Sono "di fatto" abbonato a 4R, da sempre, e so bene a cosa si riferisce Aspes.
Allineamento lamiere, morbidezza delle plastiche, guarnizioni porta fino ad averne persino una che copre il brancardo con l'unico scopo di non farlo sporcare, se tappezzeria e tappetini si fermano poco dopo che smetti di vederli o se arrivano anche dove non vedi cioè fin sotto il piantone dello sterzo, se il trasparente è dato anche all'interno del cofano motore, e via dicendo perchè si potrebbe continuare all'infinito. E' un "check" puntuale, e noto.
Cose che però non mi sentirei affatto di definire cazzatine. La "qualità percepita" (che comunque non è definita così perchè non ha niente a che fare con quella "reale") è importante, e anche il feed-back dato da un tasto o una manopola quando azionati, se piacevole, può contribuire al gusto di usare quell'auto e i suoi sistemi.
Le tedesche in queste cose non deludono, anzi fanno spesso da riferimento, e anche andando un po' più in profondità (smontandole, e ogni tanto 4R fa anche in confronti smontando le auto) non si smette comunque di trovare note positive. Golf, Polo, per fare due esempi di grande diffusione, sono auto "costruite bene", in assoluto e anche tenendo conto del listino.
I giapponesi, è vero, si concentrano meno sulla "qualità percepita", più su quella di sostanza, volta a rendere le cose che costruiscono, qualunque cosa sia, durature se non eterne. Nell'analisi della Yaris II serie, Quattroruote si soffermò nella descrizione di un dado posto in un punto sperduto del vano motore, descrivendo come era stato concepito, con un controdado e una fascetta di fermo, sostanzialmente notando che era fatto per non smollarsi mai, da qui in eterno.
Inoltre, per cultura e tradizionali preferenze, gli arredamenti interni delle auto giapponesi puntano più sulla semplicità e razionalità che sulla opulenza e sugli effetti speciali. Ovviamente per i modelli di respiro mondiale si sono spesso adeguati ai gusti di un po' tutti (il cockpit della Civic non è proprio "zen"..), ma se si va a vedere i modelli fatti più che altro per il mercato interno la cosa è evidentissima.
Alla fine c'è spazio per tutti, e oggi che le auto spesso non sono manco tue (leasing e similari), oppure dopo max tre anni "le cambi o restituisci", posso capire che la durata di un'auto possa passare in secondo piano, visto che in tre anni è difficile che si inizi a perdere i pezzi per strada, e comunque due di quei tre anni sono coperti da garanzia.
Ma per chi compra un bene pensando (anche se non ne è sicuro, ma partendo da questa idea) di tenerlo fino a tempo indeterminato, pensiero con cui siamo cresciuti anche noi che non abbiamo vissuto in tempo di guerra, i giapponesi hanno ancora moltissimo da dire. Col paradosso (questo si!) che una Honda un po' vecchiotta (che puntualmente va come, se non meglio, di quando è uscita dal concessionario otto anni prima) vale commercialmente zero mentre una "VW" mantiene sempre un certo valore, concessogli di principio, perchè boh, forse perchè "il maggiolino è una macchina robusta e se lo butti in mare non entra una goccia d'acqua".
Quindi la Honda che vale zero ma è ancora un orologio "la passi" in famiglia, o la regali a un conoscente, perchè a rottamarla per rientrare in una promozione ti senti peggio di Erode.
Quote:
Originariamente inviata da aspes
Se dopo dieci anni di pave' romano la macchina non fa mille rumori....ecco, quella e' qualita'. Se non ci sono zone sottoscocca arrugginite, quella e' qualita'. Non una saldatura perfettamente nascosta. PEr me ovviamente.
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Esatto, invecchiare bene non è appunto solo questione di guasti si/guasti no (ciò che si intende per "affidabilità"), perchè magari non ti guasti, ma se la leva del cambio diventa più contrastata con gli anni, i rumorini aumentano, i rivestimenti un po' si scollano... sono tutte cose che non lasciano a piedi, ma fanno venire voglia di cambiare auto, invece che considerare la cosa uno spreco consumistico.
Ps: per conoscere le giapponesi chiedere ai demolitori: loro le auto le vedono smontandole a fine vita, e vedono se e quanto è stato necessario mastrussarle o rappezzarle, oppure se hanno ancora i loro pezzi originali.