Titolo: LA GRANDE GIOSTRA
Titolo originale: Le grand cirque.
Autore: Pierre Clostermann
Casa Ed: Longanesi, Milano
Pag: 390
Pubblicazione: 1948
Lingua: italiano
Una delle migliori biografie di piloti che ho letto (io ho la quinta edizione del 1957) tratta direttamente dal suo diario di guerra.
L’autore, asso francese in forza alla RAF con 33 vittorie, ci trasporta letteralmente a bordo dei suoi aerei (Spitfire e Hawker Tempest) e ci rende partecipi della vita di un pilota da caccia: le manovre nei combattimenti, la perdita dei compagni, i polmoni bruciati dall’ossigeno respirato in migliaia di ore di volo, l’angoscia della contraerea tedesca (memorabile il racconto della perdita di 11 aerei su 27 in un singolo disastroso attacco ad un aeroporto), il senso di stranimento alla fine delle ostilità, la tragedia della parata aerea della vittoria a Bremerhaven del 12 maggio ’45...
Mi piacciono molto anche le ultime righe del libro:
“Il pubblico è rimasto soddisfatto. Il programma era abbastanza vario, gli attori non troppo cattivi, e i leoni hanno divorato il domatore.
Se ne riparlerà in famiglia ancora per qualche giorno. E anche quando tutto sarà dimenticato: la fanfara, i fuochi d’artificio, le belle uniformi, rimarrà sulla piazza del villaggio il pulviscolo della segatura della pista con i buchi dei picchetti.
La pioggia e l’oblio ne cancelleranno presto le tracce”.
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Burgman 650
"Quando un Mustang arrivava in coda al tuo Me410, potevi solo pregare".
F. Stehle
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