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Vecchio 09-04-2014, 10:10   #186
OctopusVR
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Ho sentito Ivan al numero che mi ha indicato Diego Fagòt, gli ho spiegato che mi sarebbe piaciuto partecipare a qualche iniziativa umanitaria, portando in Marocco beni di necessità con la moto.
Dopo aver ascoltato la mia proposta mi ha subito dato alcune dritte, e ad esempio mi ha spiegato che è meglio evitare di regalare al titolo di beneficenza materiale didattico o di cancelleria, od anche soldi, ai bambini, ragazzi od anche agli adulti per la strada, perchè questa attività allontana i bambini e ragazzi dalle scuole ed incentiva la loro tipica mentalità che è quella di "chiedere un contributo" al turista di passaggio, considerando che questo loro modo di approcciarsi ci assillerà durante tutto il viaggio, ed in particolar modo nei porti e nelle città turistiche ma anche nei posti più sperduti all’interno.
Mi ha spiegato Ivan che l’ideale, se si ha la pazienza di farlo, è di “barattare” cioè non dare mai nulla se non in cambio di attività utili che tra l’altro per loro rappresentano il commercio, ad esempio l’artigianato dei bambini e bambine, le loro collanine ed i ninnoli, o cose simili.
Inoltre mi ha spiegato che l’eventuale materiale di cancelleria o “didattico” è meglio consegnarlo direttamente agli insegnanti o responsabili, se si trovano, perché persone intermedie come gli uscieri delle scuole potrebbero “rivendere” questo materiale per trarne beneficio proprio.
Nel nostro caso ed in generale nel caso di viaggi in moto, le iniziative umanitarie utili, avendo poco spazio disponibile per il trasporto di materiali, potrebbero essere quelle di “verifica” delle attività in corso, ad esempio recandosi nei centri di sviluppo umanitari e fotografare la situazione, da un lato per incoraggiare il personale facendo sentire la presenza e dall’altro per controllare se tutto è a posto.
Ivan mi farà sapere al più presto cosa possiamo fare, ed attendo loro istruzioni, ma in ogni caso devo ringraziare ancora una volta Massimo (e nondimeno Diego Fagòt) per averci dato la possibilità di dare una svolta umanitaria al nostro viaggio: sentirsi utili e non soltanto spettatori non ha prezzo.
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