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Originariamente inviata da andela
Cosa c'era attorno al lago per essere cosi massicciamente difeso?
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Schwerin-Gories fino al 1944 era un aeroporto di seconda linea, inserito nel circuito dei 150 aeroporti secondari costruiti dal 1943 lungo la riva destra del fiume Elba e destinati a operazioni di caccia difensiva contro le incursioni alleate diurne.
Dotato di tre piste in erba disposte a triangolo, nel ‘45 diventa tra i più importanti aeroporti “fantasma” per gli spostamenti tattici mobili messi in atto dalla Luftwaffe per salvaguardare i suoi aerei, dato che gli Jagd / Jabo Geschwader non avevano più residenza fissa.
Quindici stormi di caccia (200 aerei) conducevano negli ultimi mesi di guerra una vita nomade: i servizi traslocavano di notte, preparando le aviorimesse e nascondendo le cisterne nei boschi. Gli aerei arrivavano la mattina presto, e verso le 10 iniziavano le missioni di guerra. Dopo pochi giorni traslocavano di nuovo versi altre basi.
Nel ’45 Schwerin assume una posizione di primissimo piano: a metà strada dai fronti americano e russo in avanzata; ben piazzato per fronteggiare le incursioni in arrivo dal Mare del Nord contro Berlino; molto a nord per aiutare i convogli che si stavano trasferendo per fuggire in Danimarca e Norvegia; quando è abitato è pieno dei nuovi aerei a rezione: Me262, Arado, Volksjager, oltre ai nuovi Fw190 “muso lungo” e Me109 a cabina pressurizzata. Per difenderlo la Luftwaffe disloca stabilmente tre Battaglioni Flak, uomini esperti e determinati con armi modernissime, dotate di collimatori giroscopici e mirini a correzione automatica.
Tutta la zona intorno alle piste è pianeggiante: il grande lago ed altri piccoli nelle vicinanze aumentano l’impossibilità da parte dei cacciabombardieri alleati di avvicinarsi alle piste piuttosto lenti ed abbastanza nascosti senza essere avvistati.
L’aeroporto, essendo quasi sempre vuoto, non è inserito negli obiettivi delle grandi incursioni americane. Viene attaccato solo quando la ricognizione alleata avvista sul momento aerei tedeschi presenti.
Dato l’ordine di attacco, la tattica diventa quindi di lanciarsi in candela, quasi sulla verticale del campo, da 4-5000 metri per acquistare velocità in gruppo poco serrato ma numeroso per suddividere la contraerea, aprire il fuoco solo per pochi secondi alla massima velocità, fuggire rasoterra per 15-20 secondi e risalire in candela.
Le perdite alleate furono sempre molto elevate.