Discussione: Gibuti-Etiopia-Sudan
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Vecchio 20-01-2014, 10:25   #17
poz960
Mukkista
 
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Il mattino seguente dopo una grande dormita riprendiamo le moto per continuare il nostro giro in direzione dell’ Lalibela e visitare il giorno dopo le favolose chiese rupestri Copte .

Voleva costruire una "Nuova Gerusalemme" in Africa, proprio nel cuore dell'Etiopia. E così il re Lalibela, nel dodicesimo secolo, commissionò una serie di chiese decisamente particolari, perché direttamente scavate nella roccia.
Oggi undici di quelle chiese sono ancora in piedi e si possono ammirare nel luogo che ha preso il nome dell'antico re, Lalibela. Sono state costruite dall'alto verso in basso, scavando nella roccia, e sono divise in due gruppi, separati dal fiume Giordano.
Dato il loro incredibile fascino, la storia di queste chiese si fonde con la leggenda. Si dice che Lalibela sia stato istruito da Dio su come costruirle, o che addirittura fossero stati gli angeli ad aiutare gli operai durante gli scavi.
Quel che è certo è che in un Paese in cui i due terzi della popolazione sono di religione cristiana, la città di Lalibela è diventata a tutti gli effetti una sorta di "Gerusalemme africana". I fedeli si recano qui in pellegrinaggio affrontando lunghe camminate sulle ventose montagne alte più di 2800 metri.
Nel 1978, le chiese sono diventate patrimonio mondiale dell'Unesco. La cosa davvero sorprendente è che vengono tuttora utilizzate per celebrare messa. Il turismo è così diventato la principale e unica risorsa di questa zona, particolarmente povera. Tratto dal web.
Per dirigersi verso Lalibela facciamo a ritroso il tratto montano che avevamo fatto all’andata riservandoci lungo la strada nuove e più forti emozioni, in molti villaggi principali è giorno di mercato e la popolazione dei piccoli villaggi vicini si arrivando dalle piccole piste laterali si riversa lungo l’arteria principale creando lunghe scie di persone ed animali .












































Spettacolare una sorta di corteo probabilmente celebrativo dove centinaia di persone sfilavano armati fino ai denti…..











Riprendiamo il nostro cammino ,donne che fanno il bucato…



Poi lo mettono ad asciugare al sole ….

















Gli ultimi 60 km per arrivare ad Lalibela è una pista molto bella ,alla fine della pista ci fermiamo nei pressi di un gruppetto di capanne per levarsi un po’ di polvere di dosso ,nel mentre arrivano come sempre i primi bambini e le mamme che stavano impastando una sorta di melma composta da fango paglia e sterco che usano come malta per le loro capanne di legno, incuriosite si avvicinano anche loro,regaliamo delle matite ai bambini dopodiché chiediamo impunemente alla loro mamma se ci fa vedere la capanna dove vivono….quello che vedete non è preparato per i turisti ma vita quotidiana .
















Arriviamo all’Lalibela ormai al tramonto,non rimane che andare a dormire e prepararsi per il giorno dopo alla visita delle chiese rupestri.



Il mattino seguente ci addentriamo nel frastuono di pellegrini che si dirigono alle varie chiese e cominciamo la nostra visita mescolandoci con loro.














































Assistiamo antistante una delle chiese in una vasca di acqua putrida, una cerimonia di purificazione ….



Questo è il bambino che doveva essere purificato subito dopo,guardate lo sguardo….



















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Meglio non guardare dove si va che andare solo fino a dove si vede.
Carlo Michelstaeder
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