Ciao, effettivamente chi ti ha indicato le alpi ha centrato mezzo obiettivo 😉. In poche parole, devi immaginare una massa d'aria che si muove da un punto di alta pressione verso uno di bassa pressione; a questa massa d'aria devi aggiungere temperatura, umidità e "energia". Ora immagina questa massa d'aria mentre "collide" con un'altra di caratteristiche differenti (aria più fredda, più umida, più secca, etc), oppure che sia "forzata" verso una superficie solida (montagna); succede che essa, debba forzatamente salire sul pendio e cedere energia in modo non adiabatico verso l'ambiente "esterno"...ecco, questa situazione attagliata ai pendii e alle catene montuose, da origine alla formazione delle nubi di pendio, dei venti caratteristici come il phoen, alle correnti ascensionali, etc etc. Per chi vola è importantissimo conoscere la dinamica dell'atmosfera poiché ciò da la possibilità di prevedere l'evolversi di una apparente situazione locale in relazione alle ops da portare a termine: scegliere una valle piuttosto che un'altra, scollinare a monte o a valle di un cumulonembo o semplicemente carpire i segnali di eventuali turbolenze. Amatorialmente si può assumere che il pendio sopravento sarà in nube, mentre quello sottovento probabilmente avrà una situazione meteo migliore.
Ciau!
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...copter pilots do it better!!... ;-)
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