11 giugno, mercoledì (Bodo - Svolvaer)
Ci svegliamo col cielo sereno e questo ci riempie di gioia. Io soprattutto sono entusiasta all’idea che probabilmente anche alle Lofoten ci sarà un po’ di sole.
Il traghetto non parte fino alle 15 e dedichiamo la mattina a percorrere un po’ della strada 17, saltata il giorno precedente, scendendo per diverse decine di chilometri, lungo i quali, grazie all’ottima luce, riesco a scattare alcune delle migliori foto di tutto il viaggio.
Prima di raggiungere il porto decidiamo di mangiare qualcosa, così, visto che mancano quasi due ore alla partenza, facciamo un po’ di spesa ad un market Coop e pranziamo sul piazzale antistante.
All’imbarco troviamo una gran confusione di auto e mezzi pensanti diretti alle Lofotne, tra questi è compreso anche un trasporto eccezionale di dimensioni davvero degne di questo nome. Noi siamo tra gli ultimi dell’ultima fila.
Presto gli addetti iniziamo a far imbarcare i mezzi seguendo l’ordine di arrivo, ma le operazioni vanno abbastanza a rilento. Dopo un po’ si comincia a vedere dalla banchina il retro delle auto imbarcate, segno inequivocabile che il traghetto è quasi pieno! Ne deriva che tra i conducenti in attesa di essere fagocitati nel ventre della nave comncia a serpeggiare il timore di rimanere a riva. Con fare disinvolto mi avvicino allora alla graziosa signorina preposta alla vendita dei biglietti facendole presente che ancora non ci ha fatto pagare quanto dovuto; come temevo risponde che non lo ha fatto perchè molto pobabilmente non c’è posto.
E ti pareva! ...già ci vedo a riva mentre la nave salpa alla volta delle tanto attese e sognate isole Lofoten, poi, come se non bastasse, il cielo si è fatto nuovamente scuro e minaccia pioggia!
Mi metto ad elaborare un piano “b”, ma ecco che ci chiamano: c’è uno spazio di nemmeno due metri tra il carico eccezionale e il portellone del traghetto, le auto che ci precedono non ci stanno, ma lo spazio è tanto quanto basta per la moto. Evviva!
Saliamo che il traghetto ha già levato gli ormeggi e aiutati da un marittimo leghiamo la moto mentre, con il portellone ancora a metà, si allontana lentamente dalla banchina.
In circa tre ore rdi navigazione aggiungiamo le Lofoten, che vediamo emergere dalle fredde acque avvolte da nuvole e nebbia. lo spettacolo è suggestivo, ma avremmo preferito ci fosse il sole.
Rimesso piede sulla terra ferma, precisamente a Moskenes, ci dirigamo a Svolvaer, dove passeremo la notte.
La strada è fantastica e i posti ancor di più: casette rosse e piccoli porticcioli si priettano nel mare ai piedi di vette caratterizzate da cime acuminate e pendii vertiginosi, metre l’aria è carica del forte odore di merluzzo steso ad essiccare.
Peccato per il brutto tempo, la poca luce ed il freddo pungente, non era questo il clima che auspicavamo al mattino e anche per l’indomani sono previste le stesse condizioni metereologiche.
continua...
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Ultima modifica di framax; 11-04-2020 a 12:28
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