzo. Se vuoi provare a vincere un mondiale non puoi prescindere da uno di questi tre piloti, e se lo vuoi ingaggiare devi giocare di anticipo e sborsare un pacco enorme di soldi. Ecco perché il mercato ha preso questa piega.
Dovizioso è un bravo pilota, pare un ottimo collaudatore, ma non è uno che vincerà mai un mondiale MotoGP.
Iannone è un altro buon pilota, ma mi pare abbia il difetto di credere di essere molto più forte di quello che realmente è. Perché esser forti, a quei livelli, non vuol dire saper tenere il ritmo dei primi tre per una gara: per esser vincenti si deve dimostrare di poter tenere quel ritmo per una stagione intera. È questa, permettetemelo, è una cosa che non credo riuscirà a Iannone nemmeno campasse cent'anni.
In Ducati non vanno tanto per il sottile, e forse esagerano. Ma se Stoner domani salisse in sella per un gran premio si metterebbe dietro gli ufficiali senza problemi. E non avendolo convinto a ricominciare a correre Lorenzo era necessario, poco da fare.
In questa ottica, Dovizioso guadagna il giusto e Iannone me lo sarei tolto dalle balle anche io.
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Uomo barbuto dalle moto rosse (cit.)
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