La seconda volta
Il mio secondo Elefantentreffen comincia mercoledì sera, quando a dieci alle sette, mentre in giardino sto ungendo tutta la moto per ripararla dal sale che troverò sulle strade, mi accorgo che mi si sta rompendo il cavo della frizione……Telefonata rapida a Leonardo, il meccanico che verrà con noi….niente, è già a casa. Merda, i cavi di ricambio li hanno quelli che partiranno a mezzanotte e già mi vedo a dovermi muovere a quell’ora….Chiamo Gianni, che è a casa anche lui ma abita più vicino a un ricambista in cui si infilerà con la serranda mezza abbassata ed alle sette e mezza ho il mio cavo. Torno in casa con quella calma che significa “il primo che dice una parola lo ammazzo” e, presa la cassetta degli attrezzi, riscendo in giardino a cambiare il maledetto cavo, al buio, facendomi luce col telefonino…….
Giorno 1
La sveglia suona alle cinque, mi vesto strati esattamente come lo scorso anno, bacio alla bimba che dorme ed alle cinque e quarantacinque, con Gianni che mi ha raggiunto, sono a Firenze Sud. Arrivano anche il Leo e Iaio e si parte. Prima tappa Firenze Nord a raccattare il Mosna con l’Harley ed un suo amico col Bmw e via davvero. Siamo sei, altri dieci, tra cui una vespa del 1981 ed una vespa quattro tempi “indiana” sono partiti a mezzanotte prevedendo di essere molto più lenti, Lapo, con la moglie, partirà alle otto, dopo aver portato i bambini a scuola….
Il primo problema è che l’Harleysta vorrebbe fare il “capo” del gruppetto, ma non viene riconosciuto tale dagli altri, che hanno in Leonardo (che è meccanico….) la loro “luce”. Finisce dunque che mentre noi quattro ci fermiamo in certe aree di servizio, il Mosna ed il suo amico si fermano in altre e ci ritroveremo solo in Austria, dove è nevicato pesante, ma la strada è libera. Fa freddo (-6), ma siamo vestiti pesanti e va tutto bene.
Alle tre siamo in albergo ad Andechs, sotto Monaco, 710 Km e nessun problema. Gli altri sono arrivati tutti, anche se la vespa dell’81, nell’ultimo tratto, non teneva più la quarta……Hanno smontato la crociera del cambio e garantiscono che ora è tutto a posto. Ci credo poco. Lapo arriverà due ore dopo, come da copione. Andechs è molto carina, sotto l’albergo abbiamo le mucche e mentre gli altri riposano decido di farmi un giro in paese. Sono una faccia nuova, è evidente, e la gente mi saluta per strada, compresi i bimbi che escono da scuola e qualche ragazza davvero carina (!). Mi infilo in una birreria bellissima e mi metto a guardare la gente. Ci faccio le sette e chiamo gli altri per dirgli che qui si può cenare e così finiamo tutti a wienerschitzel, stinchi e waissbier, fino alle otto e mezza quando il posto chiude. Andiamo verso il Post e con altri cinque ci fermiamo in un altro locale, dove concludiamo la serata. Ovviamente questa seconda parte è un po’ annebbiata…….
Giorno 2
La mattina partenza alle nove, mancano “solo” 250 Km, ma la vecchia vespa non ne vuole sapere e il cambio si blocca. Ci dividiamo. Noi andiamo avanti, ed i vespisti, con altri ed un camper che può fare da “scopa” vanno alla Piaggio. Stanotte è nevicato un po’ è cerchiamo di restare in piedi. La giornata è splendida e per pranzo siamo agli elefanti! Noi……i vespisti hanno dovuto caricare la vespa sul camper…perché non c’è stato modo di riparala.
-1
In confronto all’anno scorso però è davvero stata una vacanza, niente neve “seria” per strada, niente ghiaccio, niente cadute, niente ritardi (noi). Cominciamo a fare il campo, per chi resterà stanotte. Tende, legna, pranzo con un panino di frattaglie normalmente improponibile, birra, vin brulè, liquori assortiti. Al raduno solito c’è di tutto: gente vestita come gli unni e Bmwisti ipertecnologici, rat-bikes (una addirittura con un topo imbalsamato sul parafango) e moto nuovissime immacolate, Moto anteguerra, vespe, sidecar, moto da cross, trial. Uno ha messo un autovelox davanti alla tenda e vene improvvisata una gara di velocità in salita sulla neve………Le ambulanze avranno da lavorare.
Sono le cinque, arrivano anche gli altri col side, la vespa indiana ed il camper. Noi decidiamo di tornare in albergo (la tenda è per i giovani) per evitare il ghiaccio. Mi prendono in giro per questo mio timore, ma ricordo ancora i 9 Km a spinta dell’anno scorso e non mi ci voglio ritrovare. Arriviamo in albergo, un paio di scivolate le ho fatte ma sono rimasto in piedi. E’andata peggio ad un ragazzo italiano di un altro gruppo (credo di Napoli) che hanno portato via in ambulanza…….
