Quote:
Originariamente inviata da l'uomo molto nero
Non capisco:
-se muore un ragazzo sciando FUORIPISTA, subito la magistratura indaga sui pericoli della pista (dalla quale è uscito)...
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Gianni con me sfondi una porta aperta.
In questo caso è stato il povero ragazzino a decidere, di propria iniziativa, di uscire di pista. Io da ragazzino cagate del genere ne facevo a decine quotidianamente: in ogni pista conoscevamo almeno 3 o 4 salti e facevamo i gadani divertendoci. In TUTTI i casi il salto si faceva sempre uscendo dalla pista o rientrando in pista sfruttando in entrambi i casi il "trampolino" naturale che delimitava la pista...
Purtroppo al povero ragazzo gli è andata male...
Fatta questa premessa, c'è da dire che le piste durante le vacanze di Natale erano, specialmente dopo il primo dell'anno, abbastanza pericolose:
- neve al 90% artificiale, quindi molto veloce e dura
- pochissima neve, dura e compatta: un fondo di spessore limitato non attutisce quanto un metro di neve (e tutte le sconnessioni le senti perfettamente!)
- il 3 sera/notte in val Chisone/Susa a 2.000 metri PIOVEVA!!!! Le piste si sono trasformate in "pationore" pericolosissimi (pista totalmente bagnata successivamente ghiacciata).
Il 2 mi sono reso conto di quanto fossero pericolose le piste in queste condizioni, a maggior ragione se piene di gente. In ogni ora del giorno c'era un'ambulanza a valle ed OGNI giorno sentivo l'elicottero arrivare (quando uno sciatore viene trasportato dall'elisoccorso tanto bene non sta...

).
Gli altri mi fanno una paura folle, specialmente i decerebrati che si buttano a velocità folle senza un adeguato controllo.
Fatte queste considerazioni, il 4 gennaio me ne sono tornato a Torino, e tu sai quanto mi piaccia sciare. Vabbè... ammetto di essere rientrato perché avevo voglia di farmi un bel giro in moto visto il clima quasi primaverile...
