Discussione: Norvegia 2014
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Vecchio 21-01-2015, 19:15   #2
R72
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12 agosto 2014 martedì
Ci svegliamo con comodo, una volta indossati i vestiti borghesi, decidiamo di fare colazione al bar, con torta e cappuccino. La torta è buonissima ma pesa, è stracarica di zucchero, tanto che la mia fetta la finisce il Mennaro. La fine di questo pasto segna anche la fine della traversata, così torniamo in camera a fare le valige ed indossare i vestiti da battaglia. Una megaspazzola rotante ci oscura per un attimo il panorama, stanno lavando la nave, nonostante ciò non scambiamo le gocce di pioggia per quelle del lavaggio, siamo già rassegnati a ciò che ci aspetterà una volta sbarcati.
C'è fermento fra tutti i passeggeri, gli ascensori paiono impazziti, in tutto questo caos riusciamo a raggiungere le moto, a caricarle ed indossare l'antiacqua; facciamo i bigatti ma è lo stesso.
Ad Oslo riconosciamo il porto, senza indugio seguiamo la colonna di auto fino alla tangenziale, dove è d'obbligo una sosta tecnica presso una piazzola degli autobus per mettere i copriguanti di gomma. Piove di brutto e il cielo non promette nulla di buono verso nord, imbocchiamo la E6 poi, quando troviamo un benzinaio comodo e smette di piovere, ci fermiamo per mangiare un boccone e toglierci l'antiacqua. Non per molto però, oggi tappa di trasferimento con pioggia, lavori in corso anche qui ci rallentano un poco, ci fermiamo a Kvikne in un campeggio a caso che troviamo lungo la strada. Doccia, cena in busta, ricerca di quadrifogli e nanna.


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13 agosto 2014 mercoledì
Anche oggi tappa di trasferimento, colazione, carico moto, primi 300 km col sole poi basta, poi pioggia, eh, che due scatole.
Inoltre i lavori in corso assumono questa strana caratteristica: la coda viene accompagnata da un lato all'altro della fine dei lavori da una specie di safety car con sopra scritto “Lede Bil”. La sosta per la notte ci vede tornare al campeggio di Mosjoen, per dargli la prova d'appello, ed effettivamente è migliorato come pulizia, del resto non c'è neanche un ragazzino di 20 anni alla reception, bensì un signore coi baffi che ci aiuta ogni volta che ci rivolgiamo a lui. Per cena proviamo ad andare in paese a cercare un ristorantino o un baretto ma non c'è niente che ci sfagioli, ci sono il lavori in corso pure qui in centro, pare tutto desolato, così andiamo al seven-eleven presso il benzinaio e ci facciamo due “panini” come li chiamano qui. A spezzare la monotonia del luogo ci sono solo personaggi che fanno le vasche in paese coi macchinoni americani. Prima di tornare nella casetta passiamo dal Rema 1000 (supermercato) a rendere le bottiglie di cocacola alla macchinetta, che rilascia uno scontrino per l'importo corrispondente, che tu puoi incassare o usarlo come buono sconto.


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14 agosto 2014 giovedì
Oggi giorno quasi insignificante, causa pioggia e monotonia da E6, se non fosse stato per la nuvola arcobaleno al circolo polare artico. Per la notte siamo tornati al campeggio di Ulvsvag, dove ho trovato un riccio di mare.


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15 agosto 2014 venerdì
Oh, oggi finalmente arriveremo alle Lofoten, traghetto da Bognes a Lodingen, 1 h di navigazione con caffè vista mare, che meraviglia. Dallo sbarco a Svolvaer piove e smette o piove col sole ma il paesaggio è così incredibile che non ci badiamo. I tunnel passano sotto l'acqua, fa uno strano effetto vedere l'indicatore di quota del navigatore col segno negativo. A Svolvaer cerchiamo l'hotel Thon, vogliamo stare da re. Sulle prime sbaglio porta, non è l'hotel bensì un museo, poi trovo l'hotel e, dopo un po' i contrattazioni, ci danno la camera e il parcheggio per le moto al coperto. Oggi abbiamo finito di guidare, ci mettiamo comodi in borghese e passeggiamo per il paese, ne approfitto per fare shopping. Qui succede un patatrac: il Mennaro ha perso la memoria e il suo bancomat è inutilizzabile, questa cosa gli guasterà l'umore per un po'. Dopo aver comprato il mio bellissimo cappello da pescatore, andiamo in una sala da tè colorata che sembra uscita da un fumetto di Sara Kay, non c'è un tavolo uguale all'altro, idem sedie e lampadari, che sono fatti con le teiere di ceramica, è il mio mondo, infatti prendo un cappuccino e una fetta di bavarese alla fragola, pago con la carta di credito, firmo sul tablet e la ricevuta mi arriverà per mail a casa! Qui sono evoluti, mica trogloditi come noi. Giriamo tutto il paese, piove e c'è il sole quindi spunta l'arcobaleno, fare delle foto bellissime è facile. Passeggiamo vicino le casette dei pescatori, che però fanno parte di un complesso alberghiero a 5 stelle, spunta un altro arcobaleno, intanto compro adesivi e cartoline poi andiamo al centro commerciale, nel cui piazzale riesco a fotografare l'intero arco del terzo arcobaleno. Nel centro commerciale entro in tutti i negozi di arredamento, fai-da-te e le cartolerie, cercando di comprare quello che costa poco ed è carino, soprattutto introvabile in Italia. Avendo noi già esaminato i ristoranti del paese, per questa sera decidiamo di cenare al fast food del centro commerciale, hamburger e pollo al curry, solo che è presto, finiamo di cenare che ci sarà luce ancora per parecchie ore. Sulle prime pensiamo di andare a dormire quando mi sovviene dell'esistenza del museo di fianco all'hotel, quindi ci infiliamo lì: due sale stipate di cimeli della seconda guerra mondiale, principalmente divise e suppellettili nazionalsocialiste, strumenti bellici, indumenti per sopravvivere al freddo polare e animali imbalsamati ci portano per un paio d'ore in un'altra epoca, lo troviamo decisamente interessante. Tentiamo nuovamente di andare in branda ma c'è l'Hurtigruten ancorato nel porto proprio dietro all'hotel, quindi sognamo una crociera invernale sui fiordi a bordo del Trollfjord ed infine andiamo a riposare.


