Luogo e data dello scatto fotografico imprecisati. Ma la moto è una BMW. In sella sembra esserci il tre volte campione del mondo Luca Cadalora, almeno a giudicare dalla livrea del casco Arai, tipica del pilota modenese.
Una moto laboratorio che deriva, probabilmente, dal prototipo che BMW ha sviluppato tre anni or sono in previsione del debutto nella MotoGP. Un progetto poi abbandonato ma che ha dato i suoi frutti in termini di sviluppo e ricerca applicate alla gestione di telaio, ciclistica e sospensioni.
Questo modello sperimentale (con tanto di antenna per la telemetria sul codone) ha il telaio a doppio trave e sospensioni tradizionali anziché sfruttare il propulsore come elemento portante, come da tradizione della Casa bavarese.
Il motore, con ogni probabilità, è un 3 o 4 cilindri in linea a giudicare dalle uscite degli scarichi e dallo sviluppo laterale del telaio.
La trasmissione finale è a catena. Una scelta, anche questa, votata alla ricerca del massimo rendimento dinamico e che ha spinto i tecnici ad abbandonare il tradizionale albero cardanico: sicuro e affidabile ma poco adatto alla guida sportiva.
Tecnologia dalla Formula 1
Una nota ufficiale BMW spiega come la gestione di motori ad alte prestazioni e l’intero sistema elettronico, compresi l’hardware e il software, costituiranno un elemento fondamentale del progetto. Nello svolgere un lavoro di sviluppo come questo in sede, gli ingegneri trarranno vantaggio dall’esperienza derivata dalla Formula 1 e dalla leadership tecnologica di BMW nel campo dell’elettronica.
Il professor Burkhard Göschel, responsabile Ricerca e Sviluppo di BMW, ha dichiarato: “Le dinamiche di potenti motociclette che operano ai limiti della fisica sono attualmente tra i fenomeni più complessi in questo campo. Per i nostri ingegneri, questo rappresenta un compito altamente sofisticato ed allo stesso tempo affascinante”.
Herbert Diess, presidente di BMW Motorrad, ha sottolineato come questa attività di ricerca di BMW avrà ricadute positive anche sulla produzione in serie: “I sistemi di gestione delle forze dinamiche longitudinali, come il controllo dello slittamento, saranno introdotti per le moto potenti della produzione di serie negli anni a venire. Oltre all’ABS, essi faranno parte di un concetto integrato inteso ad aumentare la sicurezza attiva”.
Il che tradotto, più semplicemente, vuol dire che la BMW sta lavorando anche per le moto al controllo di trazione e alle sospensioni attive.
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Motociclista Zen o quello che ne resta.
k75 1991 K75S 1986
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