19 agosto si parte presto da Pamukkale e alle 8.00 abbiamo già preso la strada che ci porterà a Efeso. Ogni commento su Efeso è riduttivo, una goccia del mondo antico sotto i nostri stivali da moto, ipressionante ma allo stesso tempo provo un po’ di malinconia se penso ai siti archeologici italiani, tipo Pompei, che si stanno sbriciolando sotto la pioggia e l’inefficienza della gestione italica.
Finita la visita a Efeso, partiamo alla volta di Izmir, però di visitare una grande città piena di caos e turisti non ci va, apriamo la mappa di Achille e, consultando la Lonelyplanet, decidiamo di perdere la prenotazione a Izmir da 30€ e andare a Candarli, paesino di pescatori sulla costa turca, a nord i Izmir, famoso solo per un piccolo castello con fortificazione tipica saracena. Facciamo velocemente il tratto da Efeso a Candarli.
Arriviamo in una minuscola cittadina dove 3 moto come le nostre non le hanno mai viste, figurarsi 3 insieme. Cerchiamo da dormire ma non troviamo nulla a norma CEE se si può dire. Le ragazze trovano una pensioncina con una terrazza sul mare e la battigia a 15 passi dalla stanza da letto, trattano il prezzo, sono 80€ per sei persone compresa colazione, direi che sta volta è stata molto più che low cost, siamo sistemati in due stanze triple che ci preparano al momento. La registrazione dei passaporti è un po’ complicata perché un passaporto europeo non l’avevano mai visto. Siamo gli unici europei nel giro di 50km. Il mare è pulitissimo e freddo più del fiume a Mostar.

La sera ceniamo sul lungomare, Candarli vive di un turismo locale, senza fretta, senza lounge bar o white party con qualche super Dj inglese.
Dopo cena portiamo le signore, bambine anzi, a fare il giro sulle giostre, noi ci arrendiamo.
Candarli mi piace, dopo Bihac (Bosnia) è la mia meta preferita in previsione pensionamento, sono serio !