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Vecchio 19-09-2012, 13:04   #12
Antonio Tempora
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Sabato 11/08

Toroni – Giro di Sythonia – Monte Athos – Alessandropoli – Frontiera Turca – Assos

Km. 683 Tempo in movimento H 8,37



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Facciamo colazione e lasciamo i biscotti per la nostra vicina di appartamento in un pacchettino indirizzato alla sua bambina Geoana,



ci verrà a ringraziare mentre stiamo caricando le valigie sulla moto. Lilli si guadagna punti per il suo premio finale ricordandomi di riprendere il passaporto lasciato alla reception al nostro arrivo. Il tempo è bello anche se le previsioni danno una perturbazione in arrivo, una delle ragioni, con la difficoltà a trovare sistemazione per tutto il fine settimana, che ci fanno lasciare questo luogo splendido per passare una vacanza di mare in tranquillità e con la prospettiva di girare in moto alla scoperta di tutte e tre le “dita” che compongono la Penisola Calcidica.
Quasi tutti visitano la Grecia buttandosi sulle isole, comunque belle ma affollatissime, tralasciando la parte continentale che offre panorami e luoghi di sosta splendidi, poco affollati e molto più fruibili anche come costi. Il Peleponneso nel 2002, il Pelion nel 2004 ed ora la Caldia ce ne danno conferma.
Riprendiamo la strada percorrendo la strada costiera fino all’ ultimo lembo accessibile del Monte Athos, pù avanti l’ ingresso è permesso solo ai maschi, uomini ed animali, come dettano le ferree leggi di questa specie di “repubblica monastica”. Il panorama è tutto un susseguirsi di spiagge semi deserte, piccoli alberghi, resorts, parcheggi per camperisti, campeggi, insomma ce ne è per ogni tipo di villeggiante.
Arriviamo ad imboccare la Egnazia Odos e nonostante la noia nel guidare in autostrada non posso che ringraziarne la velocità di trasferimento al pensiero di quando anni prima, il 2005, dovevamo subirne le interruzioni per i lavori in corso,con incolonnamenti dovuti al traffico. Arriviamo al confine Turco nel primo pomeriggio ed ancora una volta ci facciamo la foto all’ ingresso di questo splendido paese dopo aver sbrigato le formalità doganali velocemente e prelevato valuta al bancomat dello shopping center.



Nel programma dovevamo dormire sui Dardanelli ma ancora una volta cambiamo “in corsa” la tabella di marcia e ci dirigiamo ad Eceabat per prendere il traghetto che attraversa lo stretto per portarci a Canakkale



E’ la quarta volta che attraversiamo questo stretto ma il fascino della breve traversata rimane sempre lo stesso. Sbarchiamo ed anche se siamo già nel tardo pomeriggio ci buttiamo a Sud verso quella che oramai è diventata una delle destinazioni “fisse” di ogni nostro viaggio in Turchia: Assos. La strada, come quasi tutte quelle che troveremo in questo viaggio, è in corso di rifacimento per far fronte al faraonico progetto del governo Turco di modernizzare tutta la rete stradale nazionale. La velocità sostenuta non supera i 90 kmh anche per non incorrere nelle frequenti “trappole” radar della polizia stradale.

Percorriamo gli ultimi 14 kilometri di strada stretta, tortuosa e con frequenti saliscendi che dalla D550 porta ad Assos – Behramakkale che si divide in due parti: in alto sulla collina la parte antica, con una moschea diroccata, un ponte ottomano, rovine megalitiche e soprattutto un piccolo tempio greco con una stupenda vista sulla prospicente Isola di Lesbo, in basso forse l’ unico porticciolo rimasto intoccato dalla smania turistica che ha quasi distrutto le maggiori località balneari della Turchia.
E’ sabato,la località è frequentatissima dalla medio-alta borghesia Turca, possibilità di alloggio scarsissime, proviamo comunque. Ci fermiamo prima per la foto di rito al tramonto con vista sul mare.



Scendiamo e ci rendiamo conto di quanto il periodo in cui ci troviamo, RAMADAM, possa influire: c’è posto ovunque. Ci fermiamo davanti all’ Assos Hotel dove ci offrono una bella stanza con vista-mare ad € 90,00 ½ pensione, considerando che questa è una delle mete turistiche più care della Turchia niente male. Parcheggio la moto davanti all’ ingresso, scarico le borse e ci buttiamo in camera per una sana doccia ed una lavata agli indumenti intimi che, essendo in Capilene si asciugano quasi subito. Apro la finestra e rivediamo il panorama che ogni volta, all’ inizio di un nostro viaggio in Turchia, ci fa presagire il piacere che avremo nell’ attraversare questo splendido paese.





Ci cambiamo e scendiamo a cena sorseggiando la nostra prima di tante birre Efes



poi passeggiamo per questo piccolo e caratteristico borgo marinaro, senza spiagge ma con palafitte che danno sul mare un po’ come lungo la costa Ligure o della penisola Sorrentina e affollatissima in Agosto ed andiamo a dormire stanchi della lunga giornata trascorsa in moto.

