Eh, ma quante visite e quanti commenti. Grazie. Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere (ma anche a chi non l'ha avuta ma c'ha provato..

..) e la voglia di lasciare un commento. Alla prima occasione, vi offro un chinotto.
Ho fatto un'altra breve (giuro!) riflessione leggendovi. Ho capito perché questo paragone si adatta meglio alla guida della moto rispetto ad altre cose della vita (per le quali sono felice se può aver dato degli spunti di riflessione): perché nel guidare la moto l'aleatorietà è molto limitata. Guidare la moto è come suonare uno strumento. La fortuna ha un'impatto marginale sul risultato. Le variabili sono limitate o limitabili. In altri frangenti temo che la dea bendata giochi un ruolo troppo spesso da protagonista (leggasi le variabili sono talmente tante che padroneggiarle è troppo difficile) e la tecnica possa fare solo una parte del risultato. Ci vogliono altre qualità di cui non so parlare.
T.