27-05-14 – Martedì
Il nostro alloggio a Putre
Colazione
A Putre non c’è il Grifo, il benzinaio e così cerchiamo da alcuni alberghi dove viene venduta. In un paio non c’è proprio nessuno (bassa stagione), ma va bene al terzo. Il proprietario, munito di tanica e tubo per il travaso ci riempie il serbatoio
La strada per il confine è davvero spettacolare
Mi è capitato di leggere, anche su questo forum, dei report in cui il valico di questo passo o altri in altura, viene talvolta presentato come un qualcosa di simile ad un viaggio verso l’ignoto. Io capisco la preoccupazione per l’altitudine legata alla propria persona: ognuno ha le sue forze e le sue debolezze. Però tutte le preoccupazioni legate alla moto (Ce la farà? Riuscirà il mio mezzo a non fermarsi ?) sinceramente non le capisco proprio. Come quando andai in India, sul tratto Manali Leh a livello meccanico ne ho lette di tutti i colori: lì al passo Khardung La si arriva a 5693 mt. In entrambi i casi, in India con la Royal Enfield 350 e qui col Honda Tornado 250 ho riscontrato il medesimo comportamento. Si perde un poco di potenza al crescere dell’altitudine e quindi se una certa pendenza ad altitudini minori la fai in 4a salendo la stessa pendenza la dovrai affrontare in 3a. I consumi si alzano un poco sopra la media. Perciò, conoscendo i propri eventuali problemi legati all’altitudine, viaggiate tranquilli che la vostra moto non si fermerà
Il cielo ha un colore bellissimo e sembra davvero pulito
La frontiera
Solito ufficio di cambio
La frontiera cilena la saltiamo in un lampo. Quella boliviana prevede 5 step, però si procede spediti: mi viene da pensare, altro che quelle maledette frontiere dello scorso anno in America Centrale.
Siamo già alla registrazione delle moto
Invece, dopo un po’, la ragazza dell’ufficio dice che non riesce a fare la registrazione delle moto e quindi dobbiamo tornare all’ufficio precedente. Di nuovo coda. Non si capisce il perché. Poi alla fine salta fuori la parola, credo, pedimiento o qualcosa del genere. Insomma salta fuori che in uno dei precedenti noleggi attraverso la Bolivia, le moto non hanno regolarmente registrato entrata (o uscita) dal paese. Ormai sono già 2 ore che rimbalziamo degli uffici. Alla fine dovremo andare all’ufficio centrale della dogana, dove un funzionario riesce a rgolarizzare il tutto. Perfetto….solo che bisogna completare le pratiche dal punto dove le avevamo interrotte !
Via di nuovo dall’ufficio che ci aveva stoppato. Il figlio di una delle impiegate
Dalla foto potete capire a che ora siamo riusciti ad “uscire” dalla zona di frontiera boliviana
Decidiamo di guidare ugualmente. Non si trova però un posto dove fermarsi e così continuiamo guidando col buio. A un certo punto riusciamo a tenerci davanti un camion e per un po’ guidiamo tranquilli con l’apripista, poi l’autista ci apre e va, probabilmente stanco di avere i nostri fari nello specchietto. Sul lato destro appare improvvisamente un incidente con una macchina sfondata: mi viene in mente la jeep che tagliai in due con la mia Yamaha Tenerè in Africa. A un certo punto appare il cartello di una città e prorio all’incrocio con la stradina che porta al paese, c’è una stazione di servizio piena di camion. Ci fermiamo e ovviamente c’è da mangiare e dormire.
Dietro ai due ristoranti e al negozio di alimentari ci sono delle abitazioni: mi sembra di ricordare 6 dollari la doppia, con bagno e lavabo esterno
Appoggiamo la roba e andiamo a mangiare. La scelta è solo sul menù del dia: piatto unico. P. prende solo una birra: non mi era mai capitato di veder portare un bicchiere col buco
Il menù
Inevitabile che nell’unico altro tavolo occupato del ristorante, non ci sia almeno un ubriaco: vuoi non fare un brindisi con lui ?
