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Vecchio 05-09-2014, 16:30   #2
ikes
Mukkista doc
 
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3° giorno
Di buon ora carichiamo la moto e ci avviamo verso la nostra seconda tappa (441 km) nei pressi di Istambul, e più precisamente a Bakirkoy, praticamente a ridosso dell’aeroporto, senza così dover entrare nel centro di Istambul che da quanto ho letto è una vera e propria sfida per la sopravvivenza (!)
IL passaggio del confine tra Grecia e Turchia sarà abbastanza rapido (circa una mezzora) anche se gli stop ai vari gabbiotti di controllo dei turchi saranno almeno 3 o 4 e tutti per verificare le stesse cose: passaporti, documenti moto e assicurazione.. vabbè..
Vado in cerca della discussa tessera per il pedaggio autostradale e la trovo proprio prima del casello dove inizia l’autostrada per Istambul. Scoprirò poi che sono cmq pochi i tratti autostradali dove si utilizza questa sorta di telepass, e anche che molte auto passano nonostante la lettura della stessa non avvenga ed un sonoro Beeeep ne attesti il mancato pagamento.
Alloggiamo al moderno Wow Airport Hotel (Istanbul Dunya Ticaret Merkezi Yesilkoy, Bakirkoy): parcheggio privato sotterraneo, camere grandi e nuovissime, wifi, centro benessere etc etc…, quindi dopo una rinfrescata decidiamo di chiamare un taxi per farci portare nel centro della città, così da poterci concedere una cena nei luoghi “sacri” nei quali sarebbe stato un vero e proprio delitto non andare, trovandoci anche solo per una sera a 15 km di distanza. E’ ovvio che una città come Istambul necessiterebbe di almeno una settimana per poter essere visitata degnamente, ma pur volendola scientemente escludere dal nostro tour, non potevamo ignorarla fino a tal punto.. Ed infatti è stata una serata molto carina che si è conclusa con una cena davvero ottima in uno, (l’unico), ristorante (Ristorante Fuego) che non ci ha assolutamente importunato con i soliti pressanti inviti ed il cui proprietario si è rivelato gentilissimo e molto onesto anche nel consigliarci i piatti più meritevoli.

4° giorno
La destinazione scelta per oggi è stata selezionata dopo molti dubbi e indecisioni dovute al fatto che non volendo fare tappe da oltre 400/450 km avevamo volutamente escluso la tirata Istambul – Goreme , un tappone da oltre 700 km – optando invece per una sosta tecnica in un paesino indicato da diversi colleghi qui dentro, che risponde al nome di Beypazari.
Quindi, dopo aver lasciato Istambul e attraversato il mitico ponte sul Bosforo, iniziamo un bel trasferimento lungo la costa del mar di Marmara che dopo un po’ di km sale verso la montagna, offendoci un paesaggio quasi alpino tra conifere e piante verdi, in un susseguirsi di curve e rettilinei che se solo avessero avuto un asfalto almeno decente sarebbero state un paradiso per i motociclisti, ma che ahimè avevano invece una sorta di catrame liquefatto a centro strada che toglieva anche la minima velleità di piega.. Ad ogni buon conto, il paesaggio durante questo trasferimento cambia di nuovo e compare quindi un territorio più arido, fatto di terra e rocce con lo sfondo di altipiani e montagne che sembrano quasi a strisce orizzontali, in un clima che piano piano si surriscalda fino a raggiungere per buona parte dei restanti km fino alla meta, i 34/35 gradi. La moto in ogni caso non si scompone, il motore gira rotondo e pacioso, la sella finalmente mi consente di fare anche due o tre ore di fila senza mai dover scendere per sgranchirmi le chiappe, tanto che il fido cuscino ad aria Airhawke, rimarrà confinato sul fondo della borsa di sinistra fino al rientro in patria!
Nel pomeriggio, dopo aver percorso circa 360 km di quasi deserto.., compare davanti a noi la “mitica” Beypazari, dove nemmeno il navigatore sa come raggiungere l’albergo da noi prenotato tramite l’ottimo “Booking.com”, per cui chiediamo al benzinaio mentre intanto provvedo a riempire di 30 lt il serbatoio.
L’hotel sarà l’ Aksemseddin Hotel, (voto 5,5) una struttura anni 70 dove nessuno parla e nemmeno comprende una parola di inglese, per cui ci sembra di rivivere i primi contatti tra Cristoforo Colombo e gli indigeni di San Salvador al tempo del loro sbarco… ad ogni modo, tra gesti e situazioni mimate riusciamo ad avere la camera e qualche indicazione per dove andare a mangiare cena ☺
Il paesello cmq è carino nel suo genere, ha una parte antica e un piccolo centro con delle stradine cariche di negozi e svariate attività, dal barbiere al fornaio al sarto o al venditore di mobili usati..
Per quanto riguarda la cena invece, stendo un velo pietoso… non è posto da cene commestibili per i miei problematici gusti alimentari.
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ex GS 1200 ADV LC-ex 1200 ADV 90°- R1200 RT- GS1200 STD-GS 1150ADV-R1150R

Ultima modifica di ikes; 05-09-2014 a 16:56
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