La cena è uno spettacolo per abbondanza, qualità, servizio (abbiamo una cameriera che deve aver partecipato a Miss Mondo…) e….prezzo. Alle 10 sono in branda e faccio mattina di schianto.
Giorno 3
Fa un freddo bestia -11, ma stanotte secondo la signora della reception ci sono stati 20 sotto zero. Provo a mettere in moto la Yamaha che parte, ma subito si sente un rumore come di un martello che batte sul carter. Terrore. Spengo e riaccendo. Ancora. No eh…io voglio tornare con te, “dai cuccioletta che c’è da tornare a casa come l’anno scorso”….la moto si scalda, il rumore si attenua e smette. Torniamo al raduno dove facciamo mezzogiorno. Il Mosna ed il suo amico sono parti stamani senza dire nulla (mah…) e gli altri hanno già disfatto le tende, tranne il Leo, Gianni e Iaio che resteranno lì un’altra notte.
Il tempo è splendido (splendido!) e decidiamo di fare statali per vedere un po’ di mondo. Bellissimo, davvero, fa un freddo porco, ma la neve ed il sole ci riempiono gli occhi. Ci fermiamo a mangiare in un paesino di quattro case dove non hanno mai visto tanta gente in moto fare tanto casino. Tutti gentilissimi, prezzi al solito modestissimi. Ripartiamo a pancia piena e viaggiamo fino al tramonto, mi fanno male le mani dal freddo, ma ho gli occhi pieni di neve e di paesaggi mozzafiato. E’ buio, fa veramente freddo, siamo a Innsbruck e decidiamo di fermarci nel primo buco che troviamo. Posto strano, gestito da Magrebini, vicino alla fabbrica Swarowski, ma hanno da dormire e da mangiare. Ci danno due camere e un appartamento, la televisione trasmette roba porno da due canali “privati”……vuoi vedere che…..mi affaccio, fuori c’è un Night. Perfetto, siamo in una specie di bordello. La cena comunque è ottima (chissà perché ci fanno mangiare in una sala privata…), le moto sono sotto una tettoia e, a parte il via vai notturno (nessuno che urla però…) riusciamo anche più o meno a dormire.
Giorno 4
Sveglia alle sette. Ci improvvisano una colazione e via si parte di nuovo. Le moto partono tutte. Le previsioni in Italia sono pessime, ma per ora il tempo regge. Passiamo il confine alle 9 esatte. Bel tempo fino in Emilia, poi diventa tutto buio e comincia a nevicare………
Manca uno dei BMW quando ci fermiamo a pranzo dalle parti di Modena. Cazzo si è fermata ed è una moto che ha solo due anni. Chissà qual è il guasto, ma con queste moto e la loro elettronica si combatte poco, spia check accesa e la moto si spegne. Viene chiamata l’assistenza che la carica su un furgone e la porta via….
-2
Mangiamo, poi salgono in 5 sul camper e si riparte. Nevica tantissimo, non vedo niente e tengo la visiera del casco aperta. La neve attacca, io sono gommato strada e sono un po’ nei guai, anche perché non siamo nemmeno a Bologna e c’è da fare il valico. Mi cago addosso. Un paio di sbandate tra macchine e camion, decisamente non sono a mio agio, ma che posso fare? Medito di arrivare a Bologna e fermarmi. A Bologna però ci sono davanti gli spartineve e proseguiamo. 40 all’ora, ma almeno la strada e più pulita e riesco ad andar su. Ghiaccio per ora non ce n’è. Arriviamo al valico ed il tempo migliora, due macchine ci passano accanto e ci incoraggiano. Cazzo ormai scendo, anche a piedi se necessario! E piano piano arriviamo a Calenzano. Non nevica più. Ci contiamo e…..manca il camper! Da non credere, sono fermi a Barberino! Motore spento e…oplà! Ora io non sono particolarmente superstizioso, ma sulla vespa, quando si è fermata c’era come passeggero Aldo, lo stesso che era come passeggero sul BMW che hanno portato via e che, alla fine, era sul camper bloccato…….portasse mica un po’ sfiga?
Arriviamo al garage del Pucci e brindiamo. Siamo 6 ed eravamo partiti in 17……
5 sono sul camper col soccorso stradale, due sono tornati ieri e tre torneranno stanotte a mezzanotte dopo avere avuto anche loro qualche problemino di neve……
Anche quest’anno è fatta. Una vacanza, malgrado gli ultimi 200 Km
Considerazioni
Ci vogliono per forza gomme da fuoristrada, non ci sono cazzi. Con le stradali, anche con le catene liquide, la moto non si regge ed è pericoloso. Però è bellissimo. Non tanto il raduno in sé, quanto il “viaggio”, gli amici, i posti….
Ieri sera ho visto in Tv “Svalvolati on the road”. Ecco è un po’ così. In meglio. Niente lavoro, niente famiglia, niente problemi di tutti i giorni.
L’anno prossimo, potendo, tornerò
Stamattina non mi è suonata la sveglia……