Rientriamo in camera e P. si mette a leggere la guida. Siamo senza connessione internet, ma con la cartina riusciamo a dare un occhiata ai km. Inizialmente gli avevo parlato della mia intenzione di andare a nord fino a La Paz, per poi raggiungere Coroico percorrendo la Ruta de la Muerte, quella definita la strada più pericolosa del mondo. Ragiono praticamente ad alta voce, dicendo apertamente quello che penso, come quando viaggio da solo. Visto che purtroppo abbiamo perso un giorno, forse è meglio tagliare Coroico dall’itinerario e una volta arrivati sulla strada principale andare subito a sud, privilegiando il Salar de Uyuni. Questo è di solito quello che dico, ma non è detto che poi io lo faccia. Il giorno prima, visto che ci eravamo fermati a Mallku e poi non avevamo tenuto una media altissima, non ci eravamo fermati a visitare il Prque Nacional Lauca. Apriti cielo, scateno la belva. Premetto che fino ad oggi, non è che le cose erano filate via lisce, ma insomma un oretta di discussioni e scazzi vari, dovendo andare via due persone così differenti, mi era sembrato accettabile e prevedibile. Stavolta però sbotta sul serio. Non sopporta più (siamo al 7° giorno) che cambiamo continuamente programma, come quando abbiamo saltato il parco. Cerco di fargli capire, che ci sono buone probabilità di dover nuovamente guidare di notte, ma per il fatto che io sono troppo lento rispetto a lui. C’è quello più bravo e quello meno bravo. Preferirei evitare di dover recuperare km guidando col buio, come stasera. Ovvio, se uno è costretto , amen, però magari accorciando l’itinerario è più facile evitarlo. No , lui non riesce a capire cosa ho in mente. Alla fine riesco a fargli capire che io parto sempre con un idea di tipo geografico in mente: quast’anno volevo guidare per il Sud America. Trovato il punto di partenza del noleggio ho iniziato a buttare giù un percorso, con alcuni punti fermi: le Ande, il Salar de Uyuni e il Paso Sico. Composto un percorso, ho guardato cosa di interessante vi fosse lungo il percorso o raggiungibile con una ragionevole deviazione. Mi sarebbe piaciuto passare dalla zona in cui cadde Che Guevara, ma si trattava di una deviazione di oltre 800 km. Stasera, ma al mattino avrei potuto cambiare idea, mi era venuto in mente che la Ruta de la Muerte, non era poi una cosa assolutamente da vedere. Poi ho ca pito che a lui interessava parecchio: ok, motivo sufficiente per andarci. Perché non lo ha detto subito ? Capire la gente non è facile, ma capire P. è molto complicato. Perciò alla fine dopo una bella urlata, abbiamo deciso di andarci. Poi eravamo calmi. Buonanotte.
28-05-14
Con la luce del giorno posso immortalare il nostro motel
Ohh adesso siamo tranquilli e ci prepariamo a partire come se nulla fosse accaduto
Anche la Bolivia ha degli spazi sterminati
Colgo un momento mentre stiamo viaggiando che davvero mi lascia senza fiato: è bellissimo. Talmente improvviso, che ci devo pensare dopo un km: ma per la miseria devo tornare indietro. Inverto il senso di marcia e torno nel punto in cui mi ero accorto della meraviglia davanti ai miei occhi, questo, quando capita che all’improvviso la strada si apre davanti a te e sembra dirti “Vai continua, non fermarti”
Finalmente incrociamo la autovia Oruro-La Paz. Gonfiamo le gomme e facciamo il pieno.