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16 agosto 2014 sabato
Un bell'arcobaleno ci dà il buon giorno dalla vetrata, la colazione coi pancake (frittelline) ci dà la carica per la giornata. Facciamo prima manutenzione, poi il pieno alle moto, così siamo pronti per andare ad A, l'ultimo paese delle isole Lofoten, percorrendo la E10. Il paesaggio è da cartolina ad ogni km, ci sono montagne, prati, spiagge di sabbia bianca, rorbuer (casette dei pescatori rosse con le finiture bianche), gusci di noce, questo è il paese delle meraviglie. Facciamo numerose soste, in particolare presso una spiaggia di sabbia bianca, nel cui parcheggio vige il divieto di campeggio ma, ovviamente, un gruppo di italiani in automobile ha ben pensato di dormirvi. Ci fermiamo per un'altra sosta in uno spiazzo in riva al mare, guardo su e vedo un uccello grande che vola senza sbattere le ali, le macchie bianche sotto di queste mi confermano che si tratta di un'aquila di mare, vola intorno alla cima di un dirupo, un'altra aquila si aggiunge al volo, contempliamo con ammirazione, e pensare che c'è gente che paga per vederle mediante escursioni organizzate. Prima di arrivare alla meta, lavori in corso a senso unico alternato mi costringono a fare uno sterrato, stringo le gambe e do un filo di gas, passa tutto, anche questo, pensando che dovrò rifarlo al rientro. Arriviamo all'ampio parcheggio di A, dove lasciamo le moto, indi per cui ci avviamo a piedi verso il porto gironzolando fra le rorbuer. Vorremmo pranzare approfittando del forno che fa le boller (panini alla cannella con chicchi di cioccolata), solo che il forno è l'unico negozio in tutta la Norvegia che non accetta la carta di credito e non siamo ancora riusciti a cambiare gli euro in corone. Pertanto ci tocca ripiegare sul minimarket lì accanto, poi ci accomodiamo su una panchina in riva al porto canale di A. I passeri si avvicinano subito, avendo nasato che ci sarebbero state briciole, saltellano sul tavolo a debita distanza diffidando, giustamente, di noi umani. Sopra di noi girano anche molti gabbiani, volatili che, al contrario delle maestose aquile, fanno un gran casino volando sopra il rusco, meglio ignorarli. In questo borgo il merluzzo la fa da padrone, c'è un museo dedicato ed anche una scuola di pesca e pulitura di questo pesce.
Tornando verso Svolvaer siamo costretti ad una sosta piuttosto lunga, causa lavori in corso, inoltre non rifacciamo la stessa strada dell'andata ma la 815, che è tutta sulla costa e senza tunnel quindi più panoramica. Arriviamo in paese che sono già le 20:00 giusto il tempo di cambiarci d'abito che andiamo a cena, senza tanto ghiaccio scegliamo un ristorante sul molo, il Bacalao, costi quello che costi. Ordiniamo lo stesso menù del giorno precedente ma invertito, lui osa anche ordinare una birra, nel mio menù invece è compreso anche il gelato, peccato che non sia la coppa del nonno ma un ghiacciolo, che oltre il circolo polare artico è quantomeno una discreta presa in giro. Prima di dormire andiamo a salutare gli Hurtigruten al porto.


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17 agosto 2014 domenica
Oggi lasciamo le Lofoten, il sole ci accompagna ma una pioggerellina fa sì che pure l'arcobaleno ci dia il suo buongiorno. Fino al porto va così, una volta sulla terraferma spioviggina, rendendo triste percorrere la E6 fino a Fauske. Quivi effettuiamo un pit-stop dove finalmente togliamo l'antiacqua e mangiamo qualcosa ma soprattutto lasciamo la E6, dirigendoci verso Bodo, accompagnati dal sole. La ferrovia che costeggia la strada è un po' sull'acqua un po' sulla terra ferma, gli autovelox sono numerosi ma noi andiamo piano per assaporare meglio questo panorama. Quando incrociamo la Kystrikveien, pieghiamo verso sud, lungo l'oceano Atlantico ed inizia il vero spettacolo. E' tutto meraviglioso, peccato che il Mennaro sia stanco e non si stia godendo il paesaggio come questo meriterebbe, inoltre si è fatto tardi, leggendo sulla guida dedicata a questa strada, nell'amena località di Reipa troviamo un campeggio in mezzo ad una pianura circondata dalle montagne dove si starebbe comodi comodi una settimana. Invece l'indomani mattina dobbiamo ripartire.


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Ultima modifica di R72; 22-01-2015 a 22:18
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