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Vecchio 26-03-2013, 22:28   #73
Fagòt
Il TRANS africano 2
 
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11° giorno: Tafraoute - Ouarzazate 415 km.

Ci aspettano tre giorni di risalita verso Nord Est, d'ora in poi tanta strada, basta giocare con sassi polvere e sabbia. Come al solito le ultime parole famose.
Gianna oggi va per strada: vuole rifarsi i passi che ieri sera ha fatto col buio e questo sarà un bene, perchè se si fosse unita a noi di certo a sera mi avrebbe graffiata tutta.
Si scende ancora un pochino verso Sud, o meglio si sale visto che lasciato Tafraoute ci aspetta un passo da 1800 metri.
Ancora per poco i graniti ci fanno compagnia, mentre salendo di quota un improvviso nebbione ci avvolge completamente.



Ritrovato finalmente il sole, non resta che trovare la via, cosa alquanto facile quando hai a che fare con la segnaletica locale.





La pista in terra battuta, lascia spazio in breve ad una piccola stradina dall'asfalto rotto ed irregolare che scende in una serie di piccole Gorges magnifiche.











Poi, come sempre, arrivati nel punto più basso si comincia a seguire l'oued. Ma in questa valle la natura, con la complicità del tempo, sembra si sia divertita a raccogliere tutti i sassi possibili e lentamente levigarli come piccole palle grigie. Nelle mie valli le chiamano "bocce di fiume", grosse pietre perfettamente levigate che vanno dalle dimensioni appunto di una boccia da gioco a quelle di una palla da calcio e che venivano utilizzate per la costruzione dei muri perimetrali delle cascine o per la lastricatura delle aie. Qui semplicemente sono il letto del fiume e al tempo stesso la strada: un ghiaione largo dai 5 ai 15 metri segnato solo dai due solchi lasciati dalla ruote gemellate dei camion. Le macchine fin quassù non ci arrivano. I tratti infernali sembrano non finire mai e quando vedo un po' di sabbia tiro un sospiro di sollievo perchè per due secondi almeno il telelever resta ad altezza del suolo e la smette di saltare come una cavalletta.
Quando poi il percorso sale un poco su un isola nel greto del fiume e la palmeraie presente ti apre una via di fuga con il suo terreno duro, ti sembra solo un miraggio pronto a scomparire da un istante all'altro. Una quindicina di chilometri così, con le braccia che chiedono pietà, mentre il rumore assordante delle pietre scansate dall'anteriore copre i 1500 giri costanti di prima e seconda marcia.
Un paio di villaggi e, ancora una volta mi chiedo, abitati da quali oscuri eroi che tenacemente si aggrappano alle rocce circostanti.





Ed infine l'uscita da questi canyons dimenticati da qualche era geologica. Ardua, ripida, scavata.... no strappata dal fianco della montagna, col lavoro di chissà quante mani che con maestria hanno eretto centinaia e centinai di metri di muro a secco, per collegarsi con il resto del mondo attraverso una pista battuta d'alta quota.









Perfino la prima di Trity annaspa, rantola e sembra non farcela, tanto da sentire quasi il bisogno di poggiare un piede e darle una spinta. Poi per fortuna il vento che soffia contrario cala e riusciamo a raggiungere la salvezza.



Sulla sommità dei rilievi circostanti, di nuovo siamo esposti ad un vento feroce come quello del Cirque du Jaffar e ci si mettono pure ostacoli impensabili a rallentare la nostra marcia.



"Ma zio pork.... se fossi stata una jeep?". Urla la Trity.
Un tratto di pochi chilometri su un pistone veloce che porta l'indicazione per Tata e poi giù di nuovo in un'altra valle, dalle mille pietre e mille palme, con piccoli villaggi dove donne lavano i panni, uomini sonnecchiano all'ombra e ragazzini risalgono il corso del fiume tornando da scuola.







80 chilometri di enduro. Ora, dove aver dato un nome a tutti i villaggi incontrati, possiamo riprendere il goudron che porta fino ad Igherm.





Arrivati a Taliouine un'altra pista ci aspetterebbe verso Nord, ma grigie nubi si stanno avvicinando e così dopo esserci coperti con i K-way prendiamo la N10 che sale ai 1800 metri del Tizi-n-Tarhatine. Per fortuna perchè pioggia e nebbia fitta ci accompagneranno fino quasi a Tazenakht, mentre il vento, che come al solito soffia dal deserto, ci accoglierà alla nostra entrata in Ouarzazate.
__________________
Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery

Ultima modifica di Fagòt; 26-03-2013 a 22:31
Fagòt non è in linea   Rispondi quotando