Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 28-06-2014, 18:42   #7
framax
Mukkista doc
 
L'avatar di framax
 
Registrato dal: 13 Jun 2008
ubicazione: CdC
Messaggi: 1.573
predefinito

6 giugno, venerdì - (Kristiansand - Stavanger)
La sera precedente, quando il traghetto era quasi arrivato in porto abbiamo incontrato un italiano: un camionista di Mestre che effettua consegne di mobili in Norvegia. Questi ci ha consigliato di risalire la Norvegia lungo la costa, precisamente seguendo la E39, in quanto avremmo attraversato un’infinità di fiordi, da superare servendoci di traghetti, ponti e tunnel sottomarini.
Decidiamo di seguire il suo consiglio e, dopo un breve giro per la graziosa cittadina che ci ha ospitati per la notte, prendiamo la strada consigliataci in direzione di Stavanger.
Un piccolo contrattempo rischia di darci seri problemi: in un distributore di benzina, fatto il pieno, vado a mettere la moto sul cavalletto laterale, ma l’asfalto, forse indebolito dagli idrocarburi assorbiti nel tempo, si sgretola sotto il peso della ghisa lasciando cadere il bisonte a terra. Io mi rendo conto di quanto stia accadendo e cerco di tenere la bestia, ma, come sapete, cercare di prendere “al volo” un’adv carica di bagagli e con 30l di benzina in pancia è impresa impossibile; riesco però a rallentare la caduta quel tano che basta a non ammaccare la borsa laterale.
Per rialzarla si è reso necessario l’aiuto di un automobilista norvegese, che inizialmente ci ha guardati come a dire “in due non alzate una moto?”, per poi mostrare lo stupore di chi scopre quanto possa pesare una delle nostre moto!
Il tratto di strada percorso non è affatto bello, almeno la prima parte; c’è qualche ponte interessante, forse un paio di tunnel, ma non offre gran che... l’ultimo tratto costeggia un fiordo e offre qualche scorcio su di esso, ma niente di esaltante.
Mi torna in mente quello che ha detto in italiano stentato il marittimo norvegese quando la sera prima abbiamo legato la moto sulla stiva del traghetto: “in Italia avete pizza, fi*a, vino, tutto... che venite a fare qui? piove sempre e non c’è un ca**o”.
Mi sorge anche il dubbio che abbia ragione, ma penso che siamo solo all’inizio e che non posso giudicare un’intero stato dai primi cento chilometri.
Alla partenza era nuvoloso, ma a Stavanger c’è un bel soe e il cielo è privo di nuvole.
Troviamo velocemente alloggio al solito Hotel Tohn e usciamo per un giro della cittadina, che si presenta molto graziosa, anche se l'aria è carica di odore di letame, come nei piccoli centri della bassa padana o delle pianure tedesche.
Consultando la guida, decidiamo di mangiare in un locale del lungomare. E’ un pub ristorante su due livelli arredato con oggetti provenienti d vecchuie barche. Ha anche un bar dallo stile molto più moderno e internazionale. La guida dice che i locali prediligono mangiare al piano superiore, ma quando andiamo a salire le scale ci accorgiamo che al primo piano è in corso un ricevimento nuziale. Sposi e invitati, elegantemente vestiti sorseggiano le loro pinte di birra, stuzzicando quà e là. Mia moglie ed io ci guardiamo sorridendo e scendiamo di sotto, mentre il pensiero vola inevitabilmente al nostro ricevimento di qualche giorno prima.
Cena ottima, ma incredibilmente cara. Sapevamo che i ristoranti norvegesi non sono economici, ma non pensavo, o non volevo credere che fossero così esosi: due antipasti, due piatti di carne, due dolci con una birra e una coca per l’equivalente in nok di circa 170/180 euro!
Dopo cena usciamo sul lungomare e, senza rendercene bene conto, abbiamo il primo assaggio di luce continua: sono passate le 23 e anche se il sole è ormai sotto l’orizzonte c’è ancora luce.

