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Vecchio 12-10-2014, 21:24   #12
momi20
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Ripartiamo e incontriamo questa gente che sta raccogliendo le pannocchie



Questo a cavallo si presenta come il capo/proprietario dell’attività



I dipendenti però indicano una signora, la moglie: il vero capo è lei. Lui si mette a ridere e alza un poco le spalle: niente di nuovo anche in questa parte del mondo, non è detto che se porti i calzoni sei il capo, anzi.



Proseguiamo e decidiamo di prendere la direzione di Huambo





Arriviamo a Huambo nel primo pomeriggio, strada ciotolata, ma davvero con dei bei paesaggi





Individuo un ristorante con gente del posto che sta mangiando: qui non si sbaglia mai



Prendo il menù del giorno…lo mangiano tutti deve essere una specialità





Dopo pranzo nella piazzetta centrale dei bambini stanno aspettando che parta lo il bus che li riporterà a casa dopo la scuola. Giocano con le biglie di vetro: sembra una cosa di altri tempi. Non ho capito bene la regola, però i vari incontri (si gioca 1 contro 1) sono davvero combattuti



Una serie imperiosa di colpi di clacson interrompe le ostilità


Iniziamo a rientrare anche noi e ci fermiamo nuovamente dalla Cruz del Condor. Gran colpo d’occhio di P. che nota un condor altissimo nel cielo: missione compiuta.







Torniamo a Chivay verso fine pomeriggio. Dico di andare a fare benzina in modo da poter partire subito domattina per Arequipa, al doccia la facciamo dopo. Ci fermiamo da una ferramenta vicino all’hospedaje per comprare un luchetto e una catena per poter chiudere i caschi durante le soste. Ripartiamo e da questo momento credo che se un gatto nero mi avesse incrociato si sarebbe toccato i maroni. Chivay è tutta una seire di stradine strette con poco traffico, a parte quel maledetto camioncino rosso che mi sbuca da destra: io avevo la precedenza perché strada principale, ma non c’è niente da fare. Starò andando nemmeno ai 40: inchiodo e mi parte via la ruota davanti. Cado a splash con pancia a terra e il portapacchi mi mannaia il polpaccio destro. Un male. P. è proprio dietro di me e mi tira subito via la moto. Mi rialzo e capisco che il polpaccio ha iniziato la sua trasformazione in melone blu. Però caviglia e ginocchio li muovo perfettamente. La gente mi dice di andare dalla polizia e in ospedale, visto che ho ragione. Io però lascio perdere entrambe. Ecco è sempre un errore non andare a dennciare anche un incidente lieve: la moto non si è fatta nulla, a parte un paio di graffi, ma bisogna sempre ricordarsi che si è coperti dall’assicurazione solo producendo al noleggio dei documenti.

Andiamo a fare il pieno e mentre rientriamo in hospedaje scatto pure delle foto: se fotografo significa che sto bene. Anche qui è festa nazionale della scuola.



Fatta la doccia dico a P. che voglio andare a mangiare, anche se lui mi aveva chiesto se volevo restare in camera. Solamente indosso le scarpe da ginnastica perché gli scarponcini, data l’altezza mi chiudono troppo il polpaccio già gonfio. Comunque guidando non dovrei avere problemi. Ricordate però il gatto nero ? Probabilmente si stava ancora tenendo ben stretti i maroni, perché dopo 2 minuti di strada prendo una storta pazzesca alla caviglia sinistra. Resisto e arrivo in centro per mangiare. Ci dividiamo e io vado in un internet point, che essendo anche bar mi da un sacchetto per il ghiaccio. Non sento male alla caviglia, ma al polpaccio: forse la storta non è nulla.
P. passa a riprendermi e rientriamo in stanza. Un veloce esame decreta il fatto che il male alla caviglia si è mischiato a quello del polpaccio. Con la caviglia così messa non posso certo guidare domani, così decidiamo che io sarei rimasto in albergo e P. sarebbe tornato a girare al Colca Canyon.



Da qualche parte sento la risata di un gatto nero.
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Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo

Ultima modifica di momi20; 03-12-2014 a 08:24
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