rumori dal cielo e mi fermo da un gruppo di case/capanne
ecco come si divertono i bimbi vietnamiti: salire e scendere per alti dirupi
avevo iniziato a notare la totale mancanza di distributori, ma solo la presenza di quei piccoli distributori da un litro alla volta. Mi ero comunque fissato come tappa A Tep, perché mi era piaciuto il nome. Infatti ad un certo punto sono arrivato ad un grosso cartello a lato della strada con scritto A Tep e altre cose in vietnamita, ma attorno a me non vedevo nulla. Poi ho notato che era riportata l’altitudine. A Tep è un punto geografico, non una località, un poco come Monte Cimone o Monte Amiata. Dovrei aver poco più di 3 litri e quindi oltre i 100 km, ma sulla mia mappa non ci sono indicazioni chilometriche per le prossime città. L’ultimo piccolo distributore è indietro di almeno 40 km. Sto pensando a cosa fare, quando vedo passare due militari. A gesti faccio capire di aver bisogno di benzina e loro mi indicano di andare più avanti. Dopo una curva vedo un edificio: è una caserma. Entro e riesco a spiegarmi: arriva un sergente, mi chiede quanti litri voglio e mi dice il prezzo, un poco più alto, ma come in Asia centrale, far arrivare qui il carburante costa di più.
proseguo e finalmente arrivo a un autogrill, dove faccio il pieno di carburante e di cibo
a sera arrivo ad A Luoi, programmo la tappa di domani ed esco a cena
Oggi è domenica, il 10 di giugno e questa, fino a Vinh risulterà la mia tappa più lunga del viaggio, circa 452 chillometri
meravigliose le strade attraverso le montagne del Vietnam
gli europei di calcio sono un avvenimento seguitissimo in Vietnam e qui vedo anche esposto il calendario degli incontri: all’Italia tocca la Spagna
riparto dopo un caffè e a un certo punto la strada costeggia una ferrovia ed un treno che passa mi suona e mi salutano i macchinisti e anche dei passeggeri. Allora accelero, lo supero ed arrivo ad un passaggio a livello prima del treno
e riesco a fotografarlo
ad un bivio chiedo indicazioni a due poliziotti in moto, che mi fanno cenno di seguirli e mi indicano poi dove svoltare per continuare verso Vinh
per pranzo mi sono fermato da questo ristorante con vista e amache sul fiume, che poi sfociava nel mare
il posto è a conduzione famigliare
Vinh è una città grande, ma riesco a trovare abbastanza alla svelta una pensione chiedendo ad un taxista
la pensione è in una stradina secondaria, ma davvero bella
esco un poco a zonzo per Vinh, anche per cercare un internet point(che troverò) per mandare una mail a casa
i negozi di abbigliamento italiano taroccato abbondano
appena in tempo mi ricordo di sbrigarmi per la cena: quando è buio i ristoranti chiudono
sono di nuovo in camera verso le nove e mezza. Uno dei ragazzi della pensione mi ricorda che stasera gioca l’Italia. Ho la televisione in camera, ma purtroppo per via del fuso orario l’incontro in Vietnam inizierà verso mezzanotte. Forza Azzurri, ma alle 10 e 30 spengo la lucce e mi addormento. Improvvisamente un urlo terrificante nel silenzio della notte. Poi sento qualcuno correre giù per le scale, sempre urlando. Poi qualcuno bussa come un forsennato alla mia porta “Mister mister” sento gridare. Forse un incendio. Esco solo coi pantaloni e le ciabatte. Due ragazzi stanno saltando come matti davanti alla televisione: ha segnato Totò Di Natale. Assonnato riesco a guardare i replay: bella roba mi dico .
Torno immediatamente a dormire, perdendomi il pareggio di Fabregas.