7 giugno, sabato (Stavanger - Balestrand)
Ci svegliamo preso a causa della luce a cui non siamo ancora abituati e del gran caldo patito in camera. Qui si dorme scoperti o con il piumone, nel primo caso è freddo, nel secondo ci si scioglie, non vi sono altre possibilità, se non quella di coprirsi solo parzialmente...
Solita colazione abbondante (sarà una costante del viaggio) e via verso Bergen.
Il cielo è ancora terso e le temperature miti; con queste condizioni prendiamo il primo di una lunga serie di traghetti che ci consentiranno di superare i tanti fiordi che s’incuneano nell’entroterra.
Qui facciamo conoscenza con una coppia di bikers indigeni; sono moglie e marito, vengno da Oslo e ci raccontano che l’anno scorso sono stati a Roma in moto. Domandano dove siamo diretti e, quando timidamente dico che proviamo ad arrivare a Caponord, chiedono se ne siamo sicuri, aggiungendo che sarà davvero duro arrivarci a causa della distanza e del freddo che incontreremo. Ribadiamo che ci proveremo, se poi non sarà possibile pazienza, l’obiettivo minimo sono le Lofoten, poi si vedrà!
Dal traghetto intanto godiamo di qualche bello scorcio sul fiordo che stiamo attraversando, anche la strada percorsa è molto più piacevole di quella del giorno prima e quella da fare lo si preannuncia altrettanto. Siamo felici e quasi non ci rendiamo conto di quanta strada abbiamo già percorso e di quanta ne abbiamo ancora davanti.
I nostri amici dicono che Bergen è vicino e che, quindi, non ci conviene passare la notte lì, anche se per bellezza lo meriterebbe. Meglio andare più avanti, abbandonado per un po’ la E39, costeggiando il Sognefiord (uno dei migliori della Norvegia) e pernottando a Balestrand, cittadina in cui loro non sono mai stati, ma di cui hanno sempre sentito parlar bene, persino in televisione. Decidiamo di seguire il loro consiglio.
Nel pomeriggio intanto arriviamo a Bergen, parcheggio la moto proprio lungo il porto e visitiamo il il quartiere anseatico e il mercato del pesce. Qui conosciamo prima una ragazza di Brescia, poi una spagnola con cui sfoggio il castellano imparato in erasmus. Su loro consiglio degustiamo crudità di gamberetti e gambero reale, salmone e persino un po’ di balena, mentre ci raccontano di come sia duro vivere in Norvegia d’inverno, quando c’è luce solo tre ore al giorno e le temperature non sono certo miti. Dicono che quest’anno l’estate si preannuncia molto calda e, stranamente, da almeno un paio di settimane non hanno avuto precipitazioni, cosa davvero eccezionale.
Riguardo la balena, non sono certo a favore della loro caccia, anzi... ma lì al proto di Bergen non potevamo certo esimerci da un piccolo assaggio!
Ripartiamo verso Balestrand, la cittadina consigliataci in mattinata. La strada abbandona la costa e s’inoltra nell’entroterra, costeggiando sempre acqua, a tratti non sappiamo distinguere se sia un fiume, un lago o un fiordo, ma è comunque un bel panorama.
Cambiamo ancora, ora anche la carreggiata è di dimensioni più ridotte ed il paesaggio è più montano, poi, in men che non si dica ci troviamo ai piedi di una ripida salita, che, a fianco di un’imponente cascata, scala in pugno di ripidi tornanti una parete rocciosa, alla cui sommità si estende un altipiano ghiacciato. Il posto è da favola, ma la temperatura divenuta bruscamente molto più rigida, ci coglie impreparati.
Presto scendiamo di nuovo al livello del mare dove ci imbarchiamo sull’ultimo traghetto della giornata. A bordo un bulgaro con la faccia non proprio rassicurante, vestito con una t-shirt piena di macchie si avvicina offrendosi, in italiano, di aiutarci a trovare alloggio. Penso che potrà essere il più bravo di questo mondo, ma noi non siamo nati sotto un cavolo! Declino. Lui insiste un po’, ma alla fine si allontana. Allo sbarco indugia a partire e temo che voglia vedere dove andiamo, io mi fermo e non riparto fin quando non lo abbia già fatto lui. Dopo qualche istante va per la sua strada, attendo ancora un po’ e poi riparto.
Il fiordo è bello e la strada consigliataci è stata davvero piacevole, ma a Balestrand non c’è proprio niente, solo qualche casa e due alberghi. Il primo è al completo, ma al secondo hanno una camera con vista sul fiordo, che al far della mezzanotte si tinge di rosa mentre tutt’intorno c’è un silenzio indescrivibile, come non ho mai udito prima!

continua...
__________________
www.vecchioferro.it
www.instagram.com/vecchioferro.it/

Ultima modifica di framax; 11-04-2020 a 11:46
framax non è in linea   Rispondi quotando