Provengo da un paesino alle pendici del Carso, abito a Gorizia, mi sposto spesso ad Hermagor, in Austria, nella valle della Gail: è ovvio a naturale imbattersi nelle vestigia della Grande Guerra, non ci faccio quasi caso.
Ma capita di fermarsi un attimo a pensare, capita di aver voglia di salire a vedere, capita di lasciarsi andare ad immaginare...
"La guerra - ha detto Paolo Rumiz - vuole carne giovane". Anche se sono passati ormai cent'anni, non posso non pensare a quei ragazzi ed alla loro sofferenza: ecco, al di là della retorica e della demagogia, non posso non pensare - alla mia età - che quei ragazzi erano miei figli e miei fratelli, qualunque fosse il colore della loro divisa.
Quando verrai da queste parti - perchè è chiaro che ci verrai - mi piacerebbe farti un po' da guida: Redipuglia, certo, ma anche i piccoli cimiteri austro-ungarici, Cima 3 del San Michele, dove troverai le corone ed i nastrini tricolori lasciati ancora oggi, ogni anno, dagli ungheresi, il Calvario - si chiamava Podgora - il Sabotino (c'è un rifugio sloveno, si mangia bene), con le trincee, le caverne e l'Isonzo che gli scorre ai piedi. E poi la valle dell'Isonzo, che merita sempre, Caporetto, e magari anche una puntatina oltre il Passo Monte Croce Carnico, a visitare lo splendido museo di Mauthen. Tutto in moto, ovviamente, ne varrà la pena.
Magari commuovendosi un pochino, sotto il casco, al ricordo di tutta quella gioventù che non ha avuto futuro. E io, anche, al ricordo di mio nonno, di cui conservo una sola immagine, in divisa da soldato austriaco.
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