Dal calcolo fatto ieri sera dovremmo essere quindi vicinissimi a Oruro e quindi quasi 250 km da La Paz, più i 60 per Coroico. Invece P. si accorge che il cartello dice poco più di 100 km a La Paz. Abbiamo seguito un'altra strada e siamo molto più a nord del previsto. Io avrei in mente di arrivare a La Paz, trovare da dormire e poi il giorno dopo senza bagagli andare a Coroico e tornare indietro, insomma dedicare una giornata alla Ruta de la Muerte. P. invece ci vuole arrivare entro oggi. Io forse gli ho dato l’impressione di pensare che non sia possiible e lui, competitivo sempre, vuole invece farcela. Io però non ho esposto questa ide aperchè penso non sia possiible, ma perché inquadro la Ruta de la Muerte come una delle particolarità della vacanza e quindi la volevo percorrere con molto tempo a disposizione. Comunque è una cosa che interessa più a lui che a me e quindi fa lo stesso. Nel primissimo pomeriggio siamo a La Paz: questa è l’unica volta che veniamo fermati dalla polizia a quello che sembra l’ingresso di una tangenziale della capitale. Non chiedono nemmeno i documenti solo da dove veniamo e che itinerario vogliamo seguire. Poi vediamo che le strade sono piene di posti di blocco di scioperanti. Ovvio che mi fermi a chiedere cosa sta succedendo. Una huelga, uno sciopero dei dipendenti del trasporto pubblico di La Paz. Le moto però possono passare.
Talvolta si passa in mezzo a gruppi di gente, falò improvvisati, sui marciapiedi, sopra corde tese in mezzo alla strada che vengono abbassate per farti passare. Alcune volte sembra una zona di guerra in un momento di tregua.
Ci fermiamo per cambiare dei $: P. cambia anche lui i contanti, per non fare un piccolo prelievo. Poi ci facciamo indicare la direzione per prendere la vecchia strada per Coroico.
La Paz dall’alto
Di colpo la nebbia
Però sparisce subito dopo e quindi abbiamo ancora luce per vederci questa famosa strada
Dovete sapere che a partire dal 1990 è obbligatorio guidare su questa strada tenendo la sinistra a differenza di tutte le altre strade del Paese. Questo al fine di permettere agli autisti, che durante gli incroci con mezzi che provengano dalla direzione opposta, trovandosi a valle, di poter controllare meglio il bordo del dirupo. Lunga circa 60 km una volta era l’unico collegamento fra La Paz e Coroico. Si passa dai 3640 mt di La Paz fino ai 4650 mt, per poi scendere ai 1525 mt di Coroico. Ai tempi moriva lungo questa strada una media fra le 200 e 300 persone all’anno: nel 1983 100 in un solo incidente. La strada è stretta, senza parapetti e con immediatamente il dirupo da una parte.
Con l’apertura della nuova strada ora il traffico è quasi inesistente, però immaginare che 2 automezzi debbano incrociarsi su sensi opposti di marcia lascia da pensare. Al giorno d’oggi è da evitare al mattino quando gruppi numerosi di ciclisti in mountain bike la percorrono in discesa per arrivare fino a Coroico e poi tornare caricati in pulmino a La Paz. Adesso incontriamo solamente un qualche cantiere di lavoro.
Bellissima la foresta pluviale attorno
Punto sosta

Arriviamo a Coroico a fine pomeriggio. In alta stagione è sicuramente un formicaio, ma adesso è davvero godibile.
Per 30 Bolivian (circa 4,3 $) troviamo una doppia al Residencial Coroico, con parcheggio moto interno…un poco strettino il corridoio d’ingresso
Alla sera io mangio qualcosa in un baracchino all’aperto poi prendiamo una birra in un locale col wi fi, uno dei 2 Bar Italia di Coroico. Josè il figlio del titolare, 12 anni credo è molto interessato al mio tablet. Si siede, P. gli da un paio di indicazioni e poi dopo alcuni minuti il ragazzo già naviga nei menù . Pacchia da un tiro soddisfatto alla sigaretta sorridendo:” Ha già capito tutto”. Io fatico ancora a scaricare le foto dalla scheda.