Al mattino andiamo in ambasciata, ci riceve il cortesissimo capo dei servizi consolari che ci conferma che a suo parere i visti sono validi fino al 13 Giugno: prende informazioni, ci chiede di tenerlo aggiornato, ci fa accompagnare dai due autisti dell’ambasciata fino al posto di polizia “passaportale”, dove un funzionario a sua volta ci conferma che potremo rimanere in Iran fino al 13 Giugno. Gli chiedo se puo’ mettere uno stampino, se puo’ darmi un foglietto, se mi puo’ lasciare il suo nome e recapito ma vengo fermato da un ripetuto cortesissimo diniego “you will not have any problem sir” – quindi abbozziamo, lo ringraziamo calorosamente e siamo liberi di andarci a visitare un poco la città.
La prima tappa è al Sa’ Dabad, palazzo estivo dello scià, in alto verso i monti Alborz: prendiamo qualche biglietto (danno un pacco di biglietti terrificante, il parco è diviso in sezioni e i biglietti non sono relativi alle singole sezioni ma hanno solo un valore indicato, es. per 20.000 rial --> 4 biglietti da 5.000 rial.... : quindi un pacco di 3/4 biglietti per l’ingresso e un pacco di biglietti per ciascuna delle sezioni che si vogliono visitare).
Sa'Dabad Palazzo Verde
Dopo un giro al “palazzo verde”, si intravedono esposte coperte da una vetrata una vecchia Citroen e una motocicletta:
I mezzi dei fratelli Omidvar
andando a curiosare, apprendiamo dell’esistenza dei fratelli Issa e Abdollah Omidvar, che con 60 dollari in tasca e due motociclette partirono negli anni 50 per un viaggio intorno al mondi che duro’ una diecina d’anni…
Il piccolo giro dei fratelli Omidvar
In una palazzina a fianco c’è un’esposizione dedicata ai due fratelli: entriamo, cominciamo a curiosare intorno, tra le varie fotografie e gli oggetti esposti (teste ridotte jivaro, foto di dentisti con prova tangibile della loro esperienza

etc.).
Senz'altro un ottimo dentista!!
A un certo punto una ragazza ci si avvicina, ci chiede se conosciamo la storia dei fratelli, e ci indica un personaggio circondato da una decina di visitatori: nientepopodimeno che Issa Omidvar, il fratello rimasto in Iran (Abdollah vive in Cile): la ragazza vuole assolutamente presentarcelo e dunque emozionatissimi facciamo la conoscenza di questo personaggio ancora pieno d’energia, che ci accoglie con un “molto bene” da manuale…
con Issa Omidvar!!
Sa'Dabad, museo dell'acqua, riproduzione di una diga
Al pomeriggio, non prima di esserci fermati a un ufficio cambio “ufficiale” dove finalmente otteniamo un cambio favorevole (1€ = 46.000 rial)
Agezia cambio ufficiale
passiamo poi a visitare il palazzo Golestan, in centro: opulenza, non meraviglia che chi nasce e cresce in tali ambienti finisca per perdere un po’ il contatto con la realtà.
Il trono
Camminando per Tehran si incontrano comunque degli strani veicoli…
Altro che GS acqua, il BMW pulse é il futuro!
Rientriamo in albergo e finalmente alle 18 posso riabbracciare Mohammed dopo tanto tempo: la conversazione scorre fluida come se non fossero passati tanti anni, abbiamo tanti “aggiornamenti” da farci, e lui è un ottima guida per farci capire come è ora la situazione nel paese.
Ceniamo nella zona definita Darband (Darband – Tajrish Sq. Vali Asr. St.), dove inizia il sentiero per un po’ di sano hiking sui monti Alborz:
Con Mohammed!!!
Darband
è una zona piena di ristorantini che vale la pena di visitare (si possono combinare un ottima passeggiata e una cena, kebabbara o meno: qui si trovano anche ristoranti tipici delle varie zone del paese). Ma ancora, privilegiamo del pesce per questa cena. Rimaniamo folgorati dalla bellezza di una ragazza seduta ad un tavolo dietro al nostro… mannaggia…
Concludiamo poi con un caffè perlomeno decente, in un “cortile” pieno di caffetterie (nostra scelta: Cafe Sole, Gandhi Shopping Center, Gandhi St.) – sarebbe stato possibile anche un ottimo Mojito, naturalmente esente da Rum (!!): e infine verso l’una ci salutiamo, con Mohammed ci reincontremo molto probabilmente sulla strada del ritorno.