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Vecchio 18-01-2006, 17:55   #23
migrante
Pivello Mukkista
 
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il K 75 è un “velluto” ...
la “sensazione seta” del motore 75...
La K 75 è “sfuggita” a molti, ma è veramente la “moto intelligente”
degli anni 90!
a Le Mans, con le borse attaccate e la passeggera (che mi strizzava le palle per farmi rallentare, ma aveva poco da stringere il cavallo della tuta di pelle Dainese dell’epoca, spessa 5 mm…),,,
Alla mia K 75 non ho risparmiato nulla:
il greto del Piave (con ciottoli grossi così),
mulattiere dove incrociavo le moto da Regolarità a manetta (che mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite),
un Appenninenfalken nel ‘93 a –17C° (unica moto a partire la mattina dopo: vantaggi di non avere l’albero motore immerso nella “melassa” dell’olio gelato…),

Il bello della “Kappetta” era questo:
partivi, e non sapevi dove ti potevi ritrovare: perché qualsiasi cosa era alla portata di quella moto.
E’ stata Amica insostituibile...un segreto: tenevo le Borse sempre “cariche” in Garage con abbigliamento per 2 o 3 giorni, pensato da 0° C a + 30° C, e una busta con dentro 300.000 Lire.
In qualsiasi momento potevo “girare le chiavi”, partire, e sparire per un po’: starmene per i cavoli miei, per le strade del Mondo, a conoscere quello che non leggi sui libri, ma che ti puo’ dire solo la tua Anima.
Chiedete alle mie donne dell’epoca, e vi risponderanno che sì, ogni tanto Blacktwin “spariva” per 2 o 3 giorni senza dare notizie, e tornava sereno e sorridente, ma non ha mai detto dove andava e cosa faceva…
Ognuno di noi attraversa momenti difficili, nella sua Vita: la sicurezza della mia K 75 in garage con le Borse piene e pronta per partire, spesso mi ha aiutato ad uscire dai momenti di maggiore smarrimento… Incredibile a dirsi, ma a volte puo’ essere una Moto a ridarti l’Equilibrio, e credo che qualcuno di voi, qui, già se ne sia reso conto...



Grazie di questi fiori di prosa, pregni di emozioni; le conoscenze tecniche diventano lirica, e la qualità, quella vera, appare.. in livrea, sobria, e viva. non godo soltanto perchè giudo una k75, ma della tua umanità nel descriverla e descriverti. hai dipinto quadri con poche parole profonde sul senso di andare in motocicletta, io, che adoro il teatro e, per diletto lo pratico, ti invito a scrivere un racconto (forse uno dei tanti, che hai attraversato alle tue velocità) forse lo memorizzerei.. o forse solo lo attraverserei. tuttavia grazie ancora. se passi per Treviso. fammelo sapere ben contento di conoscerti e, tante cose da chiederti.
migrante non è in linea