Discussione: Bosnia per San Marco
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Vecchio 02-05-2013, 09:20   #16
Gioba
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Sabato 27 aprile 2013
Alle 5,00 mi sveglia il canto salmodiato del muezzin, che dall'alto del vicino minareto richiama i fedeli alla preghiera. Non abbiamo fretta. Oggi dobbiamo percorrere meno chilometri e la strada dovrebbe essere buona così indugio nel letto fino alle 8,00. Dopo colazione andiamo a visitare la citta', il bazar, le moschee, il mercato coperto, la cattedrale ortodossa, la madrassa, il ponte dell'attentato a Rodolfo d'Asburgo ecc. Alle 11,00 rientriamo in albergo e, ritirati i bagagli, riprendiamo il viaggio. Il cielo e' parzialmente coperto ma non piove e la temperatura e' gradevole. Prendiamo la M17 che, fino a Kakanj e' diventata autostrada a pedaggio. Proseguiamo poi per la statale, molto trafficata, in direzione Jajce. Verso le 13,00, attirati da un girarrosto su cui fanno bella mostra un agnello e alcuni polli, ci fermiamo a un chiosco con un terrazzo affacciato su un torrente impetuoso. Ordiniamo birra alla spina e un kg. di agnello con contorno di verdure. La carne e' veramente buona, ben cotta e saporita e ci obbliga a un secondo giro di birra alla spina. Dopo un caffè, pagato il conto (25 €) mi accingo a controllare e a rabboccare l'olio motore. Rimettendo il tappo posto sulla testata sx mi accorgo che non c'è più la guarnizione e il tappo non sta fermo e, a motore acceso, sfiata e sputa olio. Improvviso una soluzione di fortuna adattando un elastico trovato in tasca e ripartiamo. Dopo qualche km. incontriamo un autofficina con magazzino ricambi. Sono abbastanza forniti e dispongono di un vasto assortimento di o-ring in gomma. Riusciamo a risolvere adattandone due, uno attorno all'altro e possiamo ripartire. Verso le 17,00, quando siamo a un centinaio di km. dalla meta serale, comincia a piovere, una pioggerellina fitta e persistente che rende l'asfalto liscio e scivoloso come il ghiaccio. Procediamo con cautela e alle 19,00 arriviamo a Bihac. L'anno passato eravamo già venuti in questa cittadina bosniaca, a ridosso del confine croato e del parco delle cascate di Plitvice, e ci eravamo trovati bene all'Hotel Vila Una - Ulica Bihachik Branilica 20 - tel. +387-37-311393 (31 € la singola - 43 € la doppia compresa la colazione) Il proprietario ci riconosce e ci accoglie con calore, trovandoci un ricovero tranquillo per le moto nel cortile interno.
Alle 20,30, dopo aver fatto una passeggiata in centro andiamo a cena al ristorante "River Una" -Dz Bijedica 12 - tel. +387-37-310014 - locale caratteristico affacciato sulla sponda dx del fiume Una. Ordino il "Turkisch Kebab"un piatto di carne mista alla griglia su un letto di pane arabo arrostito, con contorno di verdure miste e abbondante birra locale Preminger, leggera, amarotica e dissetante. Dopo il caffè e il conto (35 €) rientriamo in albergo.
Chilometri percorsi 330, totali 1600

Domenica 28 aprile 2013
Il cielo e' ancora parzialmente nuvoloso, quando ci alziamo, alle 8,00, e il sole riscalda l'aria frizzante del mattino. Lasciamo l'albergo alle 9,15 e ci dirigiamo verso il confine croato, 15 km. attraverso uno strano paesaggio da vallata svizzera con le mucche al pascolo dove qua e la svettano bianchi minareti. Al confine solo qualche auto per cui sbrighiamo rapidamente le formalità doganali e alle 10,00 possiamo ripartire. Prendiamo la strada che porta ai laghi di Plitvice, quasi deserta di primo mattino. Attorno, prati verdissimi e boschi di mezza montagna in cui cominciano a farsi strada i segni della primavera incipiente. Superata la cittadina di Otocac, risaliamo il pendio che porta al valico dei monti Velebit per poi discendere a Segna-Senj, affacciata sul mare del canale di Velebit. Vi arriviamo verso mezzogiorno e, parcheggiate le moto, ci concediamo una passeggiata e un aperitivo con un calice di malvasia. Avevamo in programma una sosta per pranzo a Buccari-Bakar, una cinquantina di km. più avanti sulla strada del rientro, ma a Valter hanno parlato bene di un ristorante di Segna, la konoba "Stari Grad". Il locale ha un aspetto curato e invitante, il cameriere interpellato all'ingresso ci assicura del pesce fresco e così decidiamo di fermarci. Ordiniamo un chilo e mezzo di scampi, parte grigliati parte alla "buzara" e un litro di vino bianco "grascevina". Dopo il caffè e un bicchierino di pelinkovac, pagato il conto, 587 kune, alle 14,30 riprendiamo il viaggio verso casa. Il cielo e' ancora parzialmente nuvoloso, anche se grossi nuvoloni neri e l'asfalto a tratti bagnato indicano che la pioggia e' cessata da poco. Il tempo incerto ha dissuaso i turisti pendolari che di solito la domenica affollano la strada Fiume-Trieste per cui il traffico e' scarso e non incontriamo code al confine con la Slovenia. Raggiunta Trieste la stanchezza comincia a pesare e abbiamo fretta di arrivare, così imbocchiamo l'autostrada e per le 18,30 sono a casa.
Chilometri percorsi 370, totali 1970
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