Mi ricordo di una volta, tanti anni fa... Ero su un passo alpino austriaco... Un'esperienza indimenticabile...
Stavo per superare, quando quello davanti a me inchioda di colpo, perché un camoscio attraversa la strada. Allora non c'era l'ABS. Freno come un disperato, la moto mi s'intraversa, urta il veicolo, ma la forza d'inerzia mi catapulta sul pendio, contro un altro camoscio che stava scendendo. Da non credere.
L'animale si spaventa e scarta di colpo, finendo sul tetto della macchina che aveva inchiodato davanti a me. Poi l'animale, illeso, salta via come un grillo. La Porsche si riduce a una sogliola.
Il guidatore esce terreo. Poi si riprende e, inviperito, dà la colpa a me. Io ho appena finito di rotolare e mi ritrovo davanti questo milanese imbecille che vuole azzuffarsi.
Iniziamo a spintonarci e ne nasce una colluttazione... Gli tiro un diretto e il tipo cade e ruzzola verso valle, tagliando praticamente un tornante e finendo tra le sciolte delle vacche, giuro.
Esce la moglie disperata e, fregandosene, del marito si lamenta del danno alla Porsche. Le faccio presente che non è colpa mia, ma del camoscio. Lei mi rinfaccia che sono stato io a urtare la bestia. Sì, le rispondo, ma perché voi avete inchiodato. Abbiamo frenato di colpo, cretino che non sei altro, sottolinea la zoccola, perché un altro camoscio ci ha tagliato la strada.
Allora, è colpa di quell'altro camoscio, preciso io in tono ironico. No, è colpa tua, insiste la balorda, perché non tenevi la distanza di sicurezza. Quale distanza? Vi stavo per superare, maledetti coglioni...
Ne nasce un'ulteriore colluttazione, mio malgrado. Quella vuole graffiare e allora le faccio arrivare al volto impiastrato di trucco un uppercut tremendo, spaccandole la mascella e una decina di denti, e anche lei ruzzola verso valle, andando a cozzare proprio contro il marito che stava risalendo e finendo nelle sciolte di prima. Riprendono entrambi a rotolare in giù. Coprono circa 100 m in caduta.
Nel frattempo sopraggiungono altri veicoli. E sopraggiungono anche altri camosci. La situazione si fa tesa. Automobilisti (tra cui molti temibili milanesi) e camosci si fronteggiano. E al centro della scena ci sto io... Non so che fare. Ho ancora il polso indolenzito e sono terrorizzato.
In quel frangente, prima sommesso poi sempre più rimbombante, sento il rumore cadenzato del rotore di un elicottero. E' della polizia austraiaca. Ma è uno solo. Parlano dall'altoparlante, ma non si capisce niente. E poi i due schieramenti (automobilisti milanesi e camosci austriaci) non si schiodano e si fissano mianacciosi negli occhi.
L'elicottero chiama rinforzi. Dopo 15 min arrivano dal cielo unità militari. Parte qualche raffica di avvertimento. Ne nasce un caso diplomatico.
Arriva la stampa. Ai tempi alla RAI lavorava Bruno Vespa. Il giornalista coi nei scende dal furgone e si appresta a fare delle interviste. Ma ecco che un camoscio maschio di colossali dimensioni e con un pene impressionante gli salta addosso e lo sodomizza a sangue. Urla raccappriccianti echeggiano tra le montagne, non si sa se di dolore o di piacere.
Arriva anche la protezione animali. La vista di un camoiscio che si fa Vespa è infatti un insulto per le associazion iambientaliste. Si teme una contaminazione. Lungo i tornanti, in lontananza, scorgo la nave di Greenpeace che avanza inesorabile verso di noi.
Vabbé, adesso prendo la medicina...
