secondo me nella "storiella" del folle (riferito alla marcia.. non al giornalista

) c'è un fondo di verità, ma solo in condizioni ottimali difficilmente raggiungibili nel traffico odierno.
Se uno è talmente "attento" da sfruttare quasi interamente l'abbrivio della vettura in folle prima delle fermate (riducendo la frenata ai pochi metri finali), allora far percorrere questo tratto in folle probabilmente consumerà meno (nonostante il carburante consumato per mantenere il motore al minimo) rispetto ad uno che decellera con la marcia, perchè la decellerazione con la marcia innestata decellera di più e quindi ferma l'auto prima.... il che significa che per un pezzo di strada (prima dell'inizio della decellerazione) la vettura ha viaggiato consumando X per mantenere la velocità di crociera.
es: (con numeri di fantasia!!!)
- decellero in folle da 50 km/h e riesco a percorrere 300m con il motore al minimo, quindi consumo il carburante necessario per tenere al minimo il motore per il tempo necessario a fare quei 300m.
- decellero con la marcia innestata da 50km/h... e percorro ben meno di 300m, diciamo 100m. I 200 metri prima di iniziare a decellerare ho consumato la benzina necessaria a far andare la vettura a 50km/h... e poi zero
è possibile (anzi probabile) che nel primo caso consumi meno che nel secondo.
Va da se che questa è teoria... perchè se adotto il metodo 1 mi ritrovo dietro con una fila di macchine scalpitanti ed incazzate per tutti i 300 metri.
...e ovviamente tutto ciò non vale per le moto.... sia perchè il cambio sequenziale non permette di passare agevolmente da 4 a folle, sia perchè il comportamento dinamico della moto in folle è profondamente diverso da quello a cui siamo abituati.
edit: stesso concetto del post che mi ha preceduto mentre scrivevo....