Domenica 12/08

Assos – Izmir – Dilek Milli Park- Priene – Mileto – Didima
Km 448 Tempo in movimento H 6,46



Una cosa è certa: le previsioni meteo per il brutto tempo non sbagliano mai !
Mentre eravamo a Toroni era previsto brutto tempo nel fine settimana e piggia Domenica nei Dardanelli. Ci svegliamo che il tempo è splendido, faccio il caffè, preparo le borse, carico la moto e mi accingo a consumare una splendida colazione Turca in tutta calma, tanto la variazione di tabella di marcia decisa ieri ci ha fatto guadagnare parecchie ore di viaggio…….Ma Lilli si guarda attorno e prima il cielo che si rannuvola poi un vento teso che soffia sempre più forte la fa insistere a partire in tutta fretta.
Lasciamo il borgo marinaro e risaliti la collina e lsciata la parte antica di questa piacevole meta prendiamo la strada costiera mai percorsa in precedenza. Il manto stradale è stato rifatto quindi ora il percorso è fattibilissimo e piacevole. La strada corre lungo la riva frammentata da piccoli alberghi e campeggi immersi in uliveti. Una buona alternativa per chi vuole fare sosta lungo questa costa ricca di mete da visitare come le due uniche isole facenti poarte della Turchia: Bozcaada e Gokceada entrambe raggiungibili con traghetti che partono dalla Penisola di Gallipoli.
Il tempo è “bigio” ma il vento da mare , che rimane sulla nostra destra, spinge le nubi temporalesche verso l’ interno.
Riprendiamo la D550-E87 e scendiamo verso Sud direzione Ayvalik-Bergama-Izmir sempre con le nubi che si allontanano lasciando posto al sole che comincia a far sentire la sua temperatura e facendo un po’ rimpiangere la “frescura” del primo tratto percorso.
Da Izmir ( la vecchia Smirne teatro di violenti lotte tra l’ esercito greco, occupante dopo la sconfitta turca nella Prima Guerra Mondiale, ed il nuovo esercito turco condotto da Kemal Ataturk, con conseguente incendio della città vecchia quasi tutta in legno ed esodo della fiorente e numerosa comunità greca simile a molti altri esodi dell’ una e dell’ altra parte etnica da entrambe le nazioni che ancora oggi si guardano un po’ in “cagnesco”) prendiamo l’ autostrada aumentandola velocita di percorrenza ai “favolosi” Kmh 110!
Guardo in alto e vedo che il cielo si stà oscurando, ma come, siamo riusciti a salvarci dalla pioggia nei Dardanelli e me la vado a beccare qui ?! Non credo proprio, aumento la velocità e fortunatamente l’ autostrada devia con una curva decisa da Est dove lampi che si scaricano a terra a breve distanza da noi fanno presagire pioffia torrenziale, a Sud dove il tempo è più bello.
All’ ingresso dell’ autostrada ci rendiamo conto che non abbiamo la famosa “targhetta” che va acquistata all’ ingresso, all’ uscita ci fermiamo davanti all’ edificio della direzione dove spieghiamo in inglese il problema ad un funzionario che ci fa uscire senza farci pagare !
Proseguiamo per la D550 direzione Aydin e deviamo sulla D525 direzione Soke. L’ anticipo sulla tabella di marcia ci permette la visita al Dilek Milli Park





una penisola a sud di Kusadasi destinata a parco naturale, ricca di vegetazione ed animali e contornata da splendide insenature con spiagge di ciotoli attrezzate con ombrelloni e servite da piccoli bar ristorante, in uno di questi ci fermiamo per una meritevole sosta. Io realizzo uno dei miei “sogni” di questo viaggio: fare pausa e spogliarmi dei vestiti da moto e mettermi in costume per tuffarmi in mare, Lilli non mi imita e si limita ad “ammirarmi” dal nostro tavolo.







Faccio uno splendia nuotata rinfrescante e poi salgo sulla torretta del guardia spiaggia, vuota ed un pò traballante e mi faccio una foto in perfetto stile BayWatch….senza averne il fisco come direbbero i miei amici!



Che gli animali siano numerosi in questo parco lo verifichiamo vedendo due bei cinghialoni girare indisturbati per il parcheggio, io penso a tutte le slsicce e prosciutti che se ne potrebbero fare…..pensiero molto poco ecologico !
Riprendiamo la strada alle 16,30 dopo una splendida sosta e ci accingiamo a fare le visite programmate per il giorno seguente. Il programma iniziale prevedeva due notti in un Butik Hotel del Bafa Golu, un lago a poca distanza da cui parte l’ emissario che, arrivando al mare, ha contribuito all’ origine delle tre città della Magna Grecia più famose di questa parte della Turchia: Priene, Mileto e Didima.
Facevano parte della "Lega Ionica" ed erano alleate di Atene che le convinse a rompere il trattato di vassallaggio con l' impero Persiano che si vendicò attaccandole e distruggendole. Aver anticipato l’ ingresso in Turchia ed aver dormito ad Assos anziché sui Dardanelli, ci permette di anticipare queste visite, inoltre ho fatto chiamare dal propietario del ristorantino dove abbiamo sostato, mangiando degli appetitosi spiedini di agnello con patatine fritte ed insalata, ad una altro albergo della catena Butik Hotel, a Didim , prenotando una stanza ed avvertendo che saremmo arrivati intorno alle H 20,00.

