23/10 GIORNO 2 GENOVA – BARCELLONA
La notte è stata molto vivace, non c’è uno che non russi in cabina.
La nave è puntuale, alle 7 siamo in porto a Barcellona, tra le gru si intravedono i monumenti, da palazzo di cristallo a forma di vela alle guglie della Sagrada Famiglia.
Finite le operazioni carco e scarico si naviga in un mare tranquillo riscaldati dal sole, con la costa che scorre a dritta.
Nel pomeriggio ho conosciuto Emanuele, un ragazzo di Pisa che ha lasciato l’Italia con la sua ragazza ed insieme ad una coppia di amici hanno aperto un piccolo Riad (albergo tipico) nella medina di Marrakech, dice che si trovano bene, ormai sono più di due anni.
Bighellono tra i ponti cercando di far passare il tempo, 48 ore sono tante anche se sei in compagnia, per fortuna c’è la lettura.
Al ponte 6 c’è un piano bar, questa volta ci sono un ragazzo e una signora attempata che fanno spettacolo, strano, è la prima volta, lui canta e suona, mentre lei canta soltanto. Fanno uno spettacolo il pomeriggio ed uno la sera.
Pomeriggio di pianificazioni, i due ragazzi veneti hanno grandi progetti ma poco tempo e Alessandro, che conosce abbastanza bene il paese dai viaggi precedenti, li aiuta a stendere un percorso fattibile e interessante.
Alessandro e Sigg sono soli ma scoprono di avere parte del percorso in comune, quindi si associano per scendere verso Midelt, Imilchil, Todra, Erfoud M’amid insieme ed io, che conto di fare un giro solo nel Rif, mi associo a loro per i primi 2 giorni.
Dopo cena passo un po’ di tempo con Giorgio, un vigile del fuoco in pensione appassionatissimo di ciclismo, che mi racconta un sacco di aneddoti sul suo lavoro e del pellegrinaggio a Santiago in bici con la figlia. Sono in difficoltà perché pensavano di arrivare a Tangeri e non 50 km ad Est, hanno le bici e sperano di riuscire a trasportare tutto al porto cittadino senza far saltare il calendario del viaggio.
Intanto mi sento un po’ scombussolato, mi rendo conto che il mare è mosso e mi sono scordato di indossare i polsini che sfruttano i punti di acupressione radiale, ma è una cosa sopportabile anche se mi toglie l’appetito.
Questa sera a letto presto, il secondo giorno di nave pesa!
24/10 GIORNO 3 BARCELLONA – TANGER MED – CHEFCHAOUEN
Questa mattina sveglia prestissimo, è il prezzo che pago per la ritirata anticipata di ieri.
Ci vuole un’eternità per tirare un’ora decente, faccio tempo a fare colazione, stendere il quaderno di bordo, pianificare i primi giorni di viaggio e annoiarmi a lungo prima di vedere qualcuno attorno.
Un po’ di chiacchere e arriva l’ora di sgomberare le cabine, siamo arrivati in orario, peccato che il cielo è coperto.

Lo sbarco e le formalità come al solito sono veloci per i motociclisti, cambio valuta e sim telefonica INWI, che offre chiamate internazionali al prezzo delle nazionali, è irrinunciabile, 10 € per tre ore di chiamate, messaggi e 2GB di traffico dati.
Alessandro e Sigg arrivano subito dopo di me e quando siamo tutti sistemati partiamo verso Tetouan, la strada è bella, tutta curve e si inerpica sulle valli del Rif, peccato che tutto il bagaglio sulla sella mi impedisca di stare comodo.

Sosta dopo Tetouan per mangiare, e inizia la meraviglia dell’economia di viaggiare in Marocco, spiedini, tajina di montone e the alla menta per 10€ in tre, benzina a meno di 1€ al litro, panorami stupendi si aprono muovendosi verso Chefchaouen dove arriviamo verso le 16.30.
Ale conosce un parcheggio a pagamento dove lasciamo le moto per arrampicarci nella medina carichi di bagagli alla ricerca di alloggio, in un bordello infernale da fiera del paese, con tanto di giostre e bancarelle ovunque e una calca di persone inverosimile. Abbiamo l’imbarazzo della scelta e ci fermiamo al riad Chams.

Doccia e via a visitare i dintorni, un nuovo assaggio del caos di umanità brulicante ci spinge nella parte alta del paese con vicoli caratteristici e case prevalentemente azzurre dai caratteristici portoni di legno borchiato. Ci sono fontanelle coperte di maioliche colorate e il vicolo, che corre sul fianco della collina tra case abbarbicate su pendio, porta ad una sorgente che alimenta i lavatoi e ad un punto panoramico che consente di vedere tutta la cittadina dall’alto.
Ceniamo su terrazzo minuscolo di un ristorantino e dopo un ultimo giro ci ritiriamo nella bolgia di vestiti e bagagli della nostra camera.
Oggi 122km tot. 267km
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