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Originariamente inviata da shrek
 Sono d'accordo, con l'intervento di Aspes al post n°39,
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molto interessante in effetti, un condensato di spunti che qui ci stanno come il cacio sui maccheroni
Ora allargo il range delle considerazioni.
E se i marchi moto a volte rispecchiassero i caratteri della gente che ci va sopra?
Tutti a parlare giustamente del marketing e delle mode, e di quanto la loro opera ampli numericamente i clienti.
Ma... se addirittura in quest'opera non ci sia solo un aggiungere, ma anche un perdere (benchè numero molto più ridotto rispetto agli "aggiunti") qualcuno?
Quello che un piumino Colmar se lo comprerebbe anche, perchè lo trova anche carino, ma è quasi disturbato dal fatto che sia così diffuso, cosa che gli fa sembrare che non lo sceglie lui ma qualcun'altro per lui, cosa che gli fa sembrare di indossare una sorta di divisa da passeggio per il centro, una scelta scontata quindi una non-scelta: ha deciso di comprarsi un piumino nel periodo in cui va il Colmar, e quindi quello è.
Sono convinto che non solo c'è gente che sceglie un bene limitandosi alle proprie preferenze, quindi senza farsi influenzare dalla percezione di quel bene, reale o presunta, che ha la massa (è figo, non è figo, è da ricchi, non è da ricchi, è da intenditori, non è da intenditori, etc), MA addirittura c'è proprio il caso di chi quel bene se lo comprerebbe pure per sue caratteristiche intrinseche, ma proprio gli stanno sulle balle tutte le attenzioni che ci sono su di esso, il fatto che ha intorno a se un'aurea di celebrazione sociale che va oltre i meriti materiali, e non lo compra. Non fino ad arrivare a comprare una cosa che ritiene che faccia schifo ovviamente, ma sicuramente vincendo certe indecisioni andando verso prodotti più... riservati.