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					Originariamente inviata da aspes  ducati era italiana quando fu salvata dalla chiusura dalla cagiva. Da allora, dopo la cessione da parte di cagiva , molti anni fa, la proprieta' non e' piu' stata italiana, e quindi se adesso e' tedesca nulla cambia. La proprieta' e' una cosa, il patrimonio storico,tecnologico e le maestranze sono italiane, ducati e' italiana 100%, esattamente come lo era quando era di proprieta' americana pochi anni fa, o come quando lamborghini era di un gruppo dell'est asiatico. E' come se gli americani dicessero che chrysler non e' piu' americana perche' di proprieta' fiat. | 
	
 Ducati e Chrysler sono due cose molto diverse. Chrysler era praticamente fallita, gli USA hanno aiutato la Fiat a rimetterla in sesto attraverso  un prestito, con una operazione finanziaria acrobatica che vede e vedrà la Fiat ancora in bilico per un po'. Ducati invece era un azienda florida con un mercato in crescita, e proprio per questo venduta da una finanziaria italiana, a cui di moto non interessava nulla, nel momento del suo massimo valore. Gli USA sono un gigante industriale, non si sentono indeboliti per la perdita di un marchio, specialmente se stava per fallire, mentre l'Italia è industrialmente nana e in regresso. 
Un'azienda è di chi la possiede. Le maestranze e la storia possono essere di un paese, ma come e dove continuare lo decide il proprietario. Chrysler produce auto di gusto americano e quello è un mercato enorme, per cui le fabbriche resteranno lì. Con la Husqvarna è andata diversamente: noi l'abbiamo fatta traslocare dalla Svezia e Ktm l'ha fatta traslocare dall'Italia, ciao ciao. Il proprietario decide cosa conviene fare e quale "brand Paese" coltivare.