Tutte e tre i siti archeologici sono visitabili percorrendo i Km 45 lungo una strada secondaria ma scorrevolissima che corre parallela alla D525. Attraversiamo ad andatura turistica i vari paesini che circondano il parco che abbiamo visitato pieni ed affollati nei numerosi ristoranti ed alberghi per chi vuole soggiornare e poi andare a godere le numerose spiaggie come quella da noi scelta che circondano la penisola, o semplicemente affrontare i tanti percorsi Trekking su per la montagna .
La prima visita è per Priene lasciamo la moto davanti alla biglietteria dove il custode gentilissimo si impegna a vigilare sulle nostre giacche-caschi-valigie.



Saliamo le scalinata che porta all’ Agorà e poi al Butrion, il logo doove si riuniva l’ assemblea legislativa composta dai cittadini e presieduta dai maggiorenti che sedevano su appositi seggi in pietra come il resto dell’ anfiteatro assembleare.



Il sito è meno importante e visitato di Efeso ma la sua posizione in cima alla collina prospicente la pianura ed il mare ora in lontananza per i terremoti e l’ arretramento alluvionale ma all’ epoca più vicino ai suoi confini, la fa ancora pi affascianante. Inoltre la sua lontananza dai centri più sviluppati ha fatto si che le sue splendide colonne, rastremate e con capitelli di ordine ionico non venisssero saccheggiate come accaduto al Tempio di Artemisia ed ad Efeso dove le colonne sonno state portate a Costantinopoli per abbellire santa Sofia.



Le rovine sono ben esposte con cartelli bilingui Turco-Inglese e la visita, come quasi tutti i siti archeologici, ha il suo massimo fascino al tramonto.
Torniamo alla nostra moto e ringraziamo il nostro amico bigliettaio che ci ha custodito la moto e tutte le nostre cose, una abitudine presa in tutti i viaggi quella di stringere buoni rapporti con la gente del luogo, non importa la lingua e la differenza di usi e culture, se si vuole comunicare, anche a gesti, si trova sempre chi è disposto ad accettare le tue richieste purchè poste con garbo e con un sorriso.


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Riprendiamo la strada, sono le H 19,00, è uno splendido tramonto, il vento mi fa entrare un pò di polvere nell’occhio e dato che indosso le lenti a contatto rigide, mi devo fermare in un piccolo bar dove mi pulisco con il classico sputacchio sulla lente, cosa che fa rabbrividire ogni oculista degno di questo nome.
Mileto è a metà strada dalla nostra meta, arriviamo che il sito è chiuso ma quello che si può visitare dall’ esterno vale la sosta con i monumenti illuminati dalla luce del tramonto in mezzo ad una pianura coltivata grazie all’ abbondantissima acqua dell’ emissario del Lago Bafa.


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Ci dirigiamo verso Didim che oltre ad essere sede di un altro splendido sito archeologico è anche una frequentata località balneare, costeggiamo le rive con il sole che tramonta sul mare e grazie al nostro Garmin che ha memorizzato il nome del nostro albergo tra quelli della zona che attraversiamo, ci dirigiamo alla nostra meta il Medusa House Butik Hotel



Piccolo, discreto, ben arredato, senza televisione in camera ed a 100 metri dal sito del Tempio D’ Apollo di Didima costo € 60,00 compresa la colazione. La camera è bella con un letto in ferro battuto, una bellissima sopracoperta ricamata e finestre che lasciano entrae un aria fresca che rendono inutile il condizionatore d’ aria. Siamo circondati da alberi da frutta, la nostra stanza da su una terrazza dove si affacciano altre 3 stanze e da cui si vedono le colonne del vicino Tempio D' Apollo, dove fare la prima colazione. Conosciamo il proprietario che ci assicura che la moto parcheggiata all’ ingresso è ben custodita dal suo cane.


Non c’ è ristorante nell’ albergo ma di fronte, attraversata la strada, ce ne è uno consigliato dall’ albergo dove, fatta una foto al tempio che si intravede nell’ ultima luce del tramonto



Ci mettiamo a tavola per una bella cena a base di grigliata mista e birra, non Efes ma Tuborg che, scopriremo nel corso del viaggio, stà minando l’ egemonia della nostra marca preferita.



Torniamo alla nostra stanza mentre il giovane custode urla di gioia per il successo della sua squadra di calcio: è il solo tifoso di questa squadra del paese, tutti tifano per l’ altra squadra che andrà a perdere 3-2 e lui si fà il giro di tutti i conoscenti con sciarpa-braccialetto-bandana dei colori della sua maglia del cuore per prenderli in giro……E poi c’è chi mi critica per lo scudetto della Roma sul casco e l’ adesivo con la maglietta di Totti sul TopCase…… !

Questo l’ album delle due giornate comprese le foto della mattina dopo prima della partenza.

http://img842.imageshack.us/slideshow/webplayer.php?id=176didima.jpg
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 19-09-2012 a